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TUTTO AI NOSTRI SOLDATI
PREMI ALLE BRIGATE GLORIOSE!
I fanti della Brigata Sassari - una brigata che merita veramente gli aggettivi al superlativo - sono scesi a riposo, dopo aver conquistato il Val Bella e il Col del Rosso. a Vicenza, e hanno ricevuto nella magnifica città del Palladio accoglienze trionfali. I piccoli, silenziosi, eroici figli dell'isola ferrigna, sono stati salutati da tutt2 la popolazione che si è recata in massa - col gonfalone glorioso - a incontrarli; è in quell'istante di commozione indicibile si è quasi suggellata l'urùtà. spirituale della Patria fra combattenti e popolo. Si dice oggi che ai fini del « morale >> sarebbe conveniente, necessuio sta.bilire di quando in quando il conta.ho fra esercito e popolo, immeigere - come -in un bagno salutare - nell'anima grande delle città i reparti più valorosi delle nostre truppe. La Nazione si riconoscerebbe in questi uomini che dovrebbero giungere fta noi, non ripuliti e .rii/Jr come accade per le ordinarie parate in piazza d'armi, ma laceri e sporchi ancora dal fango delle trincee, cd essi si riconoscerebbero nella Nazione. Ci sarebbe, cosi, modo cli esprimere - nella forma più simpatica - nelle nostre strade, nelle nostre piazze, nelle nostre case, la riconoscenza della Nazione a quelli fra i suoi figli che - col sangue - la difendono nella sua integrità e nel suo onore
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Perché soltanto oggi si sia pensato a far riposare nelle città i no- · stri tcggimenti reduci dalle trincee ; perché solo oggi si sia capito che accoglienze del genere di quelle tributate a Vicenza, hanno le più benefiche tipercussioni sulla psiche dei nostri soldati, noi non sappiamo, o ineglio sappiamo, quando pensiamo che molti di coloro che ci governano - politicamente e militarmente - non conoscono" affatto, o conoscono in una. maniera rudimentale, la psicologia delle masse popolari. Noi invece ci vantiamo di possedere il meccanismo psicologico delle m.assc, Meccanismo non troppo complicato j ma nemmeno troppo semplice. B per questa nostra conoscenza - risultato della lunga dimestichezza con quelle masse - noi abbiamo propugcatogià da molto tempo - centinaia di cerimonie simili a quella di Vi-
Quando Milano, nel settembre scorso, si apprestava a cclcbca.rc la festa nazionale, parti da noi l'idea di chiedere al Comando Supremo l"invio delle rappresentanze dei reggimenti che avevano conquistato la Bains~za, perché la N azione - attraverso una delle sue più ·grandi città - avesse occasione di acclamare i vincitori dell'undicesima battaglia dell'Ison20.
L'iniziativa diventò una « pratica » La «pratica)> diventò « emarginata », come si conviene ad ogni pratica che si rispetti ; la « emarginata» provocò - come al. solito - una specie di scaricabarile fra Udine e Roma ; allo scopo di superaie le difficoltà, alcune .egregie persone si misero in treno j lette re, telegrammi, chiacchiere, e la pratica, come si conviene ad o gni «pratica» che si ri spetti, restò «inevasa~.... Mifano celebrò cguahnente e con g rande solennità il 1 0 settembre, · ma quell'occasione ci dimostrò che si era scavato una specie di « sepanzione » assurda fra esercito e Nazione, e il risultato si ebb~ un mese dopo.
Era appunto quello il momento di mandare in una città come Milano, in una manifestazione -come quella del .10 ·settembre, _- reparti dell'esercito operante. C'era il precedente di Parigi, il precedente del 14 luglio, quando rappresentanze della fronte sfilarono per Parig i, fn l' entusiasmo delirante di tutto un popolo. Chi può dire quali vibrazioni morali si determinino nelle anime semplici, dinanzi a cerimonie che hanno caratteri di grandiosità? Gli eserciti - specialmente in una guerra come questa, grigia, sotterranea, anonima - hanno bisogno, di quando in quando, di essere « rinfrancati» al contatto del Paesç, di sentire la riconoscenza delle folle, attraverso a un grido o all'applauso. È questo un « dato)) di psiCOlogia elementare, che i grandi condottieri di tutti i pop oli e di tutti i tempi hanno saputo sfruttate.
·Un primo passo fu compiuto da noi, quando si aboll l'« anonimato » per le gesta dei nostri aviatori e quando si introdusse la « novità » della citazione all'ordine del giorno dei reparti più valorosi.
Un altro: passo è stato compiuto a Vicenza. Il generale che ha pensato cli condurre i suoi fanti a Vicenza, è un uomo che può vincere, perché non è soltanto uno stratega, ma un psicologo e oggi la psicologia vale più della strategia.
I vicentini non hanno dato soltanto fiori, applausi, bandiere, discorsi ; hanno dato anche forme tangibili, pecuniarie alla loro simpatia, hanno tradotto in· sonante m oneta il loro fervido cntusfasmo. Io un battibaleno, fùrono raccolte ottomila lire da distribuire ai sol· dati più meritevoli. E qui parliamo di una nostra iniziativa. L'altro giorno si presentato ai nostri uffici il conte Giuseppe Archinti e ci ha versato soo lire per i combattenti. D'accordo coll'oblatore,. ab-