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DAL VIAGGIO NEGLI ABRUZZI AL DELITTO MATTEOTTI

I COMPITI DELLA STAMPA DEL PARTITO*

Il d11re ( +) ha /en11/o ai rappresentanti" d ella s/ttmpa faJrùt,t un forJe e lucido discorso. ( +) Egli ha rùwzmto il compito attuale della stampa fauisla in quattro linee lt1pida~ie:

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1. - Vigilare i nemici di centro e d i destra pur tenendo sempre d'occhio la sinistra.

2. - Condannare tutti i personalismi e i dissidi interni del fa . scismo.

3. - Condannare l e azioni personali d ei fascisti, i qua1i non debbono sostituirs i alle loro forze di Governo.

4. - Disilludere !e ambizion i elettoralistiche provinciali perché le elezioni sono rinviate sine die.

48" RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI**

lJ Prnidente del Consiglio prende 1'1 pttrola per una esposizione d i poliJica estera durattJ due ore e che 1i rom11nica nei p1mti nsenziali, men/re a/Jri p11nti ed argomenti non pouono euere accennali per evi· denli ragioni. • ·

Dal giorno 8 giugno, in cui ebbi l'onore di fare al Senato dichiara• z ionì d ettagli1te di politica estera, ad oggi - dice il Presidente - la

* Il 22 agosto 1923, alle 16, Mussolini aveva lasciato Sul mona in automobile (XIX, 343). AJ!e 20.30, era arrivato a Roma. Il H agosto, alle 19, a palazzo Chigi riceve i direttori ed i delegati dei quotidiani fascisti di tutta Italia, i quali, in mattinata. si erano riuniti a convegno. Luigi Freddi , ca po dl"ll'Uffico stamp:a. del P.N.F., p resenta a Mussolini i direttori dei quotidiani. Indi - il Presidente.del Consiglio pronnunzia il discorso qui riportato in riassunto. (Da Il Popolo d'l ldlia, Nn. 201, 202, 2~, 24 agosto 1923, X).

•• La sera del 24 agosto 1923, Mussolini era partito alla ;olta di l.evanto per trascorrere le giornate di sabato e domenica con la. p ropria. famig lia, La. mattina del 2.5 ogosto, era arrivato a· Levanto. li 26 agosto, a lle 20.30, si era imbarcato su u n mas della Marina diretto a La. Spezia, dove, alle 20.40, aveva preso i l t rmo per Roma. La mattina del 27 agosto, era arrivato nella capitale Quello stesso g iomo, in Albanio, lungo la strada fra J anina e Santi Quaranta, i componenti di una missione militare itali:ma al comando dc-I generale Enrico Tellini, incaricati dalla conferenza degli ambasciatori, che provvedeva in Parig i situazione, per quanto r iguarda 1a questione della Ruhr, continua a non presentare so~tanziali modificazioni. Tuttavia non mancano sintc;,mi , che possono fare sperare in una specie di dét ente.

Nel mio discorso dell'S giugno, io fi ssavo b. posizione dell ' Italia i n tema di riparazioni nei seguenti quattro pnnti fondamentali:

1. - La Gcrf!lania può e deve pagare una somma che orm:i.i appare universalmente precisata e che è assai lontana dalle molte cent inaia di miliardi di cui si parlò all'indomani dell'armistizio.

2 - L'Italia non potrebbe tollerare spostamenti e rivolgimenti di o rdine territoriale tali che conducessero ad una egemonia di ordine politico-economico e militare.

3. - L'It alia è disposta a sop portare la sua quot a p arte di sacri_ficio se ciò si renderà necessario ai fini d i quella che, ordinariamente, si chiama la ricostruzione d ell'econo mia europea,

4 - Il Gove rno ita liano sost iene oggi più ch e mai ch e il problema delle riparazioni e que llo dei debiti interalleati europei sono intim amente connessi e, in un certo se nso.- interdipendenti.

Questo io affermavo in data 8 giugno.

