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U LDERICO PIERNOLI NOME IN COD IC E K2
Sillavengo fa presente come appaia alquanto strano che per una missione così delicata si preferisca un ufficiale di complemento, dalla preparazione militare tutt'altro che completa, a uno di carriera e per di più di Stato Maggiore.
Un ufficiale di Stato Maggiore - spiega paziente il suo interlocutore - prima di formarsi costa molto denaro allo Stato, ed è saggia economia risparmiarlo, sos tituendolo con un richiamato che non è costato quasi nulla perché se sa qualche cosa certamente se l'è tmparata da solo per conto suo. Inoltre, per una missione come questa il risultato non dovrebbe variare molto. Lei rifletta e torni domani con la risposta.
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Al capitano Sillavengo non piace 'fare la spia ' e per di più contro l'Inghilterra, paese che ammira ; inoltre, egli dovrà lasciare le truppe eritree senza averne fatto la conoscenza. Il suo interlocutore lo ascolta e gli impartisce una seconda lezione.
Faccia come crede. Nella sua situazione può servire molto meglio il suo paese in una missione segreta che in un assalto. Un assalto lo possono condurre come lei e meglio di lei centinaia di capitani, anche se sono delle ciulc, e monoglotti. Il rischio sussiste , perché se le succede un guaio non ci sono feluca d'ambasciatore o por- pora cardinaliz ia che la potranno difendere. Quanto alla parola spia, la pregherei di non usarla. Spia è l'agente prezzo lato, spesso venduto: non l' ufficiale che obbed isce al dovere e non ne trac benefici 16 •
Ventiquattr'ore per decidere se trasformarsi in agente segreto, entrare nel mondo sotterraneo in cui nulla è palese, dove l'inganno e la corruzione sono di casa. Un mondo di ombre con il quale Paolo Caccia Dominion.i ha avuto contiguità quando lavorava per il suo srudio d ' ingegneria a Beirut, dove è stato vittima inconsapevole di una 'trappola di miele'.
Nell'ascensore dell ' hotel Saint Georges aveva incontrato Betty, una giovane sudafricana, nemmeno avvenente ma procace ed elegante. La conoscenza casuale era diventata frequentazione e l' ingegnere aveva trovato gradevole la compagnia di que ll a ragazza spiritosa e arguta , anche se un po' verbosa. La storia era andata avanti una decina di giorni, poi Berty era partita e una settimana dopo si era fatta viva con una lettera da Durban nella quale gli raccomandava di fare attenzione al sole, quando era a capo scoperto.
Da quel momento era sparita.
16. lvi , p. 95 .
Qualche tempo dopo, l'ingegnere era stato raggiunto in cantiere dal portiere del suo hotel. Lo aveva preso in disparte e come prova della sua amicizia gli aveva rivelato che era sotto osservazione da più parti.
Un libanese ogni mattina lo seguiva dall'hotel al cantiere e poi restava a scrutarlo, seduto alla caffetteria di piace de l'Étoile. Era un uomo della polizia di Beirut.
L'Intelligence Service inglese gli aveva messo alle costole Betty, la signorina sudafricana, che certamente aveva frugato fra le sue carte.
Infine, la residenza francese aveva incaricato direttamente lui, il portiere, di spiarlo. Si era guadagnato il compenso rassicurando il Deuxième Bureau che <<monsieur Dominioni lavora molto e non frequenta gente in possesso di notizie riservate>>17 •
L'aspetto più sconcertante della vicenda era il motivo che aveva attirato l'attenzione di libanesi , inglesi, francesi: il comportamento diverso rispetto a quello degli altri ingegneri europei e il portamento militaresco.
Ripensa a quella vicenda , riflette sull'utilità dell'azione dei Servizi segreti per rendere una guerra più breve e meno crudele, gli torna in mente la riflessione fatta in Libia, osservando la vita segreta del deserto. Ha ventiquattro ore per decidere. Nello stesso lasso di tempo, nel 1917, da ufficiale dei Pontieri era diventato ufficiale dei Reparti Lanciafiamme. Adesso da ufficiale del Genio dovrebbe trasformarsi in agente segreto. Nell'ufficio cli Asmara ritrova il suo interlocutore, ma questa volta in clivisa: tenente colonnello di Stato Maggiore Aldo Princivalle, capo dell'Ufficio Informazioni.
