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NOSTRI POSTULATI III. L'ARMATA DEI VOLONTARI
Allo scoppio della guerra italo-austriaca, i volontari di guerra affluirono a migliaia nelle nostre caserme. Una cifra esatta non è ancora data dalle autorità competenti, ma si ritiene che i volontari di guerra siano stati duecentomila, comprendendovi quelli tornati spontaneamente da oltre Alpe e oltre Oceano.
Ma questi volontari, che potevano e dovevano costituire nelle file regolari dell'esercito nuclei di fermento ideale, furono trnppo disseminati nella immensa -moltitudine e la loro influenza morale sui commilitoni fu necessariamente limitata. D'altra parte, il trattamento fatto a molti volontari, fu - usiamo un delicato eufemismo - semplicemente penoso. Molti nostri amici, che avevano le qualità individuali e fisiche per essere ufficiali, furono respinti o bocciiti, [.... censura]. Mentre i soldati non potevano comprendere il valore e l'essenza di questo sacrificio spontaneo, nelle alte sfere j volontari furono sospettati [.... &8MNra]. Molti nostri amici hanno dovuto percorrere la più dolorosa delle JJias crucis per essere ammessi nelle 61c dell'esercito'·; [.... cm111ra].
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Una circolare Cadorna, nell'agosto del 1916, [.... cen111ra ••••] richiamava i Comandi dipen denti al deferente rispettq verso i volontari, T roppo tardi I Quella circolare doveva portare la data del maggio 19q I
Ad oini modo non è questa - ripetiamolo - ·l'ora delle ~iminazioni. I nostri amici hanno sofferto in silenzio. Si sono battuti valoro'samente. Hanno fatto, a migliaia, olocausto della loro vita. I nomi, divenuti· sacri, sono nelle memorie di tutti, Oggi è tornato il tempo di ricorrere nuovamente alla Nazione per Una nuova armata di v olontari. La impongono, soprattutto, ragioni di ordine morale. Un'armata di volontari espressa dalla Nazione dimostrerebbe al mondo che l'Italia non cede, ma è pronta e decisa a tenere il suo posto di combattimento sino alla vittoria. Dimostre- rebbe ancora che sarebbe sui,rema ingiustizia far ricadere su tutto un popolo ch e h a trenta m esi di splendida gloria militare, [ , tlnSJITa •• ••] la [.... ttntnra ....] deficente resistenza di fronte al· nemico. Intendiamoci, pregiudizialmente. A proposito di volontari noi non vogliamo risuscitare il passa·to. Non ci piace rimasticare. Mutate circostanze ambientali impOngono una diversa linea di condotta. Del « garibaldinismo )> accettiamo l'immortale spirito animatore, non le forme ' nelle quali - a quei tempi - si espresse, e che, oggi, non sono più adeguate alla terribile realtà di questa guerra mondiale.
N o i pensiamo : I. Che il Governo debba lanciare un vibrato appello alJa Nazione per chiederle e dimostrarle la necessità di questo sforzo ; II. Che si debbano costituire, sottÒ - 1a diretta vigilanza del ministero della ·Guerra, dodici uffici regionali di arruolamento e di mobilitazfone dei volontari e d o dici campi di istruzione che dev'essere rapida e adat tata alle necessità del combattimento ; III. Che i volontari non debbano essere disseminati nei reggimenti, ma costituire unità speciali n ei quadri regolari d ell'esercito, Noi crediamo che dopo un mese dall'appello, avremo le prime unità di volontari pronte per la guerra. Il successo dell'iniziativa dovrebbe essere affidato -----:- per la necessaria propaganda - alla stampa, alle società dei mutilati e alle società patriottiche in genere.
Intanto il nostro appello è stato raccolto Piovono le adesioni a centinaia. Sono giovani studenti delle classi non ancora chiamate che si offrono a g ruppi; sono impieg ati che chiedono di rinunciare ·a.i privilegi dei loro moduli; sono profCssionisti o borghesi che si dichiarano prnnti a tutte le rinuncie e a tutti i sacrifici ; sono vecchi che vogliono prodigare le superstiti energie alla causa della Patria invasa e conculcata dal nemico.
Che domani un appello scenda dall'alto e questi appelli si moltiplicheranno e l'armata d ei volontari sarà un fatto compiuto I Ma occorre non perdere tempo. Non sciupare - con un ritardoquest'ora di santa collera e di non meno santo entusiasmo.
Fra qualche giorno, molta gente, per un fenomeno irresistibile, d'ordine psicologico, si «adagerà», si adatterà allç nuove contin: genze create dall'invasione austro-tedesca, Di qui la n ecessità di cogliere l'attimo. [Cen.rura] .
Attendiamo.
L'armata_ dei volontari sarà I
Da Il Popolo d'Italia, N 3 12, 10 novembre 1917, IV Pubblicato anche sull'edizione di Roma, N. 312, 11 novembre 19 17, IV.
AVANTI, IL MIKADO!
Dopo i su ccessi navali e terrestri riportati dai tedeschi nel Golfo di Finlandia, parve a certuni che fosse nei piani della Germania marciare alla .conquista della capitale russa. L'impresa, dal punto di vista militare, non avrebbe inc0:ntrato altre difficoltà all'infuori di quelle naturali dello spazio. Davanti agli eserciti di Hindenbu rg il disco so.victista segna sempre la « v ia libera». Ma il Gi::ande Maresciallo invece di andare· innanzi, preferl retrocedere di qualche decina di chilometri per sistemare più convenientemente le sue truppe nei pressi di Riga. Anche una guerra fatta col gesso - come fu quella, secondo gli storici, fatta da Carlo VIII in Italia nel XV secolo - impone un certo logoramento di uomini, impegna un certo numero di soldati, non fosse che per segnare col « gesso >> le tappe della facile conquista. Hindenburg - allo sperpero folle degli uomini che fu la caratteristica della prima fase della guerra tedesca ..::_ ha sostituito il metodo d ella parsimonia, Hindenburg non è andato a Pietrogrado, sc mpliccmeritc perché a PietrogradO t ornato Lenin, o altrimenti d etto Uljanov o - col vero nome di battesimo e di razzaCeorbaurn.