Qua nto al primo punto, è ormai convenuta una cifra possibile: q u ella di cinquanta miliardi, che figurava nel memorandum del Govern_o italiano.

Qua nto alle egemonie terrìtoriali, Je dichia razioni di Poincaré confermano che la politica francese non tende a q uesti obiettivi, ma g iustifica l'occupazione della Ruhr come una presa di pegni in vista de lle inadempienze da pa rte della G e rman ia. F atti nuovi non cc n e sono stati. Fatto nuovo p oteva essere una dic]:lia raz ione esplicita da parte d ell'I nghilterra di condonare i debiti in modo che gli AlJeati avrebbero potuto, a loro volta, soll eva re di una quota p roporzionale la G erma nia; oppuie ana dichia razione da p arte della G ermania di rin unzia a lla resistenza passiva. L'unico fatto nuovo qu indi è la caduta del gabi netto Stresema nn. Altro fatto nuovo è una specie di autonomia che il Belgio h a assnnto con la sua nota all'Inghilterra. Riasscmendo: all'esecuzione dei trattati di pace, ·di delimitare il confine gr~o-albaneSe, erano stati massacrati in agguato da una banda irreg olare epirota, li 28 agosto, dalle 11.10 alle 12.40, a palazzo Chig i, Mussolini aveva avuto un colloquio con Edoardo Btnès, ministro degli Esteri della Ceco5lovacchia. Il 29 agosto, il Governo ita liano aveva invi::ito un 11hi mut11m alla Grecia (v. Appendice, D ocumenlMio ) JI 30 agosto (ore 10-13.30), Mussolini presiede la riunione del Consig lio dei ministri della quale è qui riportato il resoconto. (Da Il Popol o d 'llalia, N n 20~, 206, 207, 208, 28, 29, 30, 31 agosto 1923, X) l'Italia ha partecipato nel modo più attivo all'azione diplomatica di questi ultimi tempi e, pu re · non potendo determi nare da sola il corso degli avvenimenti, essa, al momento opportuno, apporterà il peso del suo voto e della sua azione 4 p erché si addivenga a quella soluzione che sa lvaguardi il nostro intèressc nazional e e dia, nello ste.sso tempo, Ja possibilità di evitare il caos tedesco, le cui ripercussioni sarebbero funeste a tutt a l'Europa.

1. Ognuna delle potenze alleate ha oramai un suo particolare attegg iamento.

2. - Tuttavia ognuna di queste potenze, a cominciare dall' Inghilte rra, si guarda b ene dallo spingere il suo punto di vista al segno in cui potre~be provocare una rottura finale e irreparabile d ell'Intesa.

3. - C'è un leggero miglioramento nella situazione.

4. - La nota belga si accosta alla t esi italiana, come è dimostrato d ai documenti.

5. - Le possibilità di una soluzione sono lievemente aumentat~·. ma non c'è da farsi illusioni sull'i mminenza di questa soluzione.

Il problema delJe riparazioni, quapdo sia risolto, determ inerà, in un certo senso, il destino deH'Europa per parecchio tempo. Sono in gioco interessi formidabili, e, per quanto la situaz ione interna tedesca sia sempre grave e per quanto l'ansia di tutti i popoli europei sia grande, non vi è da sperare in una soluzione imminente del problema.

Altro argomento di politica estera, che ha appassionato in questi. ul· timi tempi l'opinione pubblica italiana, è la questione di Fiume. Visto e considerato che le trattative non accennavano a . concludere, in d ata 8 agosto io inviavo alla commissio~e paritetica, presieduta dal senatore Quartieri, una lettera che ho l'obbligo di Jeggervi.

