46 minute read

Capitolo VIII Pantelleria

Next Article
ALLEGATO 18

ALLEGATO 18

Operazione Corkscrew

Le forze aeree in campo

Advertisement

L'inizio dell'attacco

Battaglie aeree su Pantelleria

"Crescendo" finale ed epilogo

Vittorie e perdite nelle battagli e aeree

La reale situazione logistica di Pantelleria

Il mora le dei difensori

L'effetto dei bombardamenti sulle difese

La situazione generale prima della capitolazione

La resa

La mancata distruzione dell'hangar in caverna

L'occupazione di Lampedusa e delle Pelagie minori

La capitolazione di Pantelleria: conseguenze e reazioni

Operazione Corkscrew

Conclusa il 13 maggio 1943 la campagna di Tunisia, tutta la potenza aerea deg li Alleati fu disponibile per un ciclo d'operazioni che preludeva l'invasione della Sicilia. Gli obiettivi furono sce lti con cura in base ad una scala di priorità stabili ta durante la pianificazione di Husky. Con una decisione resa definitiva il 10 maggio, il Comando Alleato iniziò la preparazione dell'Operazione Corkscrew (occupazione dell'iso la di Pantelleria). Impresa, che secondo le previsioni, avrebbe impegnato, solo per alcuni giorni, parte delle forze da bombardamento, quindi sarebbe stato necessario un temporaneo rallentamento degli attacc hi su ll e basi aeree dell'Asse e sulle vie di comun icazione fra le grandi isole e l'Italia centro meridionale. Tuttavia non sarebbe stata interrotta l'opera di demolizione del sistema di trasporti fra la Sicilia e la penisola italiana: compito interamente affidato ai B-24 della IX Air Force.

Mentre la loro aviazione proseguiva con determinazione e successo le operazioni programmate, gli Alleati portavano avanti i lavori per il potenziamento delle bas i aeree d i Malta onde "fare dell'isola una portaerei per la imminenre invasione della Sicilia " 1 • Iniziati nel gennaio, i lavori furono completati il giugno successivo dai genieri dell'U.S. Army, che ampliarono le basi esistenti, in modo c he potessero accogliere trenta gruppi di caccia ed assicurarne la manutenzione. In oltre gli ame1icani costruirono nella vicina isola di Gozo una pista d'atterraggio per i tre gruppi caccia della XII Air Force equipaggiati con Spitfire. Per inciso, le bas i aeree ma ltesi - data la loro breve distanza dalle coste sici li ane - erano le uniche che consentivano ag li Spitfire di operare sulla Sicilia con un accettabile margine di sicurezza, anche con la loro limitata autonomia. e ll o stesso tempo a Ma lta furono potenziate le stazioni radar e venne costruita una nuova, più vasta ed attrezzata centrale di comando (War Room) per coordinare e dirigere le complesse operazioru aeronaval i di Husky2.

Il prob lema de ll a conquista di Pantelleria e delle altre piccole iso le del gruppo delle Pelagie (Linosa, Lampione e Lampedusa) piazzate quasi al ce ntro del canale di Sici li a era già stata messa all o studio dall'Alto Coma nd o All eato all 'iniz io di febbraio. L'operazione era stata ritenuta indispensabile per eliminare gli apparati radar, le stazioni di avvistamento ed i camp i d'aviazi one di Pantel ler ia e Lampedusa, che cost itui va no una minacc ia per qualsiasi nave o convog lio transitante nel canale di Sicilia. Inoltre i loro campi d'aviazione avevano suscitato l'interesse del generale Marshall, che aveva intravisto la possibilità di uti li zza rli in alternat iva alle otto portaerei aus ili ar ie, che Eisenhower aveva chiesto a Washington per garantire la copertura aerea di Husky durante le prime fasi del!' invasione della Sicilia3

Quantunqu e fosse ini zial mente rilutt ante a lanci arsi in una impresa ritenuta imp egnat iva a causa delle fortificazioni di Pante lleri a, Eisenhower infine era giunto all a conclusione "che era desiderabile calturare appena possibile le due piccole isole italiane negli Strelli Siciliani, Pantelleria e Lampedusa. Le sta z ioni l The Twelflh Air Force in the Sici li an Campaign, Voi. HL p. I. AFHRA A-6192. radar e gli aeroporti sopra esse si erano dimostrare per lungo tempo foriere di guai per gli aerei e le navi Alleate, e queste due isole particolarmente, a causa della loro posizione geografica, avrebbero i11evi1abil · mente giocato una parte imporrante nelle imminenti operazioni contro la Sicilia. Lasciate in mano nemica esse sarebbero state una seria minaccia. Sicure nelle nostre mani esse sarebbero state 1111 va11taggio del più grande valore. La scala souo la quale stava per essere mo11rata l'invasione della Sicilia rendeva difficile, se non impo ss ibile la sorpresa strategica. Era perta,uo della più grande importan za conseguire la maggiore possibile sorpresa tauica. Ma Pantelleria e Lampedusa era posti d'ascolto avan:ati, i q11ali, co11 le loro potenti stazioni radar Freya potevano rilevare i movimenti degli aerei sull'intera aerea degli Stretti Siciliani e le pianure orientali della Tunisia , e con le loro stazioni di avvistamento marittimo potevano registrare ogni natante che passasse fra loro e le spiagge del Nord Africa. Si pensa che l'aeroporto di Pantelleria abbia posto per circa 011anra caccia monomotori4 Quesri costit11irebbero 1111a minaccia per i nostri bombardieri durant e il loro assalto alla Sicilia, e ri chiederebbero la dive rsion e di caccia Alleati, che dovrebbero essere sprecati per neutrali::arli. Con Pantelleria in nostro possesso, d'altra parte, sarebbe risolto un problema che ha a11gustia10 lo Stato Ma ggiore dell'Aeronaurica. Cioè di provvedere le nostre truppe di un adeguato supporto caccia ravvicinato dura111 e le fasi ini ziali d ell ' invasi one, specialmente alle forze che sbarcheranno su lle spiagge fra Scoglitti e Licata. Per q11esto scopo i campi d'al'ia:ione del Nord Africa era no fuori dell'effeuivo raggio d'a-;,io11e, mentre q11elli su Malta e Go:o 11011 avrebbero potuto ospitare l'intero numero richi es to di caccia a corro raggio d'azione. Cinque squadrons basati a Pantell e ria avrebbero reso molto pùìfacile la si tu a:ione" 5 •

2 "The Twe lfth Air Force in th e Sic ilia n Campaign", narrat ive, p 2, AF HR A A-6192.

3 Uni ted States Ar my in Wo rl d War II "S ici ly a nd the surrender of Italy'' by Lieutenent Co lone! Albert N. Garlan<l and Howard McGraw Smyth assisted by Martin Blumeso n, Center of Mi lit ary Hi story, United Statcs Army. Washington, D.C. 199 1 p.69. ln seguito cita to come ''S ici ly a nd the surre nder of ltaly''.

