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INSUFFICENZE DEL MINISTERO BONOM! *

Data l'ora tarda io no~ voglio dirvi che sarò breve, per non fa rvi . credere esattamente il contr.ario,

Il Gruppo parlamentare fascista mi ha incaricato_.di spiegare succintamènte i motivi per cui esso nega la fid ucia al ministro Bonomi. Ma mi permetterete innanzi tutto alcune dichiarazioni che devono p!ecisare alcuni punti venuti in discussione.

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Non si deve credere, nonostante la frase da me pronunziata ieri sera alla fine del mio discorso, che la nostra volontà di pacificazione sia venuta meno. Può darsi, anz i io ammetto, che la frase possa avere in qualche parte tradito il mio intimo pensiero. (CommenlT). ·

E a dimostrare ciò vi basti sapere ( credo che la Camera ne prenderil. atto con soddisfazione) che noi stiamo provvedendo energicamente, e indipendentemente dall'esito che potranno avere le trattative, dirò ·così diplomatiche,-a ristabjlire nel nostro movimento una disciplina inflessibile, con una serie di norme che dovranno essere rìgorosamente seguite da tutti i nostri iScritti.

Permettetemi di documentare questa affermazione. Noi abbiamo mandata una circolare ai Fasci, e la rendiamo di pubblica ragione, perché non abbiamo nulta da nascondere, nella quale imponiamo la cessa• ziòne di ogni forma di violenza individuale ch e ·non s ia g iustificata da ragioni di legitti ma difesa, e specie q uando ci sia sproporzione di numero; cessazione immediata ·d i spedizioni punitive contro organizza· z:ioni ecònomiche e cooperative; ricerca delle responsabilità per coloro che hanno ordinato azioni dannose alfa causa fascista.

Credo fermissimarnente che una tregua giovi a tutti, e oserei dire giovi anche ·ai comunisti, che rappresentano una parte accessoria nel giuoco delle passioni politiche; e mi permetto di dire, perché io credo di non esSere in errore, poiché io seguo da vicino il movimento comu· nista italiano; che i comunisti italiani d ebbano aggiornare il loro movimento alla nuova· realtà russa ·(Comme11ù).

• Alla Camera dei deputati, 'n ella tornata del 23 luglio 1921, prosegue la discussione sulle comunicazioni del Governo Prima di passare alla votazione del· l'ordine del giorno Camerini (« La Camera approva _le dichiarazioni d el Governo e passa all'ordine del giorno ») acùttato dal Governo, ,alcuni deputati chiedono di parlare per delle di chiarazioni di voto. Tra gli ahri, Benito Mussolini, che pronuncia i l discorso qui riportato. (Dag li A.fii di., voi. dt., pagg. ,61-,63).

Mi permetto di dire che voi siete alquanto in ritardo!

E, badate, che con questo non voglio negare ·l'enorme valore storico della riVoluzione russa, che èonsfate appunto in questo, non cioè nell'avere instaurato un comunismo impossibile e assurdo, ma nell'avere preparato le condizioni necessariamente suffi:centi allo sviluppo di una grande economia: capitalistica in quel grandissimo e fecondissimo paese. (Commenti).

Ora, il nostro voto contrario al mi nistro Bonomi" dev'essere interpretato al giusto .. segno.

Noi nOfl intendiamo di 4ichiararci con questo voto sempiternamente contrari al ministero dell'onorevole Bonomi, perché non abbiamo pregiudiziali di sort:1, e non siamo legati" da dogmi speciali ad una oppo· siziOne sistemati ca a tutt i j Governi cosid detti borghesi. • · li.fa il nostro voto con.trario si parte da un duplice ordine <li r:i,,j ioni.

Può darsi quindi che, a mutate condizioni di cose,· muti necessaria· mente, di conseguenza, il nostro atteggiamento.

Debbo dichiarare che sonO insoddisfatto delle dichiarazioni che l'onorevole Bonomi ha fatto in materia di politica estera. Siete stato insufficente . nelle dichiarazioni che avete . fatto per la sorte di Fiume; assai vago ed incerto pèr_quello che riguarda il Montenegro; ma, soprattutto, non avete detto verbo sopra una parte della politica estera che un giorno o l'altro (ed è stato già fatto dall' onoèevole Treves) dovrà fornire vasto tenia di discussione alla Cam~ra italiana: cioè i rapporti economici fra i nostri alleati e con tutto il mondo.

Riguardo poi alla politica interna, io non posso _accettare, onorevo le Bonomì, la vostra equazione, l'equazione che avete stabilito fra un , movim~n to come il nostro, ch e s i parte d a mot ivi di esasp erato idealismo patriottico e che mira a ristabilire energicamente l'autorità d eUo Stato, e un movimento contrario che si butta contro J() Stato per demolirlo. (Apprdvazione a/J'e.slrema de.stra), Ammetto .che voi siate imparziale dal punto di vista giuridico, dal punto di vista del codice penale, dal punto di vista della repressione di tutte le violenze, siano esse compiute dai fascisti o dai comunisti; ma io mi rifiuto di accettare la vostra equazione; e voi stesso, nella' vostra intima coscienza, dovrete rifiutarvi, perché non potrete stabilire identità di sorta fra un movimento sovversivo che tende a capovolgere ab imiJ la stessa economia politica del P aese, e noi che non vo,gliamo, notate bene , conse rvare airinfinito istituzioni che sia no rese difettose o insufficenti, ma ch e però in questo momento rappresentario la forza, 1a Sllvaguard ia dello Stato. t d unque per una ragione d'ordine più sentimcn,taie- che politico, che noi neghiamo la fiducia al ministero Bonomij ed io credo che tutta la Came ra comprenderà e apprezzerà il nostro legittimo· stato d 'animo.

Voi non àvcte o rdinata nessuna inchiesta seria sui fatti di Sar~na, e soprattutto, mi duole dirlo, ·non avete avuto una parola di gentilezza e di compianto per queJle vittime, molte delle quali er<lno adolesce nti, molte altre decorat i, combattenti, f e riti e mutilati. (C ommenll).

E poiché s i parla di coalizione, oserei manifestare _ un'o pinione ch e in questo momento può sembrare alquanto paradossale. Penso cioè che sj va o presto o tard i ad una nuova e grande coalizione e sarà queJla delle tre forze efficenti in questo momento nella vita del p aese. Esistono q ui dei g rup p i padarnentari numerosi; ma io vi domando se la d emocrazia e sociale e liberale h a d elle . forz e solidamente inquad rate n el p aese, m entre tutti sap pi~mo che tali fo rze non -esistono, quando si astragga d alla massa assa i fluttuante ch e vota n el g io rnç:, delle elezioni. Ecco perché non accetto la tesi a nti-proporzionalista, in quanto eSsa viene sostenuta col d anno che ne ricà.vano i partiti deboli. Se i p artiti sono deboli," o si rafforzano o muoiono, ma le grandi forze espresse dal paese in quest'ora sono tre: un socialismo, che .dovrà correggersi e già comincia ( hotevole il voto confederale contro i comunisti, soprattutto notevole il nuo,·o ·punto d i vista della Confederazione G e9-erale del Lavoro per ciò che riguarda lo sciopero d ei servizi pubblici) ; la forza dei popolari , che esiste, che è potente , anch e perché si appoggia, non so con quanto profitto per la religio ne, alla forza imm~ns a del è:attolicismo ; e finalmen te non si può negare l'esistenza di un terzo movimen to complesso, forIIlidabile, emiflentemcntc i<l"ealistico, che raccoglie la p arte mig liore deJla g ioven tù italiana . Credo ch e a q ueste tre forie co al izzate sopra un program ma che deve· costituire il m inimo comu ne d enom inatore spetterà dom ani il compito di condurre l a Patria a più prospere fortune. (A pplan.ri dlt' e.rt rema de.rt ra, commenti pro/11ngati) * .

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