Colla odierna .rivolta dei massimalisti1 la Germania ha conquistato senza colpo ferll'e Pietrogrado. Gli altri tre signori che compongono la . tetrarchia bolscevica hanno questi nomi : Apfclbaum, Rosenfdd, Bronstein. Siamo, come ognuno vede, in piena, autentica tedescheria . Che il colpo d i stato massimalista - preparato e condotto dall'uomo tornato in Russia attraverso la Germania·- costituisca l'inizio di uno stabile regime estremista, non sappiamo. Il dramma, se dramma rivoluzionario può dirsi, ha l'aspetto paradossale. Il Gov ~ no provvisorio non ha o pposto resistenza. Quegli atti di energia, quei provvedimenti di « ferro e fuoco» tante volte minacciati nei discorsi di Kerens ky, sono rimasti allo stato di intenzioni platoniche. Come Nicola Due, anche Kcrensky ha lasciato il potere senza che un pugnO di seguaci l o abbia difeso. Forse b. scomparsa misteriosa di Kcrensky prelude a qualche altro colpo di scena? È possibile. Ma non si vede quali siano le forze s ulle quali Kerensky potrebbe fare assegnamento per tentare la riscossa. [Cen111ra]
D o p o l'esperimento di Korniloff, non c'è da coritare sulle truppe che si trovano in uno stato di disòrganizzazione totale. Altre forze civili « capaci » di reag ire al Sovièl n o n esistono. L'unico partito orga• nizzato , quello dei <<cadetti», raccoglie - è vero - molti rappre· sentanti della famosa «intelligenza>) russa, ma non ha influenza a lcuna sulle masse operaie~di Pietrogrado. Nell' attesa delle altre scene de lla· tragico mmedia moscovita, noi - modestamente e umilmente - ripetiamo quel che dicemmo venti giorni fa all'inizio dell'offensiva tedesca contro di noi : che cioè è necessario co nvocare sollecitamente·
.i rappresentanti delle Potenze Alleate p er d iscutere il problema russo.
L'inazione militate russa ha permesso agli austro -tedeschi di tentare il colpo contro l' Italia, ma l'avvento al potere degli estremisti russi può significare 1a pace separata.
In "fondo questa pace separa ta è ormai un fatto compiuto, dal moment o che i soldati russi invece di battersi tengono dei comizi o fraterniz~no coi tedeschi, ma quandq domani la pace fosse cOnsacrata in maniera ufficial e, sarebbero aperte agli austro-tedeschi le disponibilità g ranarie della Russia divenuta una grande colonia cont inentale d ella Germania.
O ra, non v'è dubbio che il movimento massimalista a Pie trogrado è inspirato, sovvenzionato, armato dalla Germania. Non v'è dubbio che la Germania difenderà con t utti i mezzi il colpo di s tato di L enin. D avanti a questa situazione, quale può, quale « deve» essere la linea di condotta d elle P otenze Alleate? · ·
Insomma si tratta di esaminate e stabilire : a) se la Russia è ancora da considerare come alleata ; b) se - nel caso affermativo ....:.... questa alleanza avrà ancora nel futuro una qualche efficen2a)nilitare; , ) se - nel caso negativo - non ci siano nel nostro gioco altre carte diplo matiche e militari.
Noi opiniamo che l'ora ·del Giappone sia v enuta. I recenti accordi nippo-americani potrebber o essere il p reludio di u n i ntervento giapponese più fattivo di quello che s i è avut o sino ad oggi. La ragione addetta contro l'inte rvento in Europa di un esercito giapponese dal capo della missione .finanziaria agli Stati Uniti non ci persuade. La distanza è grande, ma non è meno grande quella che separa gli Stati Uniti dalla Francia. Non solo. Ma la strada Vladivostok-Pierrogrado è sicura, mentre non è altrettanto sicura la traversata dJ un convoglio di truppe attraverso l'Atlantico. I competenti affer-· mano che la transiberiana -convenientemente organizzata - dare bbe il flecessacio « rendimento » p er t msportare in Europa, in uno spazio di tempo rela tivamente breve, almen o mezzo milione di g iapponesi
L'idea di inquadrare i russi Con contingenti di ufficiali e soldati giap - ponesi è da scartare, come insufficcnte. Occorre un grande esercito, al quale - nella primavera prossima - potrebbero unirsi quelle scarse unità dell'esercito russo che non sono ancora in balia completa d el leninismo. Le eventuali richieste di compensi da parte del Giappone non devono costituire difficoltà insormontabili, data l'immensa utilità di una partecipazione diretta dell'impero giappo nese alla guerra europea.
Non si può imporre alla Russia sovietista di combattere contro i tedeschi, dal mome nto che non ne ha 1a capacità e soprattutto la volontà, ma si può imporre alla Russia di accettare o subire l'intervento giapponese contro i tedeschi.
Questi sono i problemi che stanno dina02i ai diplomatici della Quadruplice Intesa. Questi sono i problemi che inquietano l'opinione pubblica. La quale, col suo intuito .infallibile, esprime, in una i nvocazione, il suo g iudizio sulla situazione russa e le sue speranze:
Avanti, il Mikado I