Anche trascura ndo l'ipotetica minaccia di eventuali aerei da combattimento operanti dalle basi di Pantelleria e Lampedu a. esisteva un altro importante motivo per sbarazzarsi delle due isole. Le segna laz ion i de lle loro stazioni radar e di avvistamento, oltre a costituire un peri co lo per i co nvogli transitanti nel Canale di Sicilia, avrebbero re o imposs ibil e la sorp rc a tatti ca al mom ento dell'operazione Husky6 •

La deci sione di catturare Pantelleria aveva però posto due problem i fonda menta li Innanzi tu tto, doveva no es se re evitate forti perdite di uomini , navi e mezzi da s barco , che altrimenti avrebbero indebo lito e for e anche ritardato l 'a ttac co alla Sic ilia. Inoltre - come Ei enhower puntualizzò ad operaz ione conclusa - "occorreva evirare che una fortunata difesa delle isol e rin cuorasse l ' Ese rc ito Ttaliano proprio me ntre noi sravamo cercando di farlo a pez-;, i" 1 Come già sappiamo Eisenhower aveva alcuni dubbi s ulla facilità dell'impresa. La forte resistenza opposta dalle truppe dell'Asse in Tunisia aveva impressionato anche il generale Montgomery , il quale riteneva "indispensabile prepararsi ad affrontare in Sicilia una forte reazione nemica"8 • Esisteva quindi il fondato dubbio che anche a Pantelleria sarebbe stato necessario combattere duramente. L' ipotesi di una aspra resistenza era stata presa se riam en te considerazione da EisenJ1ower, tanto più che l'isola gli sembrava "stron.gly defendecf'9. Una eventualità che lo preoccupava perché "qualsiasi cosa avesse protratto le operazioni oltre il tempo, che era staro loro assegnato dai piani , avrebbe comportato un indebolimento od anche un rinvio de/l'attacco alla Sicilia, ed avrebbe messo a repentaglio il conseguimento dei principali obiettivi" che gli Alleati avevano ad essi collega to 10

4 Tn reahà non più di una cinquamina (n. d.A.)

5 The Twelfth Air Force in Lhc Sicilian Campaign, Annex I. Pantelleria Operation s J une 1943. Dispatch by Generai Dwi ght D. Eisenhower, p.1. AF HRA A-6 192, in segu ito c itato co me "Pan te ller ia, Eisenhower di:.patch".

6 The Twelfth Air Force in the Sicilian Campaign. Part Il. p.3, AFHRA A-6 192.

7 ·'Pantelleria, Ei!,enhower di~patch". p.2.

La grandezza della posta in gioco a Pantelle ria , aveva in un primo tempo fatto ritenere agli Alleati che le unità della difesa mobile dell'isola fossero bene organizzate e più forti degli ordinari battaglioni di fanteria. Le informa zio ni raccolte in proposito dalla loro Intelli gence sembrava no confermare l'ipotesi. Secondo le stime la guarnigione era costituita all'inci rca da 12.000 uomini, per la maggiore parte inquadrati in ci nque battaglioni della difesa mobile, tratti dai reggimenti di fanteria 5° e 129° e, per quella restante, ripartiti fra otto co mpa gn ie mitraglieri della Guardia di Frontiera e gli armamenti alle batterie della Milizia. L'iso la era provvista di robusti bunker e di un sistema difensivo sostenuto da oltre cento postazioni d'artiglieria, molte delle quali ricavate nella roccia , e tutte piazzate in modo da tenere so tto un pesante fuoco i pochi punti della costa idonei allo sbarco di truppe. Le postazioni erano a loro volta sosten ute da una serie di capisaldi e bunker scavati ne.i fianchi delle scogliere e pertanto irraggiungibili dai bombardamenti aerei. I ricognitori avevano accertato la presenza di venti batterie con un totale I 3 pezzi antinave da 120 mm e 4 da 150 mm, più 49 pezzi da 76 mm e 9 da 90 mm a doppio scopo, antiaereo ed antinave 11 • La maggiore meravig li a del sistem a difensivo era costituita dall ' aeropo,10, dotato di una gran diosa aviorimessa sotte rranea capace di oltre sessan ta aerei, lunga 308 metri , larga 26 ed alta 16 metri , scavata a colpi di mina entro il fianco di un'alta co llina rocciosa, la c ui sovrasta nte massa forniva una protezione impenetrabi le anche alle più pesanti bombe d'aereo. Solo per un caso fortuito una bomba avrebbe potuto pe netrare nell'hangar da l portone princ ipale 12 •

A favore dei difensori di Pantelleria - che a suo tempo era stata definita "la Gibi !terra italiana" - giocava un ruolo importante anche la conformazione geomorfo logica. L' isola, lunga circa 14 c hi lometri e larga circa 9. pre sen tava coste in gran pa11e costi tuit e da alte scogliere rocc iose, di gradanti sul mare so lo in pro ss imit à del porto , la cui area circostante ri s ultava l'unica idon ea a limitute ope ra z ioni di sbarco .

8 Sir Bernard Montgomery , ·'Da e l Alamein al Sangro'·.

9 "Pa nt elleria, Eise nhower dispatch"', p.2.

IO Hi sto ry of the Twe lf th Air Force, chap t. XTI. p. l, AFHRA A-6202.

11 "The Twelflh AF Sici l ian Campaign" Annex 3, p. l, l 2 La rara eventua lit à, s i veri ficò una so la volta, quando una del le migliaia cli bombe la nciate s u Pantelleria rimbalzò sul la pista e si infilò all ' interno att ravers o l'ampi a apert ura a vo lta. però non esplose (Santoni A. op. cit. p. 110).

Tuttavia il porto ed og ni altro punto favorevole per lo s barco e ran o o tt o il tiro co ncentrato di parecchie batterie. Solo in una ristretta aerea nei dintorni al porto la ri cognizione ave,·a individuato nove postazioni co n pez zi doppio sco po da 90 111111., una co n pe zz i navali da 120 111111 , una con pezz i doppio scopo da 76 mm e du e co n da peni navali da 150 mm 13

Le informazioni raccolte datrlntelligence Acirca la con i!-.tenza delle di fe e di Pantelleria erano presoc hé esa tt e . I nfatti la g uarni g io ne contava 420 uffi ciali, 620 so ttuffi c iali e I0. 167 militari di truppa, più 78 tede sc hi rima s ti s ull'isola anche dop o il ritiro del la maggiore parte del personale ger manico ad dett o ag li impi anti radar ed al centro di co ll egame nt o. I reparti mobili co n ·i tevano in tre battaglioni di fante ri a ( un o dei quali autotrasportato), una compagnia co mando , tred ici co mpagnie mitragli e ri , tre compagnie s pec ia li controcarro, una compagnia mortai con se i pezz i da 8 1 mm ed una compagnia carri armati legge ri con tredic i Ansal do CV36. L 'armamento dei reparti compren deva 4 pezzi da 65/17. 4 da 75/27, 32 pezzi da 47/32, 36 da 45 mm , 543 mitragliatri ci e 10 8 fu ci li mitrag liatori. In pratic u es is teva un 'arma automat ica ogni 15 uomini. Secondo doc umenti dell 'A rch ivio Sto ri co dell'E se rcito es is tevan o 22 batteri e della MILMART (Mili zia Arti g li e ria Mari ttim a), di cui sette antinave (t re con 12 cannon i da 152/ 4 5, tre con 13 can noni da 120/50 ed una con 4 cannoni da 76/40) e quindici batterie a doppio sco po (anti ae reo /a ntina ve), due de ll e qua li con 12 cannoni Ansaldo da 90/53 , più tredi c i co n 72 ca nnoni da 76/40 14 • l n realtà , rispetto alla si tuazi one fornita dai docume nti. mancavano tre cannoni AA (due da 76/4-0 ed uno da 90/53) . mentre ne es is te va uno in più per la difesa costiera ( un 120 mm ), in o ltre un a batteria con cinque pez zi da 90/53, no n s parò un solo co lpo , perch é ma ncava de ll a cen t ra le d i tiro e due 90/53 non e ra no nepp ure stati mo ntati sui basamenti 15 • Tutti i cannoni, compresi quelli navali , erano installati entro postazioni a cielo aperto 16 • Come molte altre opere difensive italiane, anche quel le di Pantelleria erano state fatte in economia e senza prevedere eventuali condizioni operative estreme. La costruz ione di postazioni d'artiglieria in caverna od in alternativa, una protezione integrale dei pezzi con torrette corazzate, era stata rinviata a causa degli alti costi 17 • I cannoni erano ancorati a basamenti all 'aperto, costituiti da gettate in cemento dello spessore di un metro e mezzo, oppure da strutture di profilati metallici ad H, fissate a piattaforme in legname di forte spessore. Non esisteva - no cannoni protetti da cupole corazzate. Solo quelli da 120 me 152 mm avevano sc udi d'acciaio, insufficienti per la protezione sia dei serventi che dei congegni più delicati dalla pioggia di schegge e detriti vari provenienti dai settori laterali e da quello posteriore 18 • La protezione antisc hegge di pezzi e serventi era assicurata da muri circolari in cemento del diametro di 8 - I O metri e dello spessore di 40 cm, oppure da muri in pietra cementata spessi 60 cm.

