I GRANATIERI DI SARDEGNA

Page 7

-

822 -

natieri, fece dono al 1° Reggimento Granatieri di Sardegna della dragona d'oro appartenuta al padre. Destinata la Brigata di guarnigione a Roma nel settembre 1902, come s'è detto, al suo comando si successero per intanto i generali Vittorio Camerana, Giulio Cesare Tassoni, Giuseppe Amari ed Ettore Negri di Lamporo. Al comando del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna fu chiamato, nel 1902, il colonnello Stefano Scribani Rossi, al quale seguì nel 1907 il Colonnello Giacinto Rostagno. Al comando del 2° Reggimento successero al colonnello Confalonieri, nel 1907, dapprima il colonnello Gaetano Araldi e poi il colonneJlo Agostino Molajoni. Il 28 dicembre 1908 un terribile terremoto distrusse Reggio Calabria e Messina: ed in quella occasione il 1° Reggimento Granatieri di Sardegna della forza di 1.500 uomini, prestò opera di soccorso tanto pronta e generosa alle popolazioni calabresi colpite, che la sua bandiera venne, l'anno dopo 1909, decorata con medaglia d'argento di benemerenza (il reggimento fu impiegato soprattutto nella zona di Villa San Giovanni). L'anno successivo, 1909, re Vittorio Emanuele III, in occasione del 250° anniversario dalla fondazione della Specialità, concesse che gli alamari fossero portati sulle manopole della giubba e fosse impressa la granata sui bottoni dell'uniforme e sul berretto Lo stesso anno fu adottata la tenuta di marcia grigioverde, usata poi in Libia e contro l'Austria. Anche il copricapo fu in panno grigio·verde con fregio nero, venendo anche fornito alla truppa, per le diverse esigenze, un casco di sughero e l'elmetto "adrian" in acciaio. L'anno 1910 assunse il comando del 1 ° Reggimento Granatieri di Sardegna il colonnello Teodorico Serra, cui seguirono nel 1911 il colonnello Giovanni Albertazzi (quando si verificò la seconda guerra d'Africa) e nel 1914 il colonnello Giuseppe Ferrari (quando si era ormai alla vigilia della prima guerra mondiale). Il comando del 2° Reggimento venne assunto nel 1912 dal colonnello Filiberto Sardagna e nel 1914 dal colonnello Luigi Pirzio Biroli. 3. - Tre anni dopo gli accadimenti del terremoto di Messina un altro evento storico venne a segnarsi; sul quadrante della vita nazionale, la Seconda guerra d'Africa. La guerra venne dichiarata nel 1911 dall'Italia alla Turchia e mirava alla conquista della Libia.

-

823 -

Del Corpo di spedizione, agli ordini del generale Luigi Caneva, fecero parte il III Battaglione del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna ed il III Battaglione del 2° Reggimento. I due battaglioni, che il 12 ottobre 1911 erano stati fatti sfilare dimostrativamente per le vie di Tripoli, si distinsero - annota il Giacchi - "per slancio, energia, valore in numerosi combattimenti, nell'oasi insidiosa come nella solitudine del deserto: ad Henni, ad Ain Zara, a Bir Tobras, a Gargaresch, a Macabez, a Sidi Said, a Sidi Alì, alla difesa di Misurata, ed in molte altre azioni minori". Caddero in combattimento: a Tripoli nel novembre 1911 i granatieri Giuseppe Brustio, Angelo Benigna, Enri co Cozzi e Antonio Pighin; a Bir Tobras nel dicembre 1911 il caporalmaggiore Anselmo Giovannozzi, il caporale Lorenzo Tracanelli e i granatieri Virgilio Galantini e Giuseppe Girotto; a Gargaresch nel gennaio 1912 i granatieri Ernesto Somma e Francesco Torta (3). Il combattimento di Henni avvenne il 26 novembre 1911. La battaglia di Ain Zara avvenne il 4 dicembre 1911: quando quell'oasi della Tripolitania venne investita con manovra avvolgente da due colonne italiane, costringendo i turchi ad abbandonarla e a fuggire. Il combattimento di Bir Tobras si svolse il 19 dicembre. Altra oasi a occidente di Tripoli, Gargaresch: che il 18 gennaio 1912 venne investita dalla colonna del colonnello Amari, che però venne violentemente contrattaccata dai turchi, per cui dovette rientrare a Tripoli; e poi, il 20 gennaio venne occupata dalla colonna del generale De Chaurand. Nella penisola di Macabez la 5!1 Divisione italiana al comando del generale Garioni sbarcò il 10 aprile 1912 ed occupò Bu Chenez sulla ter raferma per marciare poi su Zuara, obiettivo ultimo della Divisione. Ma per raggiungere tale obiettivo era necessario annullare la po si zione nemica di Sidi Said. Sidi Said era un "marabutto" (tomba di

(3) MUSEO STORICO DEI GRANATIERI DI SARDEGNA, I Granatieri di Sardegna nella impresa libica, a cura dj Niccolò Giacchi, Tivoli, 1914. Cfr. anche, infra, Cap. XXII, n. 9. Tra i caduti il maggiore Eugenio Gregori ed il tenente Osti, in un'oasi presso Tripoli. colpi ti da grave malattia appena sbarcati in terra africana. Tra i granatieri partecipanti all'impresa Giuseppe Tecchio. poi medaglia d'argento sul Carso. Numerosi i granatieri deceduti per colera in Feschlum e ìn Hamura.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
I GRANATIERI DI SARDEGNA by Biblioteca Militare - Issuu