Matteo Stefanori
I CLN
E LA Q U EST IO N E EBRAIC A
La mattina del 16 ottobre 1943, Roma fu teatro del più grande rastrellamento antiebraico avvenuto sul territorio italiano nel corso del conflitto. Dopo l'armistizio dell'8 settembre e l'immediata occupazione delle truppe nazifasciste della parte centro settentrionale della penisola, i tedeschi cominciarono ad applicare anche in Italia le logiche di sterminio già messe in atto nel resto d'Europa. Le forze tedesche, fin da subito, si resero protagoniste di stragi di civili, tra i quali persone di origine ebraica: come in occasione, a metà settembre, dell'uccisione di alcuni ebrei nei pressi del Lago Maggiore. A partire da ottobre venne dislocato nella penisola un reparto mobile della polizia di sicurezza, comandato da Theodor Dannecker e dipendente dalla sezione IVB4 di Adolf Eichmann, con il compito di provvedere alla cosiddetta “soluzione della questione ebraica”: l'obiettivo di questo gruppo, costituito da pochi uomini specializzati, era quello di arrestare e deportare verso i campi di sterminio nazisti gli ebrei presenti in Italia. Grazie anche alla collaborazione della polizia italiana (che fornì ad esempio gli elenchi nominativi degli ebrei censiti dalle questure negli anni precedenti o affiancò, in alcuni casi, i tedeschi nelle fasi di arresto), tra ottobre e dicembre 1943 Dannecker attuò numerose operazioni antiebraiche in molte città italiane, tra le quali appunto Roma, dove in quel 16 ottobre furono rastrellati nelle abitazioni del vecchio “ghetto” e in altri quartieri più di mille ebrei, deportati il giorno successivo ad Auschwitz25. Nelle stesse ore nelle quali si consumava la caccia all'ebreo per le strade della capitale, si riuniva a Roma il locale Comitato dei partiti antifascisti, formatosi dopo l'8 settembre, e che proprio in questa occasione decise di prendere la denominazione di Comitato di Liberazione Nazionale (il futuro CCLN - Comitato centrale di Liberazione nazionale). Il fulcro del dibattito che animò la riunione era costituito da problemi organizzativi e politici, legati al rapporto tra i vari comitati antifascisti sorti nella zona occupata e il governo di Badoglio nel sud della penisola. Nel comunicato che seguì, non vi fu nessun accenno a quello che stava accadendo praticamente sotto le loro finestre26. Nemmeno nelle memorie di chi vi partecipò sembra emergere un minimo riferimento alla sorte degli ebrei vittime di quel rastrellamento27. Eppure, la notizia della drammatica retata corse velocemente di bocca in bocca tra tutti gli abitanti della città e difficilmente si può pensare che non avesse raggiunto anche gli uomini del CLN. Sulla base di quanto detto nell'introduzione, questa coincidenza di eventi il 16 ottobre potrebbe essere assunta come l'emblema del rapporto tra Resistenza e Shoah in Italia, perché metterebbe bene in evidenza la distanza che sembra esserci tra gli eventi relativi alla 25 L. Picciotto Fargion, Il libro della memoria cit, pp. 870-872. 26 F. Catalano, Storia del CLNAI, Laterza, Bari 1956, p. 70. 27 Cfr. ad esempio quanto è scritto nel secondo capitolo di L. Valiani, Tutte le strade portano a Roma, Il Mulino, Bologna 1996.
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