
2 minute read
CRON ACA DELLA CITTÀ E PROV INCIA la visita dei al nuovoManicomio
1
L ' inaugurazione del Manicomio di S . Artemio nella crona ca della Provincia di Treviso del28-29 giugno 1911 mano, ragione per cui gli furono concessi dei giorni di riposo ed inviato alle cucine del reggimento. Ma ritenendo di essere stato scoperto, cosa che peraltro non si verificò, fuggì per tornare al suo reparto . Giunto su lle falde del monte Sabotino , iniziò a pensare che avrebbero potuto giustiziarlo in trincea per quanto aveva fatto, e in un momento di disperazione tentò il suicidio. Prima di compiere l'estremo gesto scrisse delle lettere: una di addio alla moglie (che contiene ancora una ciocca di capelli che intendeva lasciare in suo ricordo) e tre ai suoi superiori per spiegare le circostanze che determinarono la sua decisione.
Advertisement
"Perdonami Ninetta sono innocente non ho fatto male a nessuno ho mancato perchè troppo mi sentivo male e per te e i figli ho perduto la testa Miei cari figli e mia N inetta questi miei capelli teneteli per ricordo sono del vostro papà e anche tu N inetta ricordarmi perchè vi ho voluto troppo bene a tutti: Muoio chiamandovi a tutti . Per vivere vendete tutto. Addio Nina addio figli per sempre Tullio".
Il perverso sistema disciplinare non risparmiò naturalmente nemmeno gli ufficiali, anzi si trovarono nella scomoda posizione di dover dare attuazione alle scellerate e talvolta incomprensibili impostazioni tattiche del comando supremo e, nel contempo, far rispettare una mole di regole e regolamenti assolutamente irrazionali, il tutto so tto la continua minaccia di essere destituiti, degradati o puniti a comandare operazioni suicide.
Pressati dagli alti comandi impantanati i n una guerra che, dopo il trionfale inizio, non dava risultati apprezzabili, ma anche pervasi dal rimorso di condurre dei poveri padri di famiglia alla morte, gli ufficiali e in particolare quelli di complemento pagarono un numero altissimo di casi di nevrosi, quasi una malattia professionale ha sostenuto lo sto rico E . J. Leed. A Treviso gli ufficiali rappresentavano il 10% dei ricoverati, un dato significativo se pensiamo che il rapporto nell'esercito oscillava tra 1135 e 1/29.
Emblematico in questo senso è la storia personale dell' aspirante ufficiale Angelo. In servizio militare con il grado di caporale dall'ottobre del 1915 nella zona del Carso. All'inizio del1917 fece richiesta di frequentare il corso allievi ufficiali, terminato il quale tornò con il nuovo grado in prima linea, tuttavia in seguito alle sue insistenti e ripetute richieste per essere reintegrato al grado precedente venne considerato "anormale", e dopo la consueta trafila nelle strutture sanitarie in termedie, venne inviato al manicomio di S. Arternio. Così descriveva la sua situazione in una lettera del giugno 1917:
" .Io sono stato molto disgraziato e maledico di continuo il giorno in cui mi saltò l'estro di andare a frequentare il corso allievi ufficiali. Già te Io scrissi, se ben ricordo; le cause sono parecchie e troppo lunga sarebbe la descrizione; è certo che se da caporale di compagnia godevo tutta la tranquillità possibile, da aspirante ufficiale mi venne totalmente a mancare, e francamente m'accorgevo che di giorno in giorno perdevo la testa perdevo anche (lascio a me la parola)".