17.Ivi,p. 97.
Alla risposta affermativa di Sillavengo, segue l'immediato 'abile arruolato', con annessa pianificazione della missione. Il capitano si rende conto che la copertura ideata per lui non è credibile e sugger isce al suo reclutatore di servirsi di un'identità e di un ruolo palesi: ingegnere Paolo Caccia Dominioni, con sruclio al Cairo, incaricato cli w1 plausibile lavoro lungo il Nilo. Porterà con sé , come aiutante, un ascari sudanese che in apparenza gli farà da cameriere. Per il colonnello Princivalle è un giochetto risolvere le questioni burocratiche per sottrarre i due uomini ai rispettivi reparti di appartenenza. Sillavengo si prende ufficialmente un colpo di sole a Massaua, con in1mediato ricovero in ospedale. Solleva dubbi il direttore sanitario dell'intendenza in Africa Orientale, colonnello medico Ferdinando Martoglio, che deve firmare una licenza di convalescenza cli sei mesi per l'incauto ufficiale del Genio. La sua resistenza viene meno appena una voce autorevole gli sussurra al telefono un misterioso numero di protocollo. Segue ordine di rimpatrio e da quel momento l'ufficiale è 'perduto in forza' dalla Seconda Divisione Eritrea.
Procedura fulminea anche per )'ascari puntatore di artiglieria Besc i r Abda lla El Kawawir, che ha conosciuto il capitano al Cairo, quando era suffraghi, cioè cameriere, presso personalità inglesi e poi lo ha ritrovato in una notte di tempesta ad Asmara.
AJ comando del II Gruppo Artiglieria da Montagna Eritreo un fonogramma 'urgentissimo, precedenza assoluta', comunica: <<Ascari Bescir Abdallah di codesta batteria viene perduto in forza alt Verserà armi personali e bottino alt Raggiungerà con primo mezzo comando Regio Corpo Asmara per destinazione u lteriore alt Dare assicurazione alt Firmato generale Garavelli». Gli ufficiali che lo hanno istruito e lamentano la perdita del miglior puntatore della batteria, maturo per i gradi di munt.àz (caporale), nulla possono contro quell'ordine perentorio del quale nessuno deve sapere niente. A bordo del vecchio piroscafo 'Tunisino', lasciato ad arrugginire in rada a Massa u a, per dicc i giorni il capitano Sillavengo legge vecchi giornali e la collezione dei notiziari settimanali del SL\1. Lì lo raggiunge Bescir al quale il guaitana 18 spiega perché lo ha voluto con sé, di cosa avrà bisogno quando lo manderà a chiamare nel suo villaggio e gli sarà detto dove raggiw1gerlo.
18. Guaùana (mio signore) è ,la suprema espressione di dedizione che un ascaro eritreo possa rivo lgere all'Uomo G r ande che lo guida in battag lia~. Cfr. BECHI L VSERNA 1 94 1, p. 31 o.
Com'è tradizione neUe storie di spionaggio, gli consegna la metà di una banconota da una sterlina. Il messaggero si farà riconoscere dandogli l'altra metà. Alia stazione di Agordat, Bescir Abdallah è agganciato da w1 anziano bulukbasci'9, un sergeme eritreo. Lo fa spogliare della divisa e gli consegna abiti da sudant', che lo trasformano di nuovo in suffraghi sudanese, con tanto di libretto di lavoro rilasciato al Cairo, anche se scaduto, tornato per un breve periodo a casa, ad Atbara, e in attesa di essere richiamato dal suo padrone. Sulla motonave 'Saturnia', diretta in Egitto, il tenente colonnello Princivalle ammaestra la recluta Sillavengo sulle operazioni coperte.
Il SI1v1 sa molte cose suU'area compresa fra il Nilo e il Mar Rosso, conosce i retroscena deUa politica mjlicare inglese e francese.
