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L' INTERMEZZO Il FINITO

La serie dei discorsi pacifisti apertasi a Londra col discm:so di Lloyd George è stata chiusa a Londra con un discorso dello stesso ministro e con un contraddittorio che i giornali·italiani hanrio trovato interessante, sinto matko -a seconda dei gusti - fra ministro e delegati operai.

I tradc-unionisti hanno « questionato >) il Premier inglese su m olti argo menti di politica, di. economia, di diritto. Lloyd Gcorge ha risposto più o meno ·efficacemente e pare che le sue dichiarazioni abbiano r accolto il consentimento dei r appresentanti delle p o te nti o r ganizzazioni operaie inglesi.

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Noi - è quasi pleonastico il dirlo - non ci « formalizzia mo » dinnanzi a questi che sembrano nuovi «procedimenti>> di goyerno. Noi troviamo che può essere assai proficuo ai fini dell'utilità pubblica questo contatco d iretto fra governi e governati al di sop ra d elle rappresentanze legali. che « siedono» nei parlamenti, il che s ignifica - sia detto per incìdente - che si va verso 1a trattazio ne diretta degli affari di stato fra gli interessati, la qual cosa può voler dire la fine dei parlamenti trad izion ali,

Ma di ciò riparleremo a migliore occasione.

Il disc orso di Lloyd Geor g e è n o tevole, per ch é chiude la parentesi d elle illusio ni pacifiste germogliate d ai discorsi che ha nno echeggiar o in q ues ta prima metà di g ennaio dall'uno all'altro con tinente, in milioni e m ilioni di cuo ri .

Si è cr eduto, a un certo momento, che ·si fosse già ai preliminari di pace. Che i discorsi tenuti a Londra o a Washington fossero u n p reludio degli altri discorsi da tenere a Berna o a Madrid ;·che m ancasse, fra i belligeranti, soltanto il contatto materiale o topografico, ma che ci fosse già una specie di contatto morale, un punto d'intesa, a lmeno sulle questioni fonda mentali; che si fosse, in altri termini, alle prime battute del grande dialogo, agli esordi della discussione che porrà fin e al conflitto fra le genti d'Europa e d'oltre mare.

Anche fra il pubblico delle persone intelligenti vi apitav a di sentir formulue questa. proposizione : dal m o mento che Lloyd Gco r gc e W ilson parlan o in ta.l mo do, qualche cosa « sotto » ci dev'essere. .. •

E «sotto» non vi era e non c'è proprio niente. Lo ha dichiarato lo stesso Lloyd George nel suo ultimo discorso, con una immagine.... bancaria, molto efficace. L'Inghilterra e l'America, C!)i discorsi Lloyd G eorge e Wilson, avevano spiccato uno rhiq11e cli pace che la Germania avrebbe dovuto ritirare. Ma 1a Germania di Hindenburg e Ludendorff ha respinto lo cbJq11e. Quando diciamo la Germania di Hindenburg e di Ludendorff, intendiamo dire tutta la G ermania, p erché i movimenti d'opposizione alla politica annessionista del militarismo prussiano - rappresentato a Brest-Litovsk dal brillante generale Hoffmann - n on esistono o sono insignificanti. Tutta la Germania respinge le offerte inglesi o americane, perché tutti i partiti della Germania - socialisti di ogni qualità compresi - sono annessionisti se no n ad ovest, ad est; se non per questa guerra, per q uella che smembrò nel I 87 I la Francia. Coloro che si attendevano un dialogo, un contraddittorio .a base di discorsi fra Londra e Berlino, sono rimasti delusi. Berlino tace, di fronte all'Intesa, e parla di fronte ai russi, per sostenere i diritti della Germania sulle regioni baltiche.

E allora, qualcuno si domanda, quale «utilità)) hanno avuto i discorsi di Lloyd George e di W iJson ? Vediamo: nel confronto d ei bolscevichi, l'utilità di quei discorsi non c'è stata, perché i seguaci di Lenin e d i Trotzky continuano a sostenere che l'Intesa fa una guerra imperialistica; e quanto ai bolscevichi d'occidente, che si chiamano « pellegrini di Kienthal » in Francia o so cialisti ufficiali in Italia, niente c'è di mutato nel loro atteggiamento, dopo i discorsi « mìnimisti » pronunciati a Londra e a Washington . La riduzione dei fin.i di guerra ha lasciato, nell'interno delle nazioni, le cose come prima. MacDonald e King sono sempre gli stessi petulanti tediatissimi rappresentanti del pacifismo in glese; Brizon è sempre Brizon; Lazz:ari è sempre Lazzari.

I sig nori ministri p ossono « ridurre>) a volontà i fini di guerra, ma non arriveranno a rallier alla guern le minoranze sovietizzate che sono all'opposizione sul terreno antinazionale della lotta di classe, Quelli che _ sono nella « concordia nazionale», intesa questa pure nel sènso di « lealismo patriottico », ci restano ; gli altri, che sono fuori, rimangono fuori. Dunque, agli effetti interni l'utilità dei discorsi è stata nulla o quasi, anche per le polemiche che hanno provo• cato, Nei riguardi internazionali non si è fatto un passo avanti, Ma si ·può andare più in là. Noi dubitiamo che i discorsi, non ·certo per le intenzioni di coloro che li hanno pronunciati, ma per il tempo e per il modo col quale sono stati presentati e comment ati, possono avere esercitato un'influenza negativa sul popolo armato delle trincee.

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