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ONORE AGLI INGLESI !

Il Kaiser, dopo avere invocato per l'ennesima volta il vecchio dio tedesco ridotto ormai alla funzione di complice e manutengolo degli assassìni, si è messo alla testa degli eserciti che cercano d'irrompere in direzione di Parigi. È la prima volta, dall'inizio della guerra, che il nome dd Kaiser appare sui bollettini tedeschi come il duce diretto dell'offensiva. Non è soltanto la Germania che gioca in questi giorni la partita decisiva, ma anche il Kaiser che mette allo sbaraglio il su? prestigio persònale· e dinastico. Fino -a ieri gli sconfitti sulla fronte occidentale erano, dalla battaglia della Marna in poi, generali e principi : lo sconfitto di domani sarà G uglielmo lI.

I dati di fatto e gli elementi che ci permettono di considerare la situaz.ionc con pieno ottimismo sono i seguenti :

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Primo: non c'è fra i due eserciti una sproporzione numerica tale che renda facile una vittoria schiacciante. La superiorità numerica dei tedeschi è _bastata per ottenere il successo iniziale, ma non è suf6.cente per determinare il crollo di tutto l'esercito inglese forte di parecchi milioni di uomini.

Secondo : j tedeschi non possono vantare una superiorità dei loro armamCnti su quelli degli inglesi e sino a questo momento, eccezion fatta per il cannone che spara su Parigi, nessuna delle diavolede o delle novità che ci erano state a nn unciate dai reclamisti dell'offensiva, è entrata in funzione. Se fu· p ossibile ad altri eserciti infinitamente meno douti cli mezzi meccanici di ritirarsi combatÌ:endo fino alle posizioni prescelte per la resistenza ad oltranzà, l'arretramento di pochi chilometri finora effettuato in alcuni tratti della fronte dall'esercito inglese non può avere· conseguenze di vasta portata strategica.

Terzo : gli inglesi mantengono la superìorità nella lo tta aerea e un'offensiva che n o n può essere preceduta né accompagnata da operazioni di ricognizione e di bombardamento di aeroplani, non può conseguire che obiettivi tattici limitati. Ma la ragione fondamentale che conforta le nostre speranze, che tiene viva e·accesa la nostra fede, è una ragione di natura essenzialmente morale. Il soldato inglese, preso individualmente nella sua qualità e nei s uoi attributi di u o mo, vale molto cli più d el singolo soldato tedesco. Il soldato tedesco dà un i:endimento come quantità, quando cioè sia inquadrato in una massa ; il soldato inglese dà invece un rendimento come qualità, e neJJa dllensiva ciò è di un'importar12a capitale. È da escludere che la battaglia possa diventare manovrata in t.erreno libero. Sul fro nte di Francia le trincee si succedono all'infinito cd è contro una trincea che è destinato a spezzarsi e a esaurirsi lo sforzo dei tedeschi.

Noi seguiamo con animo ardente di ammirazione le gesta eroiche dei combattenti inglesi. h forse scritto nel libro del destino che il Kaiser trovi in Francia, nel cozzo disperato contro la Gran Bretagna, la sua Waterloo.

Attendiamo con fiducia il corso deg li eventi. La barbarie no n può, non deve prevalere sulla civiltà. La dèmocrazia armata dei p opoli dell'occidente è pronta· ad affront.ace tutti i . sacrifici nccessa.ci perché l'ossessione e H pericolo del miliwismo tedesco siano fugati per sempre,

MUSSOLI.NT

Da li Popq/() d'Italia, N. 84, n mano 1918, V. Pubblicato anche sull'edJ. zione di Roma, N. 86, 27 marzo 1918, V.

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