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DAL VIAGGIO NEGLI ABRUZZI AL DELITTO MATTEOTTI

ma11riziano dell'on. marchese GitJJfppe De Capitani D'A rzago, gilr ministro d e/J'Agrico!t11ra, per l'cfficdce ccoperazi ot1e ddta al Go~emo n ell' e1plicazionc del suo vasto programma di riw1Jruzione economica. ( +)

PER LECCE E TARANTO•

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lo vedo qui con piacere la rappresentanza di una popolazione intelligente e pat riottica e mi compiaccio dello spirito di vera fratellanz a che vi è tra gli abitanti delle due prqvincie. Tutto quella: ch e voi - chiedete non è nulla di straordinario, 'B, anzi, giusto e uII'L'.l.nO. I problemi che voi mi prospettate saranno subito esaminati. E q uando dico esaminati , voi dovete essere sicuri che questo sarà fatto non secondo i , 1ecchi sistemi burocratici, ma con pass ione di italiano e con prontezza di vero fascista. li Presidcme ha poi dichiarato di eucre am mirato per i lavori d i bonifica della Stornara ed ha chiesto al fiduciaào fa uùt<i p er Tarant o , ctvvoca/o Afrtnd1·agora, notizie sullo 1tr1/o dei lavori

49' RIUNIONE ·oEL CONSIGLIO DEI MINISTRI*

li Pre1MenJc comunica al Comiglio il testo integrale della nota greca di risposta, nota ùu;aettabile, e le cqmeg "ent i decisioni da l11i preJe. Riferiscono pure i miniJtri d ella Marimt e della Guerra.

Il" Pre1idente 'riferisce altresì al Comiglio J11l/iinvia- di dodiri ct:rabinieri a · T angeri per tutelare la nosJra Legaifone e la colonia italiana di q uella città. (Il Consiglio a.pprova n11ovammte le deliberazioni del rapo dei Govemc).

JJ ministro on. Di Ce1arò, assente u ella 1ed11Ja d'ieri, d ichiara che è pienamente sofidale con quanto il Consiglio ha deciso.

• A Roma , a pala220 Chigi, il 30 agoslo 1923, alle 19, Mussol ini riceve una rappr esentanu delle provincie di Lecce e Ta ranto. Achille Starace, l uoi;otencnte generale della M.V.S.N., g li presenta la rappresentanza. L'avvocato Guido Franco, liducfario provinciale per Lecce, manifesta al Presidente del Consiglio « il compiacimento per la decisione del Governo in forza della quale è stata creata la nuova provincia d i T aranto» e pros petta « g li. urgenti probremi del capoluogo e dei circondari di L«ce, Brindisi e Gallipoli: sistemazione stradale, acq\le, bonili.che e<l energia elett rica» Mussolini risponde con le parole q ui ri portate in riassunto. (Da Il Popol o d'llalì4, N 208, 31 agosto 1923, X).

0 Tenutasi il 31 agosto 1923 (ore 10-13.3 0). (Da Il Popolo d'//ali<J, N. 209, 1 settembre 1923, X).

Opera Omnia Di Benito Mussolini

Doio di che, il Comiglio dei ministri continua /!esame della ,e/azione del so/Josegrelario alla Presidenza, on. Acerbo, per. la riforma degli ùtituli amministrativi e finanziari del Regno. ( +) · li Presidente c01nflnica, infine, che è già pronto il materiale di studio per la redazione della riforma della legge comunale e provinciale, della legge J/11/e Opere Pie e di quella sul Consiglio di Sia/o,

50' RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI*

Al principio della seduta, il Pre1idente comunic~ al Comiglio rocwpazione de/t'ùola di Corfù.

Lo sbarco è proceduto ordinatissimo immediatamente a sud ed a nord della città. Cosl la Marina e le truppe di fanteria hanno proceduto all'occupazione dei forti. Alle diciotto, l a bandiera italiana è stata issata sul forte d el Semaforo, Non essendos i il comandante d ella. piaiza di Corfù arre;o alla prima intimazione, la flotta ha tirato pochi colpi di piccolo calibro, causando una decina fra morti e feriti.

Da informazioni risulta che le forze greche si componevano d i cento militari e centocinquanta gendarmi. La gendarmeria ha chiesto di _restare· a prestar servizio.

