La Resistenza di fronte alla persecuzione degli ebrei
ebrei, i quali sono sottoposti a maltrattamenti e sevizie e corrono grave pericolo della vita; = considerata la necessità di agire con la massima energia ed urgenza per impedire che abbia a continuare simile manifestazione di brutale bestialità e, ancor più, che gli ebrei abbiano da subire gravi misure al momento della partenza e della capitolazione delle forze armate tedesche; diffida nel modo più formale e impegnativo chi di ragione – autorità tedesche e fasciste, capi e gregari – dal proporre ed usare atti di violenza contro gli ebrei. Il popolo italiano non è disposto a riconoscere discriminazioni razziali e per tanto chiunque si renderà responsabile di tali atti contro gli ebrei sarà considerato alla stessa stregua di chi userà violenza contro qualunque altro cittadino italiano e sarà dichiarato criminale di guerra e come tale esemplarmente punito56. Va specificato in questo caso che rispetto al testo originario proposto dal Partito Liberale57, nella versione definitiva dell'appello la responsabilità di eventuali violenze contro gli ebrei non era circoscritta alle sole autorità naziste ma veniva estesa anche ai fascisti di Salò: a testimonianza di come si volessero colpire i “collaborazionisti”. Da notare, inoltre, che si insisteva sull'equiparazione tra ebrei e italiani, quasi a voler riaffermare un concetto chiaro per i partigiani ma molto meno per i destinatari dell'appello. Sono stati qui citati i passaggi e i documenti più significativi: come detto gli accenni espliciti alla persecuzione antiebraica sono pochi, ma l'abolizione della legislazione razziale sembra far parte fin da subito degli obiettivi degli antifascisti impegnati nella lotta. Gli appelli all'assistenza ai perseguitati di ogni genere, nonché all'opporsi ai tentativi di arresto e di deportazione della popolazione italiana non conservano tracce evidenti di una particolare e specifica attenzione agli ebrei, inseriti nell'insieme dei civili colpiti dall'oppressione nazifascista nell'Italia occupata. Vediamo ora come queste dinamiche confluirono nella stampa clandestina e in che modo trovò spazio la persecuzione degli ebrei sulle pagine di questi giornali.
56 Archivio INSMLI, Fondo CLNAI, Periodo clandestino, Verbali, decreti e circolari Clnai, b. 2, Fasc. 5 “Mozioni”, Sottofasc. 34, Per gli ebrei detenuti a S. Vittore, 17-24 aprile 1945. 57 Ivi, Partito Liberale Italiano, Delegazione per l'Alta Italia al CLNAI, 17 aprile 1945.
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