Per l'Italia lavora un colonne ll o infido e incostante nell'attività informativa, mentre un colonnello tedesco, dal nome turco e di religione musulmana, opera ad Addis Abeba, anche se la giovane moglie e un bambino appena arrivato lo rendono lento nei movin1enti. Una giornalista francese che frequenta letti di ambasciatori è attiva sulle sponde del Mar Rosso; per gli inglesi raccoglie informazioni un conte ungherese - esploratore, giornalista e imbroglione - che si comporta come una sorta di Sandokan, navigando con un veliero armato in Grecia, barrente bandiera americana, recante nome italiano, munito d'equipaggio arabo e comandato da un portoghese .
Il colonnello istruisce la recluta anche sulle comunicazioni riservate con il Centro. I messaggi possono essere occu ltati scrivendo e disegnando con un pennino bagnato nel succo di papaia o mango freschi. Il testo, suJ foglio poi coperto con scrittura a matita facilmente cancelJabiJe, sarà rivelato dai vapori di ammoniaca.
A recapitare i rapporti saranno corrieri che possano muoversi agevolmente attraverso la frontiera fra Sudan ed Eritrea , quindi ascari o indigeni al soldo del Servizio, ma soprattuno piloti dell'Ala Littoria che fanno regolarmente scalo a Khartum.
Nel suo 'diario cieco', scritto con il succo di mango, Paolo Caccia Dominioni così parla di questa missione che gli ripugna , ma deve compiere per dovere:
Devo annullare e ricostruire l'intero sistema della mia coscienza. La mia etica di prima, il mio sentimento non servono. Oi;,rni cinismo diventa lecito pur di avviare a buon fine la missione 20 •
U 20 luglio I 935 l'ingegnere Caccia Dominioni scrive una lettera all'ingegnere A. Lelìawskì, Ispettore capo del Dipartimento dell'Irrigazione, Ministero dei Lavori pubblici, Cairo. Gli ricorda di aver dovuto con rammarico rifiutare l'offerta dì completare i prospetti delle grandi dighe sul Nilo, perché mobilitato in Eritrea, e gli chiede dì poter completare il lavoro approfittando della licenza di convalescenza conseguente a un colpo dì sole. Si copre le spalle sottolineando a Lcliawskì: «La politica ha reso il Sudan una zona nevralgica. Beninteso, non accetterò lavori in questa regione senza l'assicurazione che potrò muovermi e operare in piena libertà,>2 1 •
L'offerLa è accettata, ma occorre tempo per ottenere il visto britannico per lavorare nel Sudan. Nell'attesa, Sillavengo fa da guida a Princivalle, ufficialmente incaricato dì importanti acquisti per l'intendenza italiana in Eritrea. Lo presenta alla Legazione italiana e il colonnello si scontra subito con il Ministro Emilio Pagliano, privo dell'energia e della determinazione che la situazione richiede: ottiene che sia sollevato dall'incarico. Al club che frequenta al Cairo incontrano una coppia italiana, lei piacente, bionda e piemontese; lui professore universitario, grassoccio, occhialuto, brillante conversatore. Geografo e topografo , è alla guida di una missione etnografica nell'area dell'Alto Nilo, equipaggia ta con un'autocarovana attrezzata, carica di strumenti, forte di segretari, aiutanti e un vecchio servitore eritreo, utilissimo come interprete per l'arabo, l'amarico e chissà quanti a ltri idiomi.
21. Ivi , pp . 195- 196 ( in francese nel testo).
<•Questo professore - annota - è certamente uno scienziato, ma come se la caverà quando le ruote gli sprofonderanno nei banchi di cipria sabbiosa?,>.
La va lutazione si rivela fallace e lo scopre di li a poco, quando la 'Rete K', stesa dall'Egitto all 'Eritrea, comincia a funzionare. Il capomaglia, Kl, è proprio il 'Professore', copertura del co lonnello di Stato Maggiore Ugo Buttà, che coordina l'attività informativa da l Ca i ro a Khartum, dove agiscono K2 - che è il capitano Sillavengo - e K3 (il marchese Franco P. di N., non meglio indicato - N.d.A. 22 ), agente dell'Ala Littoria, e 'case ll a' dei messaggi in arrivo e in partenza. K4 è il sergente pilota Felice Augusto Chiapusso, dell'A la Littoria, che con il suo Breda 39 vola dappertutto tenendo occhi e orecchie spalancate, porta personale iso lato, recapita pezzi di ricambio e messaggi per il SIM. L'ingegnere Caccia Dominioni risolve una controversia fra un'impresa inglese e un greco dalle molte risorse, ma sempre a corto di denaro, Nicola Kartopulo. Co l mo di gratitudine, il greco accetta di i mpe- gnarsi in un viaggio alla frontiera orientale del Sudan per raccogliere informazioni e riferirle all'ingegnere. l'agente K5. La Rete K comincia a lavorare con cautela, anche perché l 'Inte lligence Service tiene d'occhio gli italiani che si stanno agitando sulle sponde del Mar Rosso. Sillavengo ne ha prova quando , onenuto il ..,;sto per il Sudan, allo scalo di Uadi Haifa del volo dell 'I mperial Airways , senza che abbia ancora aperto bocca o esibito i documenti, il funzionario dell'ufficio passaporti lo apostrofa:
Può essere così gentile mister Sillavengo di farmi da interprete con i suoi connazionali, poiché conosce l 'i nglese e l'arabo? 23
Dunque hanno già un ' informativa su dì lui, ma insufficiente per fermarlo legalmente. Con lo stratagemma di un'innocua valigia smarrita, K2 si ferma qualche giorno a Khartum, da dove invia il primo rapporto per informare Asmara che nel Sudan, a metà agosto de l 1935, la situazione è tranquilla, il traffico ferroviario, aereo e fluviale non ha registrato incrementi, le licenze dì militari e funzionari inglesi seguono il normale corso.
23. CACCIA DOMINIONI 1966, p. 199. (Paolo Caccia Dominioni aveva la padronanza di quanro lingue stra niere, era cui l'arabo e il dialetto del Cairo - N.d.A. ).
Il Nilo Bianco, in piena e li maccioso, è largo cinque chilometri quando l'ingegnere Caccia Dominioni arriva a Gebe l Aulia, ricevuto calorosamente dai tecnici e dagli amm i nistratori inglesi, dal medico siriano, dall'infermiera in capo dell'ospedale, da ll ' ingegnere egiziano dell'irrigazione, la classe dirigente rigidamente separata dalla massa dei lavoratori di nazionalità eterogenea. Lo accoglie anche Bcscir, che lo ha preceduto di due giorni e gli parla solo in inglese. Pochi giorni dopo, il suffraghi sudanese parte per fare visita alla famiglia, in realtà per incontrare il vecchio sciumbasci24
Soliman Osman. Deve convincerlo a impegnarsi con l'Italia che in questi anni sostiene il mondo musulmano , mobilitando occhi e orecchie della sua gente.
Sarà l'agente K6, Besc ir è K7. Prima della partenza, il suffraghi fa in tempo a salvare la vita al suo padrone, quando si accorge che sul fondo del casco c'è un grosso scorpione: probabilmente è un attentato, dovuto però alla lite fra lo stesso Bescir e il cuoco / cameriere di razza barabra 25 che vuole vendicarsi.
È un campanello d'allarme sui rischi sempre presenti.
24. Grado delle Truppe coloniali italiane, equivalente a quello di maresciallo del Regio Esercito.
25. Antico Lermine etnografico con cui sono note le popola:tioni nubiane del medio corso del Nilo, daU ' Alt0 Egitto al Sudan seLcentrionale.
L'ingegnere disegna con calma i prospetti della diga di Gebel Aulia, mentre gli ' agenti K' lavorano per lui.
Già la prima settimana di settembre è in grado di avvertire Asmara che ricognitori inglesi volano diretti a El Obeid, dove KartopuJo ha rilevato la presenza di un aeroporto che, al momento, non è in grado di accogliere velivoli da bombardamento.
Segue l'informazione che la Sudan Defence Force ha raggiunto la consistenza di 25.000 fucili e che 18 bombardieri sono arrivati smontati e imballati a Port Sudan per essere subito inviati ad Atbara, dove saranno riasscmblati, portando la forza della RAF a 40 aerei, di cui 28 da bombardamento. Successivamente comunica che in apparenza gli inglesi non vogliono potenziare il dispositivo militare in Sudan.
Dopo l'arrivo degli aerei, il Il Battaglione Cameron è a forza ridona per le licenze , mentre non c'è traccia di 20.000 soldati indiani dei quali è annunciato lo sbarco. Anche adesso che il capitano Sillavengo rischia molto, operando come agente in territorio non amico, la burocrazia con le stellette non demorde.
Con l' aereo pilotato dal bel Chiapusso gli inviano un plico con la richiesta di informazioni e un assegno circolare a suo nome, emesso da una banca di Asmara ed esigibile presso una di Khartum. È un documento compromeneme del quale liberarsi immediatamente. Ne parla a Kl , ma questi è irremovibile: l'assegno non può essere distrutto, la burocrazia non lo prevede , va rimandato ad Asmara, tramite Chiapusso. Il Breda 39 decolla , ma non atterra a Cassala.
La <•Soudan Gazette•> scrive che l'ae reo e il pilota sono dispersi, così la preoccupazione di K2 aumenta: se trovassero i rottami, potrebbero rinvenire pure l'assegno e lui sarebbe perduto.
Kl ostenta tranqui llità, ma all'improvviso gli manda una macchina con autista, rifornimenti e l'invito a recarsi in una località contrassegnata da tre piccoli vulcani dove sarà prelevato e tratto in salvo da un piccolo aereo. Caccia Dominioni mette insieme i fatti e decide che è meglio non tentare l'avventura. La sua amica Frida, di origine austriaca, figlia di un funzionario statale, gli ha confidato di aver sentito M.K. Forbes - ufficialmente dirigente della Shell - dire al padre di ritenere che l'ingegnere sia un agente segreto dello Stato Maggiore italian o e che due volte a settimana si reca a Khartum per comunicare con i suoi superiori.
Forbes è un uomo dell'Intelligence Service molto attivo fra il Cairo, Mogadiscio e Aden e non è per nulla rassicu rato quando il padre di Frida gli dice che quei viaggi servono soprattutto a ritirare la posta, che comprende molte lettere da Parigi, scritte con grafia femminile.
La storia racconta che qualche tempo dopo Forbes sarà misteriosamente pugnalato a morte a bordo di una nave sulla quale viaggiano solo inglesi.
C'è poi di mezzo l'invito di un funzionario del Governo egiziano, ingegnere Macpherson, a recarsi alla diga di Sennar. Sparire da Gebel Aulia da un giorno all'altro desterebbe sospetti e comincerebbe subito la caccia .
Meglio restare e andare addirittura a Sennar, con tanto di permesso di viaggio , ri lasciato dalla polizia. Prima di partire, Sillavengo apprende da Kartopulo e Besc ir ch e le forze britanniche in Sudan stanno svegliandosi.
L'autista greco che ha mandato a Khartum per ritirare il permesso di viaggio gli porta i saluti di un giovane italiano, un p ilota dallo strano nome: Capurso.. . o Scapuzzo. Ah, sì, Chiapusso!
Paolo Caccia Dominioni vacilla, dunque non era vero niente, l'assegno è tornato ad Asmara, la sua copertura non è saltata. Apparentemente tutta co lpa de ll e cattive comunicazioni fra Kharrum, Cassala e Asmara.
In realtà, arrivato a Cassala il pilota italiano è stato bloccato con il pretesto di controlli doganali. Controlli minuziosi che durano troppo e arrivano a smontare parti dell ' aereo, compreso il serbatoio dell'olio di un motore. Per fortuna quello sbagliato, perché nell'altro c'è un piccolo contenitore cilindrico che contiene l'assegno intestato a Sillavengo e il rapporto informativo. La missione può allora continuare, ma il segnale è preoccupante.
Ai primi di dicembre del 1935, Chiapusso precipita davvero con il suo aereo mentre vola fra Adua e Axum. Lo seppe lliscono su un colle boscoso. Alle esequie, fra gli ufficiali sono presenti anche un tenente colonnello e la moglie: lui è il 'Professore ' K 1, colonnello Buttà, e lei, la sorella dello sfortunato aviatore.