Per la difesa contraerea ravvicinata erano disponibili 23 mitragliere Breda ed Oerlikon eia 20 mm , 18 mitragliatrici eia 13 ,2 mm , 19 da 8 mm e 50 da 6,5 mm. Le mitragliatrici più leggere, soprattutto quelle eia 6,5 mm , erano asso lu tamente inutili contro i robusti e corazzati cacciabombardieri alleati. Potevano però essere utili per la difesa contro le forze da sbarco 19 • Comunque il numero delle 20 mm era insufficiente, soprattutto se rapportati alle opere della difesa ed all e batterie, che dovevano essere protette contro gli attacchi a bassa quota. Secondo gli standard della Flak tedesca, sarebbero state necessa ri e non meno cli 100 mitragliere da 20 mm 20

La forza delle truppe mobili, il loro armamento, e soprattutto la loro possibilità di condurre una difesa attiva appoggiandosi all'estesa rete di bunker dell'iso la, avrebbe certamente permesso una prolungata resistenza ai tentativi di penetrazione delle fanterie nemiche. Un buon aiuto alla difesa era fornito anche dalla conformazione del ten-eno , di tipo montagnoso con notevoli alture.

TI 31 maggio Supermarina emanò alcune direttive per contrastare gli sbarchi a Pantelleria e Lampedusa. Essendo noto che le caratteris tiche orografiche dell'isola non avrebbe ro consentito ag li Alleati di sbarcare simultaneamente in più punti, Supermarina ipotizzò che essi avrebbero tentato un colpo di mano

15 Dopo una accurata ispezione in tulla l'is ola, la commi s ione Zuckerrnan rinvenne 74 cannoni da 76 mm, l I da 90 mm., 14 da 120 mm. e 12 da 152 mm. Zucke rrnan , repon 20 July 1943 , cfr. " Report on DC and AA heavy gun defenscs" e "Dctai ls of darnage " siglato D.F. Grant. Major I Div . , AFHRA, A-6005.

16 Zuckerrnan, repon 20 Ju ly 1943, Appendix VIT "Ge nera i description of the damage to the batleries", AFHRA , A-6005

17 Un alt ro c lamoroso caso d i catt iva progettaz ione di un 'opera difensiva fu quello del forte dello Chaberton, i cui pezz i a lunga gittata , piazzati in bella vista s ul crinale di un monte per dominare il confine francese. furono faci lmente eliminati nei primi giorni di guerra da una batteria di obici francesi piazzati in un fondo valle.

18 Zuckennan, rcport 20 J uly 1943. " Details or clamage ... ", AFHRA. A-6005

19 Unità, forza ed armamento de ll a guarnigione di Pantel leria in A. Santon i " Le operazioni in Sici li a e Calabria luglioseuembre 1943'' , SME Ufficio Storico, Roma. 1989. p.107, in seguito citato come A. Santo ni "Le operazioni in Sicilia e Ca labria".

20 Vedi Ferdinando Pedria li "La Flak in It alia'" , Storia Militare , nn.89-90. 2001 co n poche truppe nell'uni.ca zona pianeggiante fac ilm e nte accessibile dal mare e c he avrebbero soste nuto l'azione con "molta aeronautica". Nella previs ione - poi rivelatasi fallace - che il nemico avrebbe trasferit o i s uoi mezzi da sbarco nella suddetta zona durante le ore nott urn e, Supermarina impartì direttive per l'impiego nottu rno di moto s iluranti. e MAS, c he sare bbero sta ti appoggiati da aere i bengalieri italo tedesc hi al fine di facili tarne l'azione 21 • ln co nclu sion e le fo11i difese artificia li e naturali co ntribui vano a fa re di Pan teller ia un a noce molto dura da sc hi accia re. Però esis teva un punto debole: iI rifornimento idrico. Gli Alleati sapevano che l'acqua era scarsa, ma non lo gi udi carono un fat tore determinante perché pensavano che g li it aliani avrebbero costi tuito notevol i riserve. li vero punto debole seco nd o la loro In telligence era u n altro. Le indagini avevano chiari to che ness un a delle unità mobili stanzia te a Pante lleria era mai stata al fuoco e pertanto no n s i sarebb ero affro ntate truppe veterane abituate ai te rrifi canti effe tti dei bombardamenti aerei 22 TI pe santis simo bombardamento dell'8 maggio aveva ev id enziato un impegno assa i scarso dell 'a rtiglieria co ntraerea. Ciò era sta to interpretato co me un segno della modesta att itudine al combattimento della guarnigione 23 Era ino ltre presumibi le che il mora le delle truppe non fosse molto all o, sia per la re.ce nte sc onfitta in Africa, sia per le te rri ficanti notizie s ull a potenza deg li attacchi aere i all eati che, mi li tari in fuga da ll a Tunisia avev an o diffuso ne ll ' isola. Le truppe di Pantelleria sapeva no di essere isolate e di potere contare s u un ai uto es terno assa i debole. Com unque era certo che la loro difesa sarebbe stata soste nuta dai repart i aerei italo tedeschi stanziati in S icili a, l a tempestività ed efficacia de i c ui interventi e rano comunque legate all a sopravvivenza dei radar di Pan te lleri a Più accurate indagini su l morale della guarni gio ne aveva no poi confermato il suo basso livello 24 • Pertanto dopo attenta valutazione di tutte le informazioni disponibili e delle varie ipotesi s u Il a s ituazio ne dell ' isola, Eisenhowe r e ra arr ivato all a co nclusione che sarebbe stato ragionevole fa re "assumere [ alla guarnigione] uno stato mentale che cedesse ad un trattamento convenientemente violento" 25 Di co nseg ue nza i pi ani d 'o perazione furono prevalentemente imp ostati sulla preventiva "distruzione del morale del nemico e la polveri zzazione delle difese con un intenso bombardamento aereo e na vale, e così da indurlo alla resa senza la ne cess ità di un assalto di for ze navali e terrestri e comunque di dare ad un tal e assalto ogni opportunità di successo con il minimo di perdite"26 In pratica fu presa la decisione di sperimen tare un ge nere d 'operazione mai tentato prima con la so la av iazione, e pertanto trasformando Pant ell e ria in "una sorta di laboratorio per determinare l'effetto di concentrati bombardamenti pesanti su una linea costierafortificata"21 • L'attacco a Pante ll eria fu meticolosa mente pre parato. affi dando all 'aviazione il compi lo di bloccare l' attività dell 'aeroporto de l\ ' iso la e di ridurre - mediante mirati bomba rd ament i - la capacità delle difese di co ntrastare lo sba rco di trupp e. Fu pure deciso di res trin ge re progressivamente il blocco navale per rendere diffici le e costoso l'invio d i rifornimenti e rinforzi via mare. L'a nali s i comparata fra le difese esistenti s ull ' isola e la forza ae rea di sponibile mise in lu ce la co nve ni e nza di concentrare gli attacc hi sull e batte1ie antinave e co ntra eree si tu ate nella part e nord de ll ' isola e sulle leggere d ifese es istenti fra la ci ttà e l'aeroporto. In definitiva fu dato all'av iazione il compito di eli min are le di fese es istenti nelle zo ne ne lle quali

