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RICHIAMO ALLA RAGIONE

Quella tal curiosa, paradossale, mai vista epidemia,. dilaga fra i Fasci che nell'agosto scorso si agitafono per respingere il patto di Roma. Dopo il Fascio di Firenze, ecco quelli di Ferrara, Padova, Ve· nezia, tutti i Fasci « stcrministi », .che si ritirano a « vita privata», tanto che i giornali hanno· oramai istituita accanto a queI1a dei conRitti, la rubrica dei << Fasci che si ritirano d aUa lotta».

· Ci g uardiamo bene - ammaestrati dalla recen~te esperienza - di solleva re una questione di disciplina; ci g uardiamo bene dal domand are se non spettava all'imminente congresso nazionale di modificare le norme tattiche dell 'azione fascista. Non domandiamo tutto ciò per· ché sa rebbe dì una ingenuità piramidale. Ogni Fascio impegna il fascismo a p iacimento, senza. attendete p areri o consigli.

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Ci permettiamo di esaminare il fenomeno, e lo faremo prendendo come punto di partenza l'ordine del giorno del Direttorio del Fascio Veneziano, che dice: li Fa.scio Venezi:lflO da ora i n poi si disinteress.a com pletamente della IÒtta fra le varie classi · e faziorii, lasciando all a borghe5ia ed ai vari partiti di provvedere alla propria difesa. 11 Fascio, convinto della sua i rriducibile e assol uta avversione al Governo ed ai Governi espttssione dell'attuale maggioranza parlament3fe, im~gna i fascisti a rimanere assenti da qualunque manifestazione di carattere sociale e .ostili a q ualunque contatto col Governo o coi suoi rappresentanti. IL Fascio rimane vigile difensore d egl i interessi propri e della nazione contro chiunque tentasse di recarvi offesa ».

Quest'ordine d el g iorno è pietoso. Quando un movimento intende « d'ora in poi disinteressarsi completamente della lotta fra le varie classi e fazioni » in ùn momento corÌle questo, nel quale .tale lotta è la forza motrice di tutta la storia, che cosa resta a fare? Perché non si sciog lie? E come è possibile disinteressarsi della lotta, se per avven. tura la lotta stessa si appalesasse catastrofica nei suoi metodi e nelle sue· conseguen2:e ai 6ni d ella nazione ?

Modificare le proprie tattiche di f ronte ad una modificata situazione di fatto, è un conto; rinunciàre alla violenza, quando gli scopi per cui la violenza fu impiegata sono raggiunti, è ammissibile, è doveroso, e questo doveva accadere dopo il patto di Roma, con un gesto di disciplina unitaria, che è deplorevolmente mancato; ma ritirarsi da ogni lotta, anche da quella civile, è semplicemente confessare la propria impotenza, av· viarsi al più inglorioso dei suicidi. Il pretesto della borghesia, escogitato dai « rinunciatari » del fascismo, è grottesco. Bisogna riconoscere che taluni fascisti marciano colla vettura Negri, quando, solo nell'ottobre del 1921, si decidono ·a riconoscere quello che i fascisti del 1919 non perdettero mai dì vista e che cioè c'è - accanto alla borghesia socia). mente utile e prc_>duttiva - una borghesia vile di politicanti e di parassiti, colla quale il fascismo non può avere ass~lutamente nulla di comune. la g ravità estrema delle decisioni prese dai fascisti che « rinuncian.o >> sta appunto in ciò: nel dar l'impresSione che quella che fu difesa sino ad ieri è appunto Ja borghesia che meno lo meritava; quella che non s.olo oggi, ma ieri, d oveva: essere abbandonata al suo destino, Ma allora dove sono andate a finire le clamorose proteste, le fiere indignazion i contro chi scrive queste linee, di null'altro colpevole se non di aver detto tre mesi fa quelle stesse cose che i rinunciatari del fascismo vengono a Scoprire candidam~nte soltanto ora? Che cosa significa - in concreto -Ì'assoluta avversione al ministero Bonomi? E se domani il dilemma o.on avesse che ·due termini (Bonomi o Nitti), si può sapere dove andrebbe a pericolare l'assolutismo del Direttorio fascista d i Venezia? E che portata ha « l'impegno di rimanere assenti da qu~lunque manifestazione di carattere sociale »? Prima di tutto è impossibile questa latitanza, Non sono rimasti assenti, non dovevano e non potevano rimanere assent i i fascisti di Trieste di fronte ad uno sciopero che aveva assu nto, nelle sue ultime fasi, carattere nettamente antinazionale; non sono rimasti assenti j fas cisti liguri, che, proprio i eri, h anno preso posizione contro uno sciopero manovra, cioè con tro uno dei tanti scioperi inscenati da una organizzazione a scopo di_ concorrenza pol itica o bottegaia. Ora. io dico che i fascisti liguri hanno fatto benissimo e quelli triestini megl io ancora. Il fascismo è soprattutto interventismo. la d ifferenza dall'agosto in poi è in ciò: che il mio interventismo nelle lotte social i e politiche doveva assumere aspetti adeguati alla nuova situazione, mentre altri opinavano che il santo manganello dovesse fun. zionare all'infinito. Questi ultimi passano oggi dallo stermin ismo al più contraddittorio e ·balordo neutralismo.

Delle due l'una, signori. O voi volete riman~re « vigil i difensori degli interessi della nazione », e allora non potete « disinteressa rvi completamente della lotta fra le varie classi e ·fazioni», poiché è dai risultati di questa lotta che l'avvenire - grande o meschi no - della nazione scaturirà; o voi vi disinteressate « completamente » di questa lotta, e allora non avrete più alcun diritto; siete ridicoli quando asswnete ancora la posa di «vjgili difensori degli interessi della nazione».

Sfido il più. abile ~ei sofisti a eludere i corni ferrei di questo dilemma lo non so se l'epidemia rinunciataria co ntinuerà,. Può darsi: ·il mi. metismo è una tendenza comune alle _ scimm ie e agli uomini. Certo è che tali avventate deliberazioni nuocciono enormemente ·al prestigio morale del fascismo. Si dà ai nostri ·nemici più o meno giustificato motivo di credere che, tolti _ dalla · toro attività- « camionale», i fascisti antipacifisti di Firenze, ecc., ecc., sono finiti; non hanno più niente da dir~ o da fare per la nazione; e che quindi i nostri avversari colpi· v~no nel segno accusando il fascismo ita liano di inconsistenza ideale e politica.

Io domando a i fascisti che vota no g li ordini del giorno di « rit iro » che cosa si va a fare al cong resso di Roma. A rimirarci reciprocamente? Ci sono dunque due fascismi, almeno due fascismi in Italia? :E tempo di domandarselo.

C'è, infatti, quello che ha accettato il patto di Roma; quello che intende trasformarsi in partito, per finire, fra l'altro, di essere sfruttato da elementi di altri partiti, b orghes i o non borghesi; quello che intende di continuare la lotta con metodi né aprioristicamente civili, né aprioristicamente violenti, perché ciò sarà det tato dalle ·circostanze; e c'è l'altro fascismo, che, invece di rinunciare ai mezzi violenti, come noi g li chiedevamo, rinuncia tout rourt alla lotta, il che significa rinunciare all'esistenza . Si può dunque tenùe il cong resso. Ma se ne possono tenere due, anche perché certe ·manovre di retroscena di fascisti dell'ult ima ora, che dal raduno di Todi non son mai cessate, cominciano a disg ustare. O si può anche abolire il congresso, il che sarà, non v'ha dubbio, la più perfetta forma ~i assenza dalla poli tica e dalla vita.

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