D ei militati, ottanta sono stati fatti prigi~nieri, gli altri si sono vestiti in borghese. Le ·nostre truppe occupano i punti principali della città per assicurare il mantenimento dell'ordine pubblico. Per or~ine del governatore, è stato disposto per la censura telegrafica. I consoli esteri si sono recati a bordo della nave ammiraglia. Gli ufficiali ing lesi delJa gendarmeria si trovano attualmente in licenza.

La popolaz!one, all' atto del bombardamento, si è un po' allarmata, ma subito dopo ha ripreso a circolare. 11 prefetto ed il sindaco della città hinno preso accordi col governatore italiano.

11 governatore militare greco pare si sia vestito in borghese p er sfuggire alle. ~ostre ricerche; il comandante delle truppe greche- si è dileguato all'inizio del bombardamento. La stazione radiotelegrafica di Potamos è stata subito occupata dalla nostra Marina. Il bando del gQvernatore è stato affisso.

• Il 31 agosto 1923, ·avendo la Grecia aderito solo puzialmente aJ1'11/timatum, il Governo itaJiaoo aveva ordinato che una squadra nava le si t ra.sferisse a I.ero, un'altra a Corfù e che l'hola greca venisse occupala temporaneamente. Ne l con: tempo, aveva diretto un dispaccio in merito alle regie rappresentanre all'estero (v. Appe nd ice, Cir,olarr). Il 1° settembre 1923 (ore lÒ-13), Mussolini presiede 1a riunione del Consig lio dei ministri della quale è qui riportato il resoconto. (Da Il Popolo d'Italia, Nn 209, ~10, I , 2 settembre 1923, X).

DAL VIAGGIO NEGLI ABRUZZI AL DELITTO .MATTEOTTI

Su propoJla dei m!nhtro deila Marina, ii C omiglio delibera di deJi· gnare al re la n omùta a go11erizatore dell' h o/a del viceammiraglio Simonelti, attt1alm enle capo dei dipartimento d eli'/o ni() e dei basw A driatico.

li PreJide11te poi infomia ii Comiglio Jlli ·lavori della commiuione pariteJica per Fiume, che ;0110 1/ati condu;i nèl termine ;J;,bi/ito. ( +) li Pre;i denle del Com iglio propo11e1 e il Comiglio alla unanimità ap prova, che venga invidio- al re il 1eg11e111e telegramma:

A lla fine della ;ed11ta1 il minhtro T haon di Rei•el comunica che oggi a Spezia è varata la regia nave da guerra « Saf:oia ».

« Ho l'onore di partecipare alJa Maestà Vostra che oggi· a Spezia si vara fa regia nave Savoia. Il Cons ig lio dei ministri rivolge nell'occas ione alla Maestà Vost ra il devoto pensiero, sicuro che la nuova u nità, che porta il nome · glorioso della Sua Casa, continuerà sotto g li auspici di tanta g loria a proteggere sul mare le fortun e della patria. M USSOLINI».

LE RAGIONI DELL'AZIONE ITALIANA*

Pitì rhe mai il signor Mruso/ini non 10/ 0 governa J' ltafot, ma è l'Italia Dietro di lui sta l'intera ndzione italiana, con 11n'ttmmimità che ha dimenti cato tutte le inimicizie di parte. In ima inte~vhta che io- ho av11to l'onore d i avere con lui, il signor Mm10/ini mi ha e1poslo l e ragioni della Jlla ; evera azione contro l a Grecia, con dei gesti energici, che bene ; i accordano ( on la sua atletica fig11 ra.

- Se al mio posto ci fosse stato un uomo di Stato inglese. - ha dichùtrato /'on. MuJJolini - egli avrebbe agito come me e avrebbe avuto perfettamente rag ione. Quando Palme rstcn settanta anni fa minacciò si mil i misure contro la Grecia , per il caso di un su ddito ing lese, che, in _rea ltà, era un eb reo portoghese, i suoi avversa ri pol itici s i congratularo_no con lui in Parlamento per la sua decisione. Quando nel 1906 alcuni marinai frances i furono uccisi ad Ate tle, il Governo francese impose condiz ioni altrettanto severe quanto quelle che ho richiesto e prese degli ostaggi per .il loro adempimento. ,

