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Forze pesanti e manovra a contatto
Il conflitto in Ucraina ha improvvisamente e prepotentemente riportato all'attenzione dell' opinione pubblica e dei commentatori di affari militari l'importanza delle forze pesanti1 ed in particolare di un sistema d'arma complesso qual è il carro armato. La manovra a contatto2 di masse corazzate – in un ambiente caratterizzato da elevata connotazione tecnologica, sviluppo nel multi-dominio, spazio fisico rarefatto e spazio cibernetico saturo – ha in primis confermato l'importanza dello Strumento militare terrestre per la difesa, conquista o controllo del territorio e, nel contempo, evidenziato la necessità di integrare tra loro procedure, sistemi d'arma e apparati sempre più complessi, tra cui tecnologie di protezione attiva, droni, satelliti e intelligenza artificiale. In tale scenario, le forze pesanti mantengono la loro centralità e hanno un ruolo determinante in quanto caratterizzate da potenza di fuoco, protezione e mobilità tattica, nonché concettualmente orientate a prendere l'iniziativa per attuare la necessaria concentrazione di forze e fuoco in punti e momenti determinanti per l'esito della battaglia.
La complessità degli attuali scenari operativi, pur confermando l'impiego di tali tipologie di unità con compiti risolutivi, ne ha tuttavia evidenziato l'estrema vulnerabilità, quando impiegate isolatamente o in ambienti particolari e non supportate da sistemi di nuova concezione. In sintesi, le unità pesanti devono essere non solo numericamente superiori, ma anche dotate di piattaforme sempre più all'avanguardia e protette, connotate da un funzionale bilanciamento tra complessità tecnologica, caratteristiche di robustezza ed affidabilità d'impiego, pienamente integrabili a livello Joint e Combined, operanti secondo procedure che permettano di:
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• preservarne l'efficienza e l'efficacia;
• garantirne la mobilità, la protezione e la letalità;
• assicurare l'esplorazione tattica terrestre (tipica delle unità di Cavalleria) anche con tecnologie avanzate nel settore dell'osservazione e sorveglianza del campo di battaglia (UAV, sensori, telecamere ad alta definizione, sistemi manned e unmanned, ausilio di elicotteri da esplorazione e scorta, immagini satellitari);
• fronteggiare non solo le minacce tradizionali, ma anche quelle provenienti dalla 3a dimensione (droni e munizioni circuitanti3) e dai nuovi domini spazio e cyber.
In tale ottica, il combined arms è condizione necessaria per lo sviluppo di operazioni warfighting condotte dalla Brigata di manovra pluriarma pesante, in grado di integrare tutte le capacità/enablers che si stanno rivelando fondamentali nell'attuale e complesso scenario operativo. Essa deve anche sviluppare, in piena autonomia operativa e logistica, una manovra decentralizzata e multi-dominio che può andare dal diretto contatto con le unità nemiche fino alle decine di km delle artiglierie in grado di utilizzare munizioni ad elevatissima gittata ed estrema precisione.
1 Costituite, di norma, da unità corazzate, integrate da fanteria pesante e completate da unità esploranti, di supporto al combattimento e logistiche.
2 La manovra a contatto intende conseguire una condizione di vantaggio sull'avversario attraverso la combinazione di fuoco e movimento. L'aumento della velocità e del ritmo delle azioni e la condotta continua di attività tattiche sviluppate nei diversi domini da un lato consentono di disorientare l'avversario e dall'altro permettono di concentrare il proprio fighting power in una posizione fisica particolarmente vantaggiosa (SME, Il framework della manovra cross-domain: riflessioni concettuali e capacitive, Ed. 2022).
3 Drone armato che sorvola un'area per individuare un obiettivo e distruggerlo.
Inoltre, il ritmo intenso delle operazioni militari e la dispersione delle forze sul campo di battaglia (strutturato spesso in aree non contigue) implicano la necessità di pensare alla manovra a contatto anche in termini di "swarming operations4", ciò allo scopo di incrementare la vulnerabilità deIl'avversario disorientandolo ed impedendogli di concentrare le forze e gli sforzi per reagire efficacemente alla minaccia. Tale tipo di manovra a contatto richiede però un sistema di C5ISTAR5 pienamente integrato ed una organizzazione logistica molto differente da quella tradizionale. Per quest'ultima, si ipotizza che i rifornimenti non debbano essere effettuati in posizioni predefinite, bensì raggiungere le unità ricorrendo a processi di automazione per il confezionamento, l'indirizzamento e la consegna dei carichi anche mediante tecnologia RAS6
Ma prima di tutto ciò, molta attenzione ed innovazione dovrà essere rivolta alla formazione dei Comandanti, in particolare quella dei junior leader, che dovranno costantemente addestrarsi, in bianco ed a fuoco, in spazi sempre più ampi, al fine di sviluppare autonomia decisionale e di pensiero, mentalità pluriarma e manovriera caratterizzata da flessibilità, intuizione tattica e iniziativa, tutte qualità necessarie per rispondere "sul campo" alle sfide attuali e future.