I GRANATIERI DI SARDEGNA

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"Un episodio tra i molti mostrò in quei tristissimi giorni lo spirito dei bravi granatieri del 3°, schietti e leali soldati, trovatisi, senza alcuna loro colpa, fra i reticolati di un campo di prigionia. Il 25 settembre 1943, nel campo di Wietzendorf, nell'arida Landa del Luneburgo, ebbe luogo in un grande piazzale, circondato da mitragliatrici, l'adunata delle migliaia di soldati italiani affluiti in quel cupo campo. Fra essi, ordinati e composti al comando dei loro sottufficiali, i granatieri di due battaglioni del 3° Reggimento: gli ufficiali erano stati fatti allontanare dai ranghi e portati a 500 metri lontano dalla radura. Quando poco dopo i tedeschi fecero fare vibrante invito da apposita tribuna perché i nostri soldati si arruolassero nelle SS germaniche, gli ufficiali dei granatieri udirono con commozione levarsi dai ranghi dei loro soldati, alte e solenni, le note della vecchia marcia dei pifferi dell'antico Reggimento delle Guardie: erano i granatieri del 3° Reggimento che nell'udire quella proposta, che suonava, in quel momento e in quel luogo, offesa al loro onore di semplici e bravi soldati, rispondevano sdegnosamente con l'inno del loro Reggimento sulle note della marcia delle vecchie Guardie del Piemonte. P oi, marzialmente, compagnia per compagnia, al comando dei bravi sottufficiali, passarono avanti al gruppo dei loro ufficiali e resero gli onori. "Quel canto che in quel pomeriggio grigio del settembre del 1943 si levò nella Landa di Luneburgo, e che turbò e commosse tutti i presenti, fu come il segnale della resistenza morale tenace che, nei durissimi campi di internamento di Polonia e di Germania, per due anni, alimentò l'animo degli internati italiani. "Il comportamento dei granatieri del 3° colpì i tedeschi : gli ufficiali del reggimento furono l'indomani allontanati dai loro soldati e la sera seguente gettati in un treno e portati in Polonia". Furono sette lunghi giorni di viaggio, in ogni carro bestiame stipati cinquantasette uomini. E questo fu il modo in cui i tedeschi rispettarono l'accordo che avevano stipulato con il Comando italiano: "partenza delle truppe dell'Armata in ferrovia per l'ItaHa a scaglioni, con le sole armi individuali" (14) .

(14) Il fronte greco-albanese è costato all'esercito italiano 21.826 morti e 11.477 dispersi. Se a questi si uniscono gli 8.825 morti e i 7.852 dispersi del fronte Jugoslavo, il fronte balcanico con il totale di 30.651 morti e 19.329 dispersi ha realizzato le cifre più alte in confronto a quelle di tutti gli altri fronti: io Germania {23.116 e 7.140), in Francia ( l.688 e 429), negli altri Paesi ( l.556 e 314) e in Russia stessa (11.891 morti, a parte ma per le note ragioni che esulano dalla regolare guerra combattuta - i 70.275 dispersi ).

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5. - Nel contesto della storia del 3° Reggimento Granatieri di Sardegna una particolare menzione_ va fatta dell~ Compag~_ia_ "V_olontari Uniuersitari costituita presso 11 detto Reggimento all m1z10 del 1941 e per gran parte impegnata poi anch'essa sul fronte grec~. Per ~ durante l'ultimo conflitto mondi.aie l'arruolamento volontario degh studenti universitari fu invero notevole. In un rapporto che in data 28 febbraio 1941 e cioè poco più di otto mesi dall'inizio della guerra, ebbe a redigere l'alÌora segretario del partito nazionale fascista Ad~lc~i S~rena è riferito che sui 55.000 giovani che, a parte le donne e 1 mmon, costituivano all'epoca la popolazione studentesca, erano state già presentate 10.000 domande e altre 10.000 erano in corso, cifre alle quali erano da aggiungere- continuava il rapporto - "7.000 universitari arruolati su domanda della segreteria dei GUF con la classe 1921, nonché i laureati e diplomati iscritti ai GUF fino al ventottesimo anno di età e già alle armi, che sono circa 10.000", per cui "complessivamente sono 37 .000 i giovani il cui volontario afflusso nelle forze armate attesta la continuità della tradizione volontaristica del goliardismo fascista" (15). Secondo un bilancio effettuato dopo due anni di guerra, gli studenti universitari "chiamati alle armi e volontari dei GUF" si contarono già in 79.905, caduti 724, feriti 1.079, decorati 704 (16). . . . L'arruolamento degli studenti universitari era stato avviato già 11 31 ottobre 1940 subito dopo la pubblicazione della legge sull'obbligo del servizio mjlitare, e con la circolare n. 112730 del 23 febbraio 1941 dell'allora segretario della guerra Alfredo Guzzoni fu disposto che gli studenti volontari ricevessero dopo un mese di addestramento il grado di caporale e dopo tre mesi quello di sergente, per poi raggiungere il fronte dopo tale periodo di addestramento. A tal rigu_ar~o er~ stat? a~tresì disposto che la loro destinazione fosse quella de1 d1vers1 corpi militari al fronte a seconda delle circoscrizioni territoriali dei distretti militari di appartenenza, circoscrizioni che erano state determinate in numero di cinque (Italia nord-occidentale; Lorn~ardia e Trivene~o comprese Istria e Dalmazia; Centritalia compresa Sardeg_na, Itali~ sud-orientale; Sicilia). Annota Ercole Bonacina riferendo 1 suddetti

(15) Cfr. Roma fascista n. 22 del 1° maggio 1941. . . (16) Due anni di guerra dell'Italia fascista, 1942, pag. 16, a cura del D1rettono del Partito nazionale fascista.


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