• Il 3 scttembre 1923, essendosi la G recia· appellata alla Società d elle ru.,. :tioni, Mussolini impartisce is tru2ioni alla delegazione italiana presso la Società perch~ nell a prossima riunionc del Consiglio verrà. riconosciuta l'incompcten:za dclla Società ad intervenire ne lla vertenza italo-greca o l'Jta lia uscirà da lla Società. Nello sttSso giorno, concede alrinviato speciale dei Daily Mail di Londra, W a rd Price, l ' intervista qui riportata (Da. li Popolo d'forlia, N. 2 12, '.5 settembre 1923, X). ·

Ho ordinato alla flotta Italiana di occupare Corfù perché conosco i greci e, se non avessi preso una garanzia pec il pagamento delle Joro riparazioni, non avrei potuto ottenere nulla d a essi. Ho p reso Ora il mio pegno e lo terrò fino al completo e letterale adempimento delle condizioni poste dalla mia nota perentoria. Se essi_ Je adempiono e pagano, io mi ritirerò da Corfù; ma essi farebbero bene a pagare presto, perché la settimana prossim_a il prezzo sarà più alto. Queste operazioni navali sono costose: le navi non ·navigano con le canzoni.

Se la Grecia, per qualsiasi ragione, non paga, rimarrò indefinitamente in possesso di Corfù, che è stata per quattro secoli ininte r rottamente territorio veneziano. Io non ho intenzione di occupare .nuovo territorio greco o usare altre sanzioni, a meno che naturalmente i g reci volessero follemente attaccare sudditi italiani o le loro propriet à. In tal caso, io sare i . costretto àd iniziare immediatamente un'azione mi l itare.

. H o chie110 al pri~o minùtro italia;,o di esprimere il JUt> pnnto di vista 1ull'a1pe1to internazionale del caso, osurvandogli che in ,i/ami circoli 1ì interpreta la Jtla azio ne coni e 11i1t1 sf ida a!J'a11Jo rìtà del/et Lega delle nazioni.

- La pubblica opinione italiana non ama la Lega delle nazioni per molte buone ragioni - ha replicato vivacemente l'o,r, M11uoli11i . - Noi rispettiamo i suci scopi, ma io nego completamente 1a sua competenza a mescolarsi in un affare che.tocca l'onore dell'Italia. L'attuale ques tione non è compresa nel patto della Lega perché non vi è alcun pericolo di guerra.

- Che co1a fareste 1e la Lega prote1taue? .

- Io- rifiuterei di ammettere 1a protesta - egli ha replicato - e potrei a rrivare fino a denunziare la partecipaz ione italia na alla Lega , bench é io l'abbia di recente r inforzata con qualcuno dei migl iori uomini di Stato italiani.

Parlando delle prove d ella complicità greca nel!' dJJdJJÌttÌo, il primo miniJtro italiaru, ha detto ;

- Ho Un telegramma del prefetto di Argirocastro, il quale dà relazione del racconto fatto dal delegato albanese çhe prf'Cedeva la delegazione italiana lungo la strada. Egli vide uomini in uniforme greca chC" aspettava no a fianco della strada. Gli uccisori non erano certamente albanesi, perché uno degli uccisi, l'interprete, era egli stesso un albanese.

- Ciò che provoca allarme è la poJJibilit,ì cfie da questo ~fat o di cose poua eJplodere una m1ova guerra bttlcanica.

- Non v i sa rà alcuna guerra - ha replirat e> l ' on, M 11u olini. - La Jugoslavia ha molte ragioni per evitare di provocare complicazioni. Era ben tempo che qualcuna di queste piccole naZioni balcanich e -i mparasse çhe l'Ita lia non ç uno Stato insi~nificante di pac h i m ilio ni d i . abitanti, ml una gran de potenza, fo rte di una sua propria forza. La mia politica è asso lutamente pacifica. Io so che il mondo ha bisogno di pace per un lungo tempo. Ma per assicurare 1a. pace bisogna essere forti li signo: Mussolini riferì poi del rapporto rice:i11Jo da Corfiì ml bombdrdamento e lo sba-rco.

- Gli ufficiali italiani che erano sbarcati per parlamentare con i greci, vid;ro il prefetto, il quale dichiarò ch e avrebbe consegnato l'isola. Ma poi arrivò il governatore militare, i l quale dichiarò che-int endeva resistere. « Se resisterete, sarà a vostro rischio>>, gli fu detto, Gli fu data più di mezz'ora di tempo. P oi, non essen do stata issata la b and iera bianca, furono ti rati tre colpi a polve re. Non essendo ancora stato dato alcun segno di resa, furono spara~i diversi colpi contro la fortezza, finché fu issata la bandiera bianca. Credo che sia no state uccise cinque persone e vi sia una mezza dozzina di f eri ti. Lo deplorn vivamente, ma queste operazioni sono cose serie e Io ·sbarco non poteva più oltre essere protratto perché la sera si avvicinava.

· MaSJolini ha concimo che egli comidera l'attitudine del Govenw britannico come perfettamente correi/a.

51• RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI •

l i Pre;idenle fa all'ini zio alcÌme brevi ·dichiarazioni sulla sifllttzione e1tera.

A Corfù - egli dice - la situazione è perfettamente normale e la popolazionç è tranqui lla. La guarnig ione è sufficente per ogni eventualità. L'opiciione pubblica europea comincia a modificare il suo a tteggiamento: aumentano le voci favorevo li all' azione dell'Italia. Certo l'opinione p ubblica italiana i: rimasta profondamente; , sorpresa e a ddolorata dal contegno di tanta. parte della stàmpa inglese. Spero - continua il Pre;idente - che questa tacente lezione di realismo polit ico ch e ci viene da oltre Manica guari rà defi nitivamente gli ita liani dalla malattia delle frasi convenziona li. , Qua nto al Consiglio della Lega delle nazioni, esso ha manifestato la tendenza a voler assumersi il compito di dirigere la questione. Ciò è assolutamente inam missibile. L a delegazione italiana sosterrà, quindi, nella ri unione convçx:ata per domani, che il Cons iglio della Leg a delle nazioni è, per il trip lice, fondament ale ordine di"ra~ ioni, asso~uta mente

" Tenutasi il 4 settembre 1923 (ore 10-13.30). (Da Il Popolo d'!Ja/ia, ' N , 212, :5 settembre 1923, X) incompetente a g iudicare la questione che esorbita ·dalle clauusole del patto invocato d alla Grecia. Nel caso che ciò malgrado il Consiglio di. chiarasse la sua competenza, si pone per l'Italia il problema di restare o usdre dalla Società delle nazioni. Ho g ià deciso per la seconda even· tu:dità. Chiedo che il Consiglio dei ministri dichiari se concorda con queste forma li ist ruzioni da me date ieri all'on. Salandra in sede di Consiglio della Lega delle nazioni. (Il Consiglio dei minùtri dà la Stia piena ed incond izi onata approvazione alJe direi/i-ve del Pre1iden_te)

52• RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI *

Al principio della sed11ta, il Presidente f a brevi dichiarazioni JUgli 1dJimi avvenimettti di polùicr:t esJera.

La situazione estera - dice il Presidente - non presenta grand i novità ne11e ultime ventiquattr'ore. Le mie dichiarazioni di ieri hanno suscitato, com'era prevedibile, 'una certa emozione in Inghiltena e negli ambienti g inevrini . Esse avevano I~ scopo di richiamare aJla seria meditazione delia questione certi elementi stranieri, i -quali hanno accettato il cam~iameàto di carte che la Grecia ha tentato di perpetrare. Attendiaino quindi,· con ferma tranquillità di coscienza, sicuri del nostro diritto, le decisioni che il Consig~io deUa Lega vorrà prendere

Dalla Spagna - aggiunge ii Pre;idenle - ci è arrivata la conferma ufficiale del v iaggio a Roma del re Alfonso, che avrà luogo nell' ultima d ecade d i novembre. L'annW1cio di questa visita sarà accolto, ne son certo, con v iva soddisfazione dal popolo italiano. ( +)

Su propo,ta del Pre.Jidenle del Comiglio, m i nùtro degli Affari E,Je ri, il Consiglio ttpprova uno Jchema di dec reto circa la meu11 in e,ecftzfone della convenzione doganale e commerciale italo-canadese. ( +)

Sempre Ili proposta del Preiidente del Con;;g!io, minh tro degli Esteri, il Consiglio approva altri provvedimenti rigflardanti l'amminisJrazione degli. Affari EJJeri, fra mi l'autorizzazione per l'acquisto di una casa a Spalato da adibfr;i etd fl.Jo delle ;mole italiat1e e relativi accessori, mobili, libri, ecc.; l'esJemione alle JCIIOle italiane all'estero àelle àùpo;izioni del decreto I 5 marzo 1923 che istituisce l'ente 11tttzionaie per la ed11(azione fisica; 11no schema di decreto che regola l'applicazione deJ sistema dei p,:1uaggi dal ruolo con.solare al ruolo diplomatico; ecc

511 propo;/a del Pre;idrote, il Comiglio approva inoltre tmo ;ch emft po rtante disp o;izioni per la <o;tmzi one d i asili e ricoveri p er gli emigranti. (+) . ·

• Tenutasi il '.i settembre 1923 (ore 10-13.30). Da[/ Popolo d'Italia, N. 213, 6 settembre 1923, X).

S11 proposta del Presidente d el Comigli o1 è ttppro vaJo u no schema di d ecreto che proroga al 31 dicembre 1923 i t ermini di wì aWarJico{o primo del decre/q. 28 febbraio 1923, re ftt.Jivo alla si stem az ione giuridica del perJo nale del <eJSato regime, e del JJJÙessivo d ecreto 7 giugno 1923. ( +) *

IL CONFL!lTO ITALO-GRECO**

- lo non voglio - mi d ice M uJJoli ni - fare delle dichiarazio ni solenni sull'affare greco. Il mio punto di vista è più che conosciuto, per le mie di( hiarazioni precedenti Ma noi p ossiamo conversa re amichevolmente degli accessori e deUe conseguenze del conflitto. ' in queJli te rmi ni il d ùtalore iJaliano mi parlava q11e;l'oggi1 nel ;uo gabinetlo di lavoro /'li palaz z o Ch ig i, d qve egli JÌ è ist allato n el pieno cuore d i R oma at ti va 'e rumoreggidnte.

In mezzo a questo ,-umore1 M11sJo/ìni è cori ca/m(J, pttdrone ·d ì ognuna d elle s11e parole, nprimendo il fran<eu con 1m Jenso <he direi a<ulo di giornalùmu; ognuna delle !Ile ved ute è <OJÌ chiara1 inciiiva, audd.Ce, <he ho u11'inquietudine contim,a d riporta-rie

E im p ouibile ri prod11rre1 purché 11011 k., si v oglia stenografare, que;Jo (Ollo1uio vivo ·e pieno di immagi11i; ma u na mia d omanda provO'ca una f ulminea rù posta:

- Si parla molto a Gin evra del di ritto delle piccole nazioni...

- Benissimo - d ice MuJJ olini - ma questo diritto non arriva fin o al punto di assassinare i rap presentanti delle grandi nazion i. U na nostia inchiesta ci ha rivelato particolari molto impressionanti. Alla vigilia del g iornO in cui il gene rale Tellini fu assassinato, deg li ufficia li greci, durante la notte, fecero spostare i limiti gi à segnati dai nostri commissari. ·1 g rec i erano fu riosi per la fronti era che era stata tracciata Avevano già protestato per due villaggi attribuiti agli albanesi. Ritenevano T ellini responsabile, ed . i ngius~amente, rcrché egli era legato da direttive formali. Tutto qucstO ins ieme è per Io meno strano.

Tuttavia la conferenza degli ambasciatori fa la sua inchiesta· . Può darsi che essa arrivi a tre conclusioni: ' la prima sarebbe che i colpevoli . siano albanesi" e non greci Pura ipotesi e molto inveros imile, perché Tellini era ritenuto favorevole agli albanesi. Ma io la esam ino per non escludere nessuna responsabilità, neppure 1a più assurda. In questo caso, certe parti del mio 11/timalmn possono essere modificate e la Grecia non sarà tenuta a pagare che per Je meno gravi responsabilità territoriali, di cui la conferen:u misurerà 1,! portata. , La seconda conclusione è che, se sono dei greci che hanno commesso l'assassinio, allora senza dubbio la conferenza sarà interame nte d 'accordo con le mie domand e e la Francia si ricorderà specialmente che, per l'assassinio dei marina.i al Zappeion, essa esigette cinqua nta milioni di franchi oro, scuse cd ammende onorevoli del r e, dell'&ercito e di tutte le autorità.

• Nella 53.,,. riunione, tenutui il 6 settmibre 1923 (ore 10-10.30), il Consiglio dei ministri discuterà ed approverà « i regolamenti per la legge delle otto ore » ed « un·importante decreto per la locazione dei fondi rustici ». (Da li Popolo d'fotlia, N. 214, 7 settembre 1923, X).

** Intervista concessa a Roma, al direttòre dei serviii di politica estera del M ntin di Parigi, Jules Sauetwein, i l pomeriggio del 6 settembre 1923. ( Da Il Popolo d'It11litf, N. Ì.14, 7 settembre 1923, X).

La te rza conclusione possibile è che non soltanto g reci, ma funzionari g reci siano responsabili. Allora, davanti a questa aggressio ne barbara contro i mandatari delle pote nze, io ritengo che le mie domande saranno aggravate e completate con sanzioni supp[ementari. Ma tutta questa inchiesta non può essere fatta che da grand i potenze, coscienti del loro dovere, operanti in piena luce e senza dibattiti interminabili e inconcludenti. L 'opinione italiana è stata urtata dall'atteggiamento della stampa inglese e soprattutto dalle minacce di blocco, che, del resto, non impressionano nessuno.

Credetemi - ha prosegNilo il President e, mctrtellando ogni pdrolaniente ci farà indietreggiare o accettare il compromesso per il n ostro onore nazionale Noi non ammetteremo che l'offesa fatta all' Ital ia e il delitto conunesso contro i nostri ufficiali s ia discusso e giudicato nell'assemblea di Ginevra, e lasciatemi credere che voi dorpani, ~1 nostro posto, ag ireste allo stessò modo.

Men/re M!fJJOlini .mi parla COJÌ, è chiamato al t elefono.

Egli auolta. li SNO viso ha u na contrazione. Q11e1t'uom o1 rhe /ralla dei problemi diplomatici capitali imp egna11do. l 't1vveniie del mondo e.on ironico e imper111rbab;/e sangue freddo, umbra agitaio. Lo senta dire: « :I:: terribile! » .

11 una giornata n era, Le lacrime salgono ai J11oi occhi Io mi agite, : pemo ad ima tomplicdZione internazionale. No, è l11Jt'a/tra rosa e l'u omo 1( m ostra in /11Jta la Jlla profondità. V i sono stati in Nn giorno tre accidenti d ' aviazion e : q11a1tro aviatori mortii dei gi01Jani #aliani audaci ed al/ivi offrenti "/a 101'0 vita per fare progredire l'Aviazione, t()me Muuofini steuo la riuhia ogni giornc in ,1111omobile o in aeroplan<> E, davanti alla tristezza del l,11101 l'u omo, che è im emibile alle minacce della f lotta britannha, Ji è addolorato e commosso , 11011 come 11n ftn1ri ullo1 ma come u n padre

COMPRENSIONE FRANCESE •

- Senza che io abbia bisogno di ripetervelo, voi stesso, che vivete tra noi, aYetc potuto constatare quale impress ione abbia prodotto in Italia l'atteggiamento unanime della stampa e dell'opinione pubblica francese , tanto nel partecipare alla sacrosanta indignazione italiana per il barbaro massacro dei nostri ufficiali, quanto nel sosten(!fe la nostra gimta tesi, che ci rivendica il diritto di difendere il nostro prestigio e il nostro onore nazionale.

L'Italia - ha soggi11nto t'on . Muuolini - che agisce con ferma volontà per un'indispensabile riparazione che nessuno può disconoscere le sia dovuta, ha dovuto constatare, con sommo rammarico, come l'opinione pubblica di alcuni paes i si sia fasciata fuorviare dal sereno giudizio de i fatti per perdersi in discussioni accademiche d i procedura, che hanno soltanto un'importanza secondaria di fronte alla gravità del delitto compiuto. Ci è molto grato, però, di avere t rovato nelJa Francia quella comprensione che è forse più utile di ogni altr3 manifestazione di solicbrietà.

AI SINDACI DEL MILANESE **

Il P1esidente del Comigiio, dopo -ringraziato ii JenaJore Mtt.ngiagalli della ,.efttzione fall agli, ha d ello che i presenti dovevano euer_e certi (he egli era venuto nella determìnt1zio11e non per motivi di ordine eletJt>rale. '

Devo dichiarare una volta per sempre - egli ha soggi1111/o - che i motivi elettorali sono gli ultimi che possono far determ inare qualche

* Dichiarazioni fatte a Roma, al corrisi,ondentc romano del Peti/ Pa,ùien, Theodore Vacher, il )lomcriggio del 6 settembre 1923,: (Da Il Petpolo d'ltalù1, N. 21'.5, 8 settembre 1923, X).

0 Jl 7 settembre 1923, avendo la Società del}~ nazioni ·sospeso ogni decisione, la conferenu degli ambasciatori .riunitasi a Parigi ave-va chiesto in proprio .rip:1razioni alla Grecia. Alle 20, Mussolini. era partito alla volta di Milano. L'S settembre, alle 8.50, arriva a Milano, Visitata la sede del Popolo d'I111/ia, si rec:1 in prcfettul"a, clove l'avvocato Sileno Fabbri, presidente della Deputazione p rC,:.. vinciale, g li porge il benvenuto. M ussolini « ricambia cordialmente e poi dice: "Ringrazio /e; e la Deputazion e di avere d eJignato il mio nome per il Ii,eo uientifico rh e sorg~d a J.Wano, ma no,z aumo, pure 11pprezzandq il ge1uile PenJtero. Desidero, inrendq rhe quel Liceq 1ia ht1itola10 a Vitt orio V en eJo ! " ~V eno le 18, nel salone verde della prefetturà, presiede l'assf'mblea df'i sindaci cosa nella. mja vita. lo non p enso mai alle elezioni e non faccio nulla in vista di uno scopo più o meno elettorale. Sono tuttavia disposto a ri• conoscere .agli avversari che questo problema non lo ho inventato io e nemmeno, me Jo permetta, il s~natore Mangiagalli.

C'era.no delle pratiche fin dal 1886 e 1888; ma queste pratiche si andavano coprendo di un rispettabile strato di polvere rimanendo negli archivi.

Spero che sarà stato presente al vostro spirito la ragione per cui io ho elogiato le vostre decisioni: esse sono state provocate da un puro spirito di civismo patriottko. Milano è la città che si trova ad un'ora dalla frontiera del nord; Milano è la città che tutte le genti del nord che scendono verso il Mediterraneo incontrano per prima sul loro cammino; è Milano che dà Ja prima impressione d ell' Italia. lo voglio, in vista di ciò, che la prima impressione che Io straniero r iporta dell'Italia sia di potenza, di lavoro, di equilibrio e di forza lo credo che su queste linee voi troverete l'accordo, poiché la volontà di accordo deve presiedere a tutte le trattative e all'attuazione pra- dei comuni recentemente aggregati a Milano. Il senatore Luigi Mangiagalli, sindaco della città, espone una relazione sui propositi del comune Indi. il Presidente del Consiglio pronuncia il discorso qui riportato in riassunto. (Da Il Popolo d'JJa/ia, N n. 215, 216, 8, 9 settembre 19"2 3, X).

Milano e ra soffocata dai suoi confin i troppo stretti e li aveva g ià da tempo oltrepassati. Milano veniva verso di voi; _voi dovete andare verso Milano. Si dice: perché Milant? non annette Prasomaso o Varazze? Questa è un'obiezione sciocca: non l'annette perché tra Milano e questi paesi non c'è Ja contiguità territoriale che esiste tra i comuni confinanti.

11 Governo preferisce di non essere forzato a stabilire con successivi decreti le norme della fu sione e quindi -io approvo pienamente ciò che il senatore Mangiagalli ha detto: che è p erfettamente inutile in questo momento di andare a risolvere tutti i piccol i problemi che possono interessare i singoli comuni. Ciò farebbe perdere moltissimo tempo. Viceversa mi sembra p iù logico e razionale che si debbano affrontare i problemi fondamentali, che sono: le vie di comunicazione, la distribuzione dell'acqua potabile, il sistema di fognatura, la cinta d aziaria e il piano regolatore.

Questo non esclude che talun i problemi che sono peculiari e risultanti da determinate condizioni amministrative locali possano essere esaminati ia un secondo tempo con spirito di conciliazione, perché la città non vuole sopraffare questi comuni, né i comuni possono pretendere di resistere alJo sviluppo della città, che è fatale, come è accaduto per tutte le capitali del mondo.

AL

DELITTO

MATTEOTTI

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