Sulla struttura di una “scuola integrata di strategia” Fatte salve queste considerazioni è opportuno ricondurre il ragionamento all’ambito specifico della presente ricerca nel tentativo di offrire una proposta plausibile per la costituzione di una “scuola integrata di strategia”, che sulla base di quanto esposto, dunque, dovrebbe riconoscere un concetto condiviso di strategia e studi strategici, considerare le peculiarità dei contributi disciplinari offerti, valorizzare le specificità dei singoli apporti e, soprattutto, formulare sintesi adeguate alle aspettative degli organi di vertice. In ogni caso l’obiettivo non può essere quello di ridurre i differenti orizzonti del mondo della ricerca, di quello accademico e di quello militare in un’unica prospettiva estremamente semplificata. Un tale risultato non avrebbe alcun valore, ad esempio, per la comprensione di una situazione di crisi né favorirebbe contributi adeguati alla scelta degli strumenti da impiegare per il raggiungimento degli obiettivi politici più favorevoli alla sua soluzione. In altre parole, imprimere una direzione univoca e livellare peculiarità teoriche e metodologiche porterebbe a raccogliere contributi di spessore non elevato, inadeguati a livello analitico o, nell’ipotesi più nefasta, orientati a valutazioni pericolosamente compiacenti delle necessità contingenti degli organi politici. La costruzione di una strategia non può essere confinata ad un angusto arco temporale né può ridursi a una risicata concezione geografica
degli
interessi
nazionali.
L’epoca
contemporanea
immerge le società civili, le istituzioni politiche statali, i grandi attori finanziari e le organizzazioni internazionali in una dimensione incorporea di flussi informativi ed economici, che sovrappone e moltiplica le reciproche connessioni e interdipendenze, dilatando, nel caso dello Stato, il perseguimento e la difesa degli interessi nazionali a livello globale e multidimensionale. A titolo esemplificativo, come potrebbe l’unanimità di opinioni fornire contributi qualitativamente autorevoli e quantitativamente efficaci per la costruzione di una strategia in grado di garantire l’autonomia politica di uno Stato? È 11