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TRA MANIPOLAZIONE ED ECHO CHAMBERS La post-verità

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È importante per tutte le generazioni curare le proprie capacità di discernimento, oltre a conoscere un insidioso avversario: la post-verità. Questa si nasconde in confortanti forme di pensiero illusorio che spesso, sotto uno strato di apparente ricerca di profondi significati, nasconde manipolazione e rifiuto della scienza, amplificati all’interno di echo chambers : qui, ognuno può ritrovare un senso di completezza indotto dall’illusione di vivere una realtà perfettamente allineata alle proprie aspettative.

format televisivo, simile al noto “Chi vuol essere milionario”, in cui il telespettatore viene portato per mano sull’orlo estremo del concetto di post-verità, dimostrando quanto quest’ultimo sia diventato pervasivo e accettato nella società.

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Infatti, in questa trasmissione, a differenza di quanto accadeva nei classici quiz, non è necessario conoscere la risposta per poter essere premiati. Il concorrente può vedersi riconosciuta un’importante somma di denaro a fronte di una delle due alternative: scegliere la risposta corretta o convincere una giuria di suoi pari della veridicità della risposta errata.

Quindi, anche a fronte di un palese errore, chiunque può tentare di imbastire una narrativa credibile, unita a qualche aneddoto suggestivo o commovente, in base all’audience, e portare a casa un risultato ben più che positivo. La solidità della verità era già stata segnalato come parola dell’anno “post-truth”, traducibile in italiano come “post-verità” o, secondo l’Accademia della Crusca, “oltre la verità” inteso non in senso crono logico, ma con la volontà di sottolineare “il superamento della veriperdita di importanza”.

Nel complesso, la deformazione della verità, la sostituzione dei dati di fatto con i sentimenti, la fluidità del pensiero critico che si scioglie nelle fake news, si sposta dalle platee della propaganda fino ad arrivare alla dimensione dell’intrattenimento, mettendo ancora più in crisi il concetto stesso di realtà obiettiva.

Recenti avvenimenti di cronaca la verità abbia subito una spirale discendente: se in anni precedenti complottismi e dietrologie si limitavano ai fatti più eclatanti, probabilmente per fornire una rassicurante sensazione di controllo su eventi terrificanti e imprevedibili, ad oggi anche la notizia più banale è oggetto di discussione nel merito dell’evento stesso, sino ad arrivare a negarne l’esistenza. D’altronde, questa involuzione nell’approccio alla percezione della realtà è indissolubilmente molteplici correnti filosofiche si sono interrogate sul rapporto tra linguaggio e realtà, sull’influenza che essi esercitano vicendevolmente, in considerazione del fatto che il primo è il mezzo per la rappresentazione della seconda. Ne consegue che arrivare a coniare neologismi che vanno al di là della verità, comporta una rivoluzione ontologica con innumere- voli conseguenze, nel breve e nel lungo termine.

La situazione si aggrava a causa del fenomeno delle echo chambers , concetto legato al fatto che l’informazione digitale e immediata spesso non rappresenta una garanzia di pluralismo, isolando al contrario ognuno in un recinto “virtuale” in cui si vede riproposto costantemente ciò che è gradito, e non necessariamente corrispondente alla realtà, creando la falsa convinzione che molteplici fonti ne corroborino la veridicità. Di conseguenza, uno degli effetti di questo cambiamento di paradigma è quello sull’attività decisionale. Scegliere un’opzione, a fronte di una situazione in continua evoluzione richiede, per prima cosa, la capacità di ottenere la più ampia comprensione possibile del contesto, nei suoi dati di fatto e nelle relazioni che legano quest’ultimi.

Si tratta dunque di poter individuare la verità in un determinato momento, di poter culturalmente e psicologicamente accettare elementi raccolti, osservati o rilevati, resistendo all’istinto ormai irrefrenabile di proporre una visione alternativa dell’evidenza, per costituire una base scientifica sulla quale esercitare la componente artistica del comando accettando, se necessario, una realtà che va contro ciò che si sperava, ci si attendeva o si era pianificato. A fronte di una società che premia la discussione, incentivando la primazia del sentimento sul vero, occorre un costante sforzo di pensiero critico, che appare di conseguenza come una fondamentale caratteristica da curare per tutti coloro che, a qualunque titolo e in ogni contesto, potranno essere chiamati ad analizzare una situazione e prendere decisioni.

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