2 I Supermarina prot. N. I6573, 3 1"Direttive pe r azio ni navali pe r contrastare s barch i nernici a Pante ll eria e Lamped usa'' Maues ini e Cermelli, op. c it. Vo i. secon do , 11 Tomo , p. 869 . Ne ll a rea ltà non ris ulta vi siano sta te azioni di motosiluranti e MAS co ntro mezzi nava li avversari ne ll e acque di Pantel le ri a, benché fossero stati e manat i i re la tivi ordini operativi com unq ue è diffi ci le che ques te unità sott ili po tessero esegu ir li dopo "le perdite ed il logorio subiti nei primi mesi dell'a11110 (Cfr.: Supe nnarina prol. N 18969 ''C iclo operativo 25 giugno - 10 lug li o l 943, in " Mattesin i e Cerrnelli, op. c it. Voi. secondo , II Tomo , p. 9 18. ). Furono in vece propri o gli Alleati che a partire dalla notte suJl ' 11 magg io, esercitarono una co ntin ua sorvegl ian za di motos ilu ra nt i nell a zo na, non però così st retta da impedire a qualche picco lo mezzo nava le dell'Asse di filtrare attraverso le loro mag li e (Cfr.: Sup e nnarina prot. N. 18969 "Ciclo opera tivo 25 giugno - I O luglio 1943, i n ·· Matte s in i e Cer melli , op. cit. Vo i. secondo , II Tomo , p. 918.) Jn seg ui to arrivarono alcune motozattere ed una piccola nave cis terna. Per in formalioni s ul blocco navale Alleato (cfr. : Santoni e Mattesin i, op. cil. p. 364).

22 ''Pantelleria, Eisenhower di spatc h" , p.2.

23 ''Sic i ly a nd the su rre nder of ltaly" p.70.

24 Op eration Corksc rew. Appendix 1 "l nformation abou t Pan te ll er ia dated 23 may 1943'", AFHRA A-6005. La guarnigione va lu ta ta da que sto rapp ort o com pre ndeva 12.000 uomi ni con parecc hi "battaglioni spec ial i", appoggiati fra l 'altro da una compagn ia corazzata del 131 ° Reggi men to carr i do tata di tanks frances i da 11 to nnellate.

25 "Pantelle ria, Eisenhower dispa tc h", p. 2.

26 " Pa ntelle ria , Eise nhowe r dispatch". pp 2 -3 si sarebbe avuta la maggiore reazione contro lo sbarco28 Allo scopo di ottimizzare l'impiego della forza aerea disponibile fu costituito uno speciale gruppo per l 'interp reta z ione delle foto aeree, che ogni 24 ore doveva fornire una attendibi le stima della effett iva riduzione della potenza di fuoco delle batterie sottoposte a bombardamento. Le valutazio ni del gruppo d i in terpretazione fotografica servivano come base per la compilazione della lista degli obiettivi che l'avia zione doveva battere all' indomani 29

27 "S ici ly a nd the s urrender of Ital y'', p 70. G li amer icani avevano anche val utato l'esper ie nza dell' iso la fortificata di Co rregidor (Fi lippin e) dove la loro guarnigione s i era arresa ai giapponesi dopo un in te nso ed in interrotto bombardame nto di art ig lieria.

I gravi danni inAitti alle banchine del porto diedero un contr ibuto al blocco naval e, che tuttavia non fu poi tanto e rmetico, perché a rri varono ancora a lcune imbarcazioni di scarso p escaggio, per Io più mezzi eia sbarco e motozattere , la maggiore parte dei quali approdò in un a picco la rada adiacente al porto. La ricognizione fotografica rivelò che nella sett imana dal 22 al 28 maggio queste imbarcazioni era no riu scite a po1tare a Pante ll e ri a una quantità di ri fornimen ti st imata in circa 630 tonnellate , ma forse più consistente, perché molti battelli era no arrivati e ripartiti durante la notte senza essere neppure avvistati30 Altri piccoli mezz i navali, fra c ui un pesche recc io, mantennero i collegamenti con la Sic il ia sino al 6 giugno. L' ul timo mezzo che riu scì ad approdare fu la piccola cisterna ARNO. Dopo i rifornim e nti via mare s i interrupp ero a causa degli ininterrotti attacchi aerei diurni e notturni. Com unque usufruendo di piccoli mezzi navali , la Luftwaffe e la Ma rin a tedesca avevano evacuato qua s i tutti i loro militari presenti sull'iso la3 1•

Il 9 maggio gli stati maggio ri alleati si misero al lavoro per rifinire nei dettagli il piano d'attacco. Come forza da sbarco fu sce lta la 1s t Infan try Division (Brit ish) dispo ni b il e in Gran Bretagna, il cu i impiego non e ra sta to previsto per l'invasio ne della Sicilia. Eisenhower chiese al luogoten en te generale Carl Spaatz, comandante delle forze aeree del Nord Africa, di mettere a dispos izione per il bombardamento delle iso le di Pante ll er ia e Lampedusa tutte le forze aeree stra teg iche e tattiche de ll e Northwest African Air Forces (NAA F) affiancate, qualora necessari o , dai bombardieri medi e pesant i de l Medio Oriente32 I comandi delle operazion i navaJi, ae ree e terrestri furono rispettiva mente affidati aJ contrammiraglio R.R. Mc Grigo r, a Spaatz ed al generale W.E. Clutterbuck (comandante de ll a l " lnfantry Division).

Il piano fu completato nei dettag li il 23 maggio e due giorni dopo il quartie re genera le responsabi le delle operazion i si in stallò a Sousse (S usa), sulla costa tunjs in a. Secondo i programmi, il 6 giugno gli attacchi aerei sull' Italia, Sicilia e Sardegna dovevano esse re continuati con immutata intens ità onde svia re l'attenzione dei comand i dell'Asse dalla progettata invasione di Pantelleria. A part ire dalla tarda serat a del 6 giug no sino alralba cieli' 11 , tutte le forze aeree sareb bero sta te impiegate giorno e notte per sottopo rre l ' isola ad un incessante martellamento. Era previsto un minimo di 200 so11 ite nel primo giorno per arri vare a 2.000 nel giorno stabi lito per lo sbarco. Erano anche state ant icipatamen te stabili te le date per lanciare alla guarnigione due inv iti alla resa , i l primo 1'8 gi ugno ed il seco ndo il 10. Se neppure q uest'ultimo fosse stato accettato e nel frattempo le difese dell'isola fossero g ià state sufficientemente ammorbidite da permettere un assalto anfib io. i fanti britannici sarebbe ro sbarcati nell ' aerea de l porto, soste nu ti dai bombardamenti di t utte le forze aeree tattiche e dal fuoco di un gruppo nava le . Il piano prevedeva di impi egare quattro incrociatori, otto cacciatorped ini ere, una cannon iera e dieci motocanno ni ere. Tuttavia al momento dell'azione la composizione de l gruppo navale di supporto subì alcune vari azioni .