Questa sollecitatoria, e non 11ltimatt11h, ha prodotto il suo effetto. La commissione paritetica ha ripreso il suo lavoro con grande zelo e non è Ja escludere ch e, nel termine prescritto, si g iunga ad u n accordo, ch e, come tutti g li accordi pacifici, è transazionale. Si tratta cioè di salvare l'italianità di Fiwne e di salvare, al tempo stesso, l'integrità del porto, da cui d ipende la vita della città, ottenendo fa garanzia del traffico d el retroterra; il che si può fare senza u scire dalla lettera e dallo spirito d ei "patti in terve nuti, anche per evitare di esporre il paese alla assoluta sconfessione di patti solennemente conclusi ed a nche di questi accordi presi con lettere· segrete. benché ignorati dal Parlamento e dal popolo ital iano. L'on. M11uolini ha f atto quindi un'amj,ia relazione mila vùira di Benè1.

H a comunicalo ino/Jte ai colleghi l 'azione .StJOlta in uguito all'euidio delltJ miuione italiana nell'Epiro

. S ono .!late chieste le neres.sarie riparazioni al Governo greco e le mimre d el ca.s<> sono in corro

Opera Omnia Di Benito Mussolini

Pauando dd esporre la situazione a/t'interno, il PreJidente dice :

La situazione iotr:rna si può considerare nel complesso soddisfacente. Qua e là accadono incidenti che ' sono di natura individuale e forse dovuti a cause che non sono dipendenti daUa politica. Tutti i partiti, compreso il Fascista, sono in un movimentato periodo di revisione, di chiari- · mento, forse di irasform:i.zione. Un avvenimento che ha richiamato in particolar modo l'attenzione dell'opinione pubblica itaUana è il convegno della Confederazione generale del lavoro. L'ordine del giòrno approvato contiene affermazioni che possono riuscire simpatiche alla grande maggioranza deg li italiani. Finalmente si pronunziano· queste parole: « grandezza della nazione», che sembravano bandite dalla letteratura sòcialista. Quanto alla formula del collaborazionismo tecnico, essa va convenientemente chi:irita. Bisogna considerare anche, per valutare la importanza del voto confederale, che la Confederaz ione ha ridotto d i due terzi i suoi effettivi d ol 1919·1920.

Ho dichiarato ultimamente che le elezion i non saranno vicine ·Credo che il paese, nel suo complesso, salvo alcune centinaia di candidati insofferenti ed alcwie migliaia di clienti vora'b, non desideri affatto di essere troppo sollecitamente consultato.

Il paese, nella sua enorme massa laboriosa, desidera una cosa sola: dj essere fasciato tranquillo. E devo dichiarare che, mentre minoranze politiche danno ancora segno di irrequietudine, le yaste masse lavorano silenziose e contribuiscono più di tutti efficacemente colta loro disciplina· alla ricostruzione deUa nazione. (Il Comiglio, dopo ampia di1cuuio11e, alla quale partecipano, qua.ri trii/i i ministri, approva all'unanimità, , on entusùvtico co111emo, le dichiarnioni del Presid ente, le sue direllive in politica interna ed estera, le misure prese e quelle da prend er;; a uconda del corso degli avvenimen/1).

Su proposJa del Presidente del Consiglio e minùtro degli Interni, il Comiglio approva i d11e schemi di decreto per la co1tit11zione delle 1111ove provincie della Spezia e Taranto. ( +)

Sempre 111 propo1ta del Presidente e minlltru degli Interni, il Consiglio apflrova 1111 altro schema di decreto per l'aggregazione di undici comtmi al comune di Milano. ( +)

Su propo1la del Presidente, il Consiglio delibera di -proporre alla sanzione sovrana la nomina a ministri di Stato, per eminenti servigi re1i al paeu nella lunga carriera politica, del sen. marchese Camilla Garroni, capo della delegazione italiana alla conferenza di Losann4, de l/' ex-ministro de/l' Indu1tria e del Commercio caflle Teofilo- Ros1i e del vice• ammiraglio a ripo10 on. Umberto Cagni.

Sempre su propo11a del Presidente, il Consiglio delibera di pro-porre al re ·la nomina a cavaliere di Gran Croce decorato d el Gran Cordone

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