Il piano tenne p ure conto della possibilità che nonostante i distruttivi bombardament i preliminari, le dife se dell'isola fossero anco ra abbastanza fo rti da costringe re il Comando Alleato ad abbando nare l'operazione. Una decisione di tale genere poteva però essere presa so lo da Eisen hower33

28 opera tio n Cork c rew' ·, The relat ion betwce n effort and effect, generai s tatement , in cl uding s um mary of appe ndices a nd conclusion s' ' , p. l. AFHRA A-6005. In segui to c it alo co me Operation Corksc rew, thc relation betwee n effort and effect.

29 'Ope ralion Cor kscrew" The re la tion be tween effo rt and effect, p 2

30 " Hi s tory of the Twelfth A ir Force", c hapt. XII , p. 11.

31 " History ofthe Twe lfth Air Fo rce" chapt. XII , p. 1 1.

32 " Pantelleri a, Eise nhower dispatch", p.3

33 '"Pantel le ri a. E isen howe r dispatch", p.4

Un giovane pi loto del 150° osservo l'emb lema de l "Gigi Tre Osei" appeno dipinto sullo fuso liera di un Bf. l 09 G. Indosso un sa lvagente tipo tedesco, che gli sa rà molto uti le quando il 150° sarà lanciato nello fornace ordente di Pantelleria. (SMA)

Le forze aeree in campo

Per l'operazione "Corkscrew" il generale Eisenhower aveva stabilito di impiegare i bombardieri pesanti della NASAF ( orthwest African Strategie Air Force) ed i caccia e cacciabombardieri della ATAF (Northwest African Tactical Air Force). L'aviazione di Ma lta avrebbe dovuto fornire un indiretto appoggio all'operazione attaccando le basi sici li ane dei reparti aerei italo tedeschi, che avrebbero potuto interven ire in difesa di Pante ll eria. li comandante delle forze aeree strategiche, maggiore generale James

H. Doo little, comp letò i suoi preparativi schierando nell ' aerea di Constantine, Souk-El-Arba e Djedeida quattro gruppi di B-17, due di B-25 , due di B-26, tre di P-38 ed uno di P-40. Oltre ai bomba rdie ri americani , Doolittle aveva ai suo i ordini anche due Wing di Wellington britannic i Il comandante delle forze aeree tattiche, Air Vice Marshal Arthur Conigharn , aveva invece spostato sui campi della penisola di Capo Bon , due gruppi di B-25, tre cli P-40, una squadriglia ed un grnppo di Spitfire, un gruppo di A-36. un gruppo da bombardamento leggero su A-20 e una squadriglia da osservazione con F-4, P-39 e P-5 1 - tutti dell'USAAF - oltre ai quattro Squadron di Boston, tre di Baltimore, uno di Hurribomber ed uno da 1icognizione tattica appartenenti all a RAF-14• Complessivamente, all ' inizio delle operazioni contro Pantelleria, NAT AF e NASAF schieravano 1.017 aerei in piena efficienza bellica, sostenuti a tergo da un congruo numero di aerei di riscrva 35 Dato il ridotto raggio d'azione dei suoi numeros i monomotor i da appoggio tattico, il Xli Air Support Command (gerarchicamente dipendente dalla I AT AF), fra il 20 maggio ed il 4 giugno, spostò i s uoi reparti sui campi della penisola di Capo Bon più prossimi alla zona d'impiego 36 Oltre che dalla citata forza d'attacco , l'operazione era appoggiata indirettamente da una massa di aerei comprendente i bombardieri del Middlc East, i caccia ed i bombardieri di Malta e del Coastal Air Command, i quali - con i repaiti a pieno organico - portavano il totale a c irca 3.395 aere i 37 Tu tte forze che sicuramente rimasero a pieno o rgan ico pe r l 'intero periodo di Corkscrew, in quanto il solo XII Service Comrnand dell'USAAF. fra iI 15 maggio e I' 11 gi ugno assemb lò 900 nuovi aerei, a fronte di circa 300 aerei perduti o danneggiat i nel corso delle operazioni 38

Secondo le stime dei servizi di Tntelligence Alleat i, l'Asse aveva nel Medite r raneo circa 989 velivoli da combattimento (541 caccia, 240 bombardieri e 97 ricognitori, 58 aerei d'assalto e 53 aerei da pattuglia- mento costiero), di cui 760 sch ierat i su basi dalle gua ii potevano interveni re in difesa dell'i so la 39 • Come al so lito, questa val uta zio ne , sos tenuta da accurate ricognizioni aeree, dal punto di vista numerico era notevol me nte precisa . In realtà non teneva co nto né dell 'effic ie nza né del tipo degli aere i. In clusi i grnppi da bombardamento italiani e tedesc hi presenti nella penisola ital iana, gli aere i - il c ui intervento nell'aerea di Pantelleria era teoricamente possibi le, o che com unqu e avrebbe ro potuto indirettamente sos tenere la sua di fesa - erano all ' incirc a 570 tedesc hi e 472 italiani , di c ui meno della metà in co ndi zion i di effic ie nza 40 Pantelleria, che aveva se mpre ospitato un co nsis tente numero di aere i da caccia, il 1O maggio fu privata del l O Stormo, cui era stato ordin ato di ri entrare in Sicilia. Cinque giorni dopo fu lasciata anche dal 150° Gruppo , pertanto s ull 'iso la 1imase so lo una sez ione di quattro MC.202 con compiti di ricog ni zione e collegamento41.

34 ·'Operation Corkscrcw", XI1 ASC Pantellerian Campaign, p.2, AFHRA A-6005.

35 ''12th AF Sici lian Campaign' ' narrat ive, p.7.

36 Vedi Tabella" Mediterraean Air Command . situaz ione IO gi ugno 1943", origine Hislory of the XI1 AF chapt. XIV p. 44.

37 Vedi Tabella " Med iterraea n Air Com mancl situaz ione IO gi ugno 1943" origine History of che XIl AF chapt. XIV p. 44.

38 " Hi story of t he Twelfth Air Force" , chapt. Xll , p. 22. Thc Role of thc Service Command.

Dopo il pesantissi mo bombardamento dell'8 maggio, PanteUeria aveva avuto un periodo di relativa tregua,. Il 18 success ivo la Northwest African Air Force aveva in terrotto qu esto lungo intermezzo ini z iando la prima fase dell ' Op eraz ion e Corkscrew co n più di ottanta B-25 e B-26, sco rt ati da P-38 . che avevano co lpit o Porto di Pantelleria e l 'aeroporto della Marghana con 88 tonnellate di esp losivi42 Nei dieci giorni seg uenti l 'isola ve nn e tenu ta sotto pres s ione, prevalentemente da caccia bombardieri, che lanciarono in media 3,8 tonnella te di esp los ivo al giorno Una puntura di spillo in co nfronto al trattamento cui l' iso la doveva essere so ttopo sta in g iu gno. Durante la cos iddetta "prima fase", le difese co ntraeree di Pante lleria - ancora in perfetta efficie nza e ben riforni te di colpi - reagirono vigorosa men te alle incursioni dei cacciabo mbardi er i43 I bombardieri medi e pesanti fece ro un a breve, ma assai sosta nziosa co mparsa, nei giorni 23 e 2 4 maggio, sga nc iando 111,4 tonnellate di bombe su porto ed aeroporto: due pu nti ch iave per i collegamenti dell 'is ola co l co ntin ente. ella sett iman a precedente i bombard ieri delle NAAF, appogg iati

39 Crave n & Cate, op. cit. Voi. LI , p. 424. Secondo Craven gli aerei del l ' Asse in grado di intervenire in difesa di Pantell e ri a erano circa 900, mentre la Hi s tory of t he Twelfth Air Force" (C hap t. XII , p.3 ) indica 300 aerei italiani (200 cacc ia e 100 bom bardi er i) e 460 aerei tedeschi (2 60 fra cacc ia e caccia bombardieri e 200 fra bombardieri medi e leggeri)

40 Vedi Tabe ll a Regia Aeronau ti ca, Situaz ione reparti d ispo nib il i per la d ifesa della Si ci lia, 11 magg io 1943 Sup erae reo , Prot.N.IB/833 1, 11 maggio 1943, e 2" Luftflou e Situazione I - 30 maggio 1943. Superaereo. Allegato n. 2 al fog li o IB/ 1027, AFHRA 137.306-14, roll A-1128 .. "The Luftwaffe , 1939-1 945", "Air Units LW" . by Michae l Holm, 19972000.

41 Nota alle operazioni aeree s u Pantell er ia, se nza fir ma, se nza da ta, reda tta da Aeros ici lia a fine giugn o I 943 a segu ilo rich iesta del Comando S upremo l O Rep. n 1342/l R.P. del 17 g iugno 1943. A USSMA SLl- 9,

42 Hi s tory of thc XIl AF c hap t. Xli p. 19 U.S Arm y Air Forces in World War li , Co mb a t Chrono logy, 1941-1945 eia quelli della IX Air Force era no stati imp egnati in una serie di pesanti incursioni sugli aeroporti sardi, calabresi e sicilian i, o nd e neutralizzare o comunque indebo lire i reparti aerei del!' Asse potenzialmente capaci di inte1ferire con l'operazione Corkscrew. A queste operazioni di controaviazione avevano dato il loro co ntribut o anche i caccia bombardieri di Malta, che avevano effettuato quotidiane scorrerie sulla S icilia e su ll a Calabria. Fra il 15 ed il 30 maggio - ovvero due settimane prima de ll a fase finale dell 'operazione Corkscrew - le fo rze aeree strategiche sferraro no una se rie di bombardamenti diurni e notturni nel Merid io ne e ne ll e gra ndi iso le contro g li aeroporti e le pi ste d 'a tterraggio. In ques ti qu indici giorni, sulle basi aeree ita li ane furono scaricate 1.364 tonne ll ate di bombe, che provocaro no vaste distruzioni soprattutto a Trapani , Decimomannu e Napoli - Capodichino 44 • In og ni modo il Comando Alleato, prevede nd o una forte reazione della cacc ia italo tedesca alle incursio ni dei bombardieri su Pantelle1ia aveva incaricato iJ XII Air S upp or t Command di fornire adeg uate scorte a tutte le formazioni della Tactica l Bomber Force e nell o stesso tempo di assicurare la cope rtura aerea alle uni tà navali che dovevano operare nell e acque di Pantelleria. Il controllo delle operazion i della caccia fu gestito sin o al 10 gi ugno dai centri radar del 3rd Ai r Defense Wing in sta ll ati nella penisola di Capo Bon , poi, a partire dalle 10,00 del giorno successivo, passò ai contro ll ori imbarcati s ulla HMS LARGS , unità comando della forza navale da sbarco45

43 "T be Twelfth Air Force in t he S icil ian Ca mp aign", Anne x 4, AFHR A A-6192.

L'inizio dell 'attacco

A~ar tir~ ?al 28 maggio, l'offens i:a aer~a contro Pa~te!leria co1~inciò ad_ aumentar~ di fr~qu~nza e~ 111te ns1ta, tuttavia fu solo dopo Il 6 g iu g no che arnvo al massimo. Il ntmo delle 10curs10111 fu poi mantenuto anc he di notte per impedire che la g uarni gione utilizzasse le tenebre per ti parare i da111ù aiTecati durante il giorno all e ba tterie, agli impianti aero portua li ed al sistema dei collegamenti intern i dell'isola. Al primo bombardame nto "ro und the clock" parteciparono anc he vent un o Hu rribomber deJJ a DAF (Dese rt Air Force), che nella notte s ul 7 lanciarono quattro tonnellate e mezzo di bombe su ll 'aeropo rto della Marghana, senza però ottenere ap prezzabili ri su lt ati, tanto è vero che all'indomani la pista fu ripristinata e nuovame nte resa agibile per gli aerei da trasporto ital iani e tedeschi46 Ma andia mo co n o rdin e.

Il 31 magg io, l' in croc iatore b1itannico ORTON ed i cacciatorpediniere TROUBRIDGE e PETARD avevano bombardato l'aerea del porto, senza provocare la reazione delle batterie costiere. All'indomani un 'altra formazione di qu attro uni tà si era presentata per ripe tere il bombardamento, ma questa volta alcune batte rie avevano risposto al fuoco danneggiando l'incrociatore HM S PEN ELOP E, il quale fu avvistato poco più tardi da Bf.109 italiani mentre na vigava a ve loci tà ridotta 15 mi glia ad oves t di Pantelleria, lasciando a poppa un a vis tosa scia di nafta47 Il bomb ardamento navale fu ripetuto anc he nei successivi giorni 3 e 5, senza però ottenere alc una risposta da parte de ll e batterie costiere48 li 1° giu gno, i B-17 della Xll AF avevano per la pri ma vo lt a preso parte alle operazio ni battendo le bauerie costie re e le postazioni dei cannoni antiaerei. L'int ervento delle "Flying Fo11ress·· aveva praticamente aperto la seconda ed ultima fase dell'offen iva aerea destinata ad annichilire la capacità reattiva dell'isola. Le 164 tonnellate cli bombe eia 500 e 1.000 libbre sga nciate dai bombardieri pesanti nel co rso della giornata non avevano però dato i risultati sperati 19 •

44 La ci fra del to nnellaggio bombe è esp ressa in tonne llate me tric he. quella riportata nella Hi s tory of t he Twelfth Air Fo rce , cap. XII p IO è io ton s (equ iva lenti a 1.0160 tonnell ate metriche). C irca le azioni sugli aeroporti vedere capitolo V.

45 Xli ASC Pantellerian Ca mpaig n, AF RH A A-6192 , p.5. HislOry of th e XII AF chapt. XII p. 12.

46 Telegramma Ae rona utica Sic i lia 0022974 a S upera reo de l 18 g iugno 1943, AUSSMA . SLI/B - 1 39.

47 History of thc Xli AF c hapt. XII p. 13. "T he Twe lfth Air Force in thc Sici lia n Campaign", Annex I , p. 5, AFHRA A-6192 , e "Stralcio relazioni operat ive s u azioni bell ic he svo lte dall ' Aerona utica Sic i lia per difesa isola Pantel leria", allegato a " Avvenimenti Pantelle1ia 8 maggio - 11 giugno 1943 xxr· AUSSMA Ca rt. SL4 - 55 .

48 Hi story of the XII AF chap t Xll p 13 "T he Twe lfth Air Force in the Sicilian Ca mpaig n", Annex 1. p. 5, AFHRA A-6192.

Il 2 giugno i caccia bombardieri inviati ad attaccare le provatissime batterie sull'angolo ord Est e sulla costa Sud avevano inaspettatamente trovato una contraerea, che in vivacità s up erava di gran lunga quella dei giorni precedenti50 All'indomani il fuoco della contraerea sia pesante che leggera, si era dimostrato ancora più intenso e meglio mirato51 • li 4 giugno i ricognitori riferirono che gli italiani non facevano più tentativi di riparare i danni ai cannoni ed alle relative postazioni, tuttavia il 6 gli aerei attaccanti ebbero la sorp re sa di constatare che la contraerea pesante. sebbe ne poco precisa, risultava ancora discretamente attiva. Però ali' indomani solo una moderata contraerea leggera si oppose agli attacchi a bassa quota ~) Infine. il 9 giugno, gli av iatori alleati rilevarono che il fuoco della contraerea si era molto affievolito. infatti ad ogni attacco venivano esplosi non più di una ventina di colpi 53 Evidentemente la difesa contraerea cominciava ad avvertire gli effetti de ll a prolun ga ta serie cli attacchi s u quella ottantina di postazioni d'arti g lieria, che gli Alleati avevano deciso dimettere fuori combattimento. perché piazzate in punti strategici.

I responsabili della pianificazione degli attacchi avevano calcolato che per ridurre al silenzio una batteria bastava distruggere un terzo elci ~uoi pezzi, dato c he i rimanenti sicuramente era no stati messi fuori uso dai danni seco ndari rip ortati dalle loro centrali di tiro, dagli strumenti di puntamento, dai collegamenti e dalle riserve ed infine dalla demoralizzazione ciel personale~~. La cosa più importante era tenere costantemente le batterie sorto attacco per ostacolare anche quelle piccole riparazioni sufficienti per rimettere in attività i pezzi. Quindi la pressione dei bombardamenti doveva esse re in cessa ntemente mantenuta si no al momento dello sbarco . onde prolungare al massimo il periodo di inefficicnLa delle batterie. Calcoli matematici basati sulla legge delle probabilità e su una accurata analisi della precisione dei bombardieri pe anti, avevano dimostrato che occorreva dedicare almeno quattrocento bombe da 1.000 libbre (453,6 Kg.) ad un can none piazzato entro un 'aerea vulnerabile cli c irca 500 metri quadrati, per avere qualche possibilità cli metterlo fuori combattimento55. Una prima indagine effettuata ubi10 dopo lo sbarco accertò che calcoli e previsioni erano stati in massima parte e atti. Sugli ottanta cannoni più ber agi iati, quaraniatré risultavano danneggiati, dieci erano completamente inservibili cd il riman ente - ad eccezione di due cannoni - era no temporaneamente fuori uso con danni riparabili in ci rca tre ore 56 Fu infine stimato che il potere di fuoco delle venti principali batterie attaccate era stato ridotto del 52.6%57 • 1n conclus ione. anche dopo intensi bombardamenti l'isola aveva conservato una discreta capacità di resistenrn, tanto più che le perdite fra il personale delle batterie erano s tate molto legge re. Tuttavia qu esta capacità re sidua era s tata gravemente ridotta dalla quasi completa interruzione delle strade e delle comunicazioni interne, per cui non era possibile assicurare né un regolare vettovagliamento delle batterie e dei reparti mobili né la tempestiva trasmissione degli ordini. Ma u questi argomenti ritorneremo più avanti.

La violenza dell'offensiva aerea ra gg iuns e il massimo il IO g iu gno, quando 1.420 tonnellate di bombe

49 Zuckerman Rcport, 20 Ju ly I943, "fatimates of results of daily upcrat ions··. AFRHA A-6005.

50 NATAF lnt/Opsum No.72. Al/473. 3/6 ( 1943), AFIIRA A-6011.

51 ' ATAF lnt/Opsum ' o.73. Al/ 475, 4/6 ( 19-13) AFHRA A-6011

52 ATAF Jnt/Opsum o.76, Al/489. 7/6 ( 1943), id. Confidc ntial ( Report) 7 June 1943, AFHRA A-6011.

53 NATAF Tnt/Op sum No. 79. Al/504. 10/6 ( l 943) AFHRA A-60 11 e Relazione del cap iLano Natale Veronesi in data IO giugno 1943. allegata a comunicazione Comando Aeronautica Sicilia .002934/S del 13 giugno 1943. a SuperaercoRoma. AUSSMA SL2/I I - Il Quater.

54 Craven & Cate, op. cit. voi. TT p. 426.

55 J-fotory of lhe Xli AF c hapl. Xli p. 7.

56 Hi~tory of Lhe Xli AF chapt. Xli p. 15 .

57 Hi\tOry of 1he Xli AF chapt. Xli p. 16.

Chinisia maggio/g iu gno 1943. Decol lo su allarme dei Mc.202 del 153° Gruppo. (SMA) misero fuori uso parte delle installaz ioni d ifensive della zona nord e molte delle batterie ancora indenni58 Con gli ultimi attacchi , sferrati nella mattina dell' 11 giugno, la quantità di bombe lanciate su Pantelleria a partire dall' 8 maggio raggiunse le 6.301 tonnellate. di cui il 30% portato dai B-17, il 33 % dai bombardieri medi B-25 e B-26 ed il 13 % dagli Wellington britannici59 Mentre il rimanente era stato lanciato dai bombardieri leggeri e dai cacciabombardieri brita nnici ed americani. Questi ultimi avevano sganciato I' 11 % del totale delle bombe e portato a termine 1.615 so rtite, esegue ndo da so li quasi il 30% de ll e miss ioni eseg uite dalle NAAF nel corso dell ' operazio ne. La maggiore quantità di carico esplosivo era stata dedicata alle batterie, su cui erano piovute 4.315 tonnellate di bombe, corrispondenti ad oltre due terzi ciel totale60

Battaglie aeree su Pantelleria

Nonostante

la frequenza degli attacch i aerei su Pan tell er ia, le numerose c rociere effettuate dai caccia dell'Asse erano rimaste praticamente infruttuose sino al 5 giugno. C'era stata una eccezione il 2 1 magg io quando, alle o re I 0,53, trent un o caccia germanici, avevano inte rcettato una c inqua nt ina di bombardieri, abbattendone tre insieme ad uno dei caccia cli scorta, senza loro perclite6 1 • Sulle molte e dispe ndiose missioni effett uate a vuoto dai caccia ita lo tedesc hi ebbe un peso determinante il ma ncato ripris tino dei radar della Luftwaffe danneggiat i dai primi attacchi aere i . La dec isione di non 1iattivarli presa dall'OBS, non fu modificata nonosta nte le pressa nti sollecitazioni del generale Fougier, che il 30 maggio aveva avverti lo il Coma ndo S upremo ed il fe ldma resciallo Kessel ri ng, che i rad ioca li zzatori messi fuori servizio a Pantelleria non avrebbero potuto essere surrogati da quelli installati sulle cos te della Sicilia, in q uan to quest i ult imi "non erano in grado di preavvertire le incursioni aeree su Pantelleria" 62 Ad operazioni concluse, le letali conseguenze della mancata riattivazione dei radar cli Pante ll eria vennero così s in tet izzate da l coma ndante l 'Ae rona uti ca Sic il ia, ge nera le Adr iano Mo nti:

"A Pantelleria erano dislocati.fìn dal dicembre 1942 il 1° Stormo caccia ed il 151 ° Gruppo Caccia;

58 History of the Xli AF c hapt. Xli p 19.

59 6202.2 tons = 630 1,43 ton nellate metric he, Hi story of the Xli AF chapt. Xli p. 19.

60 Zucker ma n, repo rt 20 Jul y 1943, appendix XXIV ''T he econimics of the operat ion" p. l , AF HRA, A-6005

6 1 Azioni nemiche su Pa ntelleria cd azioni aeree di con tras to de ll' Asse 8 maggio - Il giugno 1943. Cart. SL! -9. AUSSMA.

62 Stato Maggiore Aerona utica a Comando Supremo, O.B.S. e Comandi Aeros quadre, 31 magg io 1943, IB/9249 , AUSSMA SL-9 inoltre il campo era base appoggio Reparti Siluranti.

Poiché i bombardamenti aerei della prima fase dell'offensiva nem.ica (maggio) furono diretti specialmente contro l'Aeroporto, che rimaneva spesso inutiliz z abile con la conseguen1e impossibilità d'impiego dei Reparti ivi dislocati, e, comunque, dato che i R eparti stessi per inefficienza dei RARI [rad io localizzatori] locali, non potevano essere più utilmente impiegati in Sicilia Il ! 0 Stormo rientrò il 10 maggio ed il 151 ° Gruppo il 15 maggio Tale Gruppo lasciò a Pantell eria una sezione caccia di 4 aerei per compiti vari, ricognizioni, collegamenti con la Sicilia.

Tale Sezione rientrò in Sicilia in da1a 4 giugno in seguito al seguente telegramma del Comando Supremo in data 316143:

"5 10551P - Riferimento 1819249 del 31 maggio di codesto Superaereo scopo aumen1are possibilità crociere protezione già disposto a favore Pant elle ria et dato che mancanza radiolocalizzatori non consente intervento su allarme, sezione caccia Isola può essere dislocata in Sicilia I.I ordini di cui 4 i 3494/P data 1° corr. Conservano loro pieno valore I.I AMBROSIO"

Contro le incursioni aeree nemiche su Pantelleria del mese di maggio, la caccia italo tedesca non poté intervenire che raramente perché le incursioni stesse - ::,poradiche ed improvvise - non venivano 1empes1ivamente segnalate alla Sicilia (non funzionamento dei RARI) la cui caccia, d'altra parte. era fortemente impegnata a contrastare le frequentissime incursioni sulla Sicilia.

Quando le incursioni nemiche su Pantelleria divennero sistematiche (fine maggio) le Aeronautiche dell 'Asse disposero crocie re di protezione saltuarie in rela z ione alla di::.ponibilità di aerei ed alle necessità di con trastare le in cursioni nemiche sulla Sicilia in alcune di tali crociere è mancato il contatto con le formazioni nemiche, quasi certamente perché la rete dei RARI nemica consentiva agli avversari di rilevare tempestivamente la presen za di caccia dell'Asse su Pantelleria e di evitare l'invio di propri reparti durante le nostre crociere - criterio di economia di for ze di cui gli inglesi hanno dato più volle prova, anche in circostanze di assoluta superiorità come nel caso in questione)

Le.formazioni dell'Asse venivano sempre impegnate ad altissima quota (7-8 .000 metri) dalla cacc ia di protezione se mpre superiore in numero.

Molto difficile era il prendere contatto con le forma z ioni offensive (bombardieri, caccia bombardieri) le quali, perciò potevano effe11uare gli auacchi quasi indisturbate.

La caccia della Sicilia e ra impegnata, oltre che per Pant elle ria, anche per la difesa della Sicilia stessa. Dall'8 maggio al/' li giugno 1943 la Sic ilia ha subito n ° 50 incu rsioni , contro le quali la sola caccia na z ionale (composta da una media giornaliera di 64 velivoli efficienti) ha effettuato n ° 50 partenze su allarme, ed ha sostenuto n ° 25 combatt imenti aerei, con un impiego compless i vo di n ° 1.350 aeroplani.

Durant e gli attacchi navali notturni è mancato l'intervento delle for ze aeree naziona li offensive perché tutti esegu iti in noui buie (senza luna o quasi) gli attacchi navali diurni sono stati con tras tali con le poche forze disponibili.[. .. / 63 •

La prima mi ssione di un certo rilievo della cacc ia italiana in difesa cli Pante ll eria fu eseguita il 18 maggio, giorno in cui l'aviazione anglo americana diede il via all' "Operazione Corkscrew" con un pesantissimo attacco di bombardieri medi. Tuttavia gli otto Macchi inviati dalla Sicilia arrivarono sull'isola alle 15,30, ovvero con due di ritardo su lla prima ondata di bombardieri e quaranta minuti in anticipo sull'arrivo della seconda ondata, che iniziò il bombardamento quando i caccia italiani erano già rientrati per esaurimento dell'autonomia64 Anche gli aerei tedeschi, dopo il loro intervento del 2 1 maggio, avevano sospeso le missioni sino aJla notte sul 25 maggio, quando due Ju.88 dello Nachtjagdgeschwader.2 circuitarono sull'isola dall'una di notte sino alle prime lu ci dell'alba per proteggerla dagli attacchi degli Wellingtons. Il crescendo degli attacchi aerei a partire dalle prime ore del 29 maggio aveva convinto i comandi dell'Asse ad istituire regolari crociere di caccia cominciando dal 1° giugno, che però non avevano incontrato ae rei nemici sin o alle ore 15,00 del 5 giugno, quando venti aerei tedeschi, fra Fw.190 e Bf.109, tutti dotati di serbatoi ausiliari65, riuscirono ad intercettare un gruppo di bombardieri abbattendone uno. Nella stessa mattina ve nti bombardieri tedeschi - chiamati dal comando di Pantelleria per attaccare un incrociatore ed un cacciatorpediniere che stavano bombardando l' isola - erano arrivati quando le navi si erano già ritirate, pertanto, dopo avere in crociato a lungo attorno all'isola erano rientrati alla base66 Quando calarono le tenebre la protezione dell'isola da altri eventuali attacc hi navali fu assunta da un aerosilurante italiano che rimase ad incrociare nell'area da ll e 23,00 sino alle 04,00 dell'indomani senza però avvistare alcuna unità67 • L'accentuarsi degli attacchi navali ed aerei su Pantelleria aveva messo in allarme i comandi dell'Asse, che si erano preparat i a co ntrastar li spostando alcuni repart i caccia sugli aeroporti occidentali della S ici lia, data la loro minore distanza dall'isola. La mossa non era sfuggita alla attenta ricognizione alleata, che aveva subi to avvertito le NAAF che nei giorni segue nti e ra possibile la presenza di un maggiore numero di cacc ia del l'Asse su Pantelleria68

Nella mattina del 6 giugno bombardieri medi della TAF in azione contro postazioni d'artiglieria avvistarono in lontananza cacc ia it ali ani, che però non impegnarono combattimento69 Poco più tardi bombardieri leggeri DB7 del 184th Squadron furono aggrediti di sorpresa da cinque Bf.109 muniti di serbatoi ausiliari, che dopo una rap id a passata si disimpegnarono in picchiata, evitando di essere attaccati alle spalle dagli Spitfire del 3 1s, FG che scortavano i DB7. Nel brevissimo contatto a fuoco con i Bf. l 09 il 184th perse un bombardiere, che cadde in mare con un motore in fiamme mentre i Messerschmitt si allontanavano a tutto gas. Tutt avia i piloti del 3!51 FG si lanciarono all ' inseguimento colpendo uno dei fuggitiv i prima che riuscisse a sottrarsi al loro attacco.

Into rn o alle 13,45 una fo rm az ione di Baltimore sudafricani in azione sulle batterie dell'isola fu intercettata da dodici caccia mentre stava iniziando la corsa di lancio. Gli aggressor i -che secondo i sudafrican i erano alme no otto fra Bf.109 e Fw.190 - eseguirono un attacco in linea da tergo danneggiando due bombardieri, prima di essere costretti a rompere il contatto dall'intervento dei caccia di sco rt a70 • Questi ultimi non reclamarono alc una v itt oria , però i due comba ttim enti con i DB 7 e con Baltimore costarono due caccia ai tedeschi, che in cambio rivendicarono la distruzione di due bombardieri, prob ab ilm ente due Baltimore appartenenti alla RAF. Tutta via seco nd o il bollettino della ATAF i due aerei sarebbero stati

64 Azio ni nemiche su Pantelleria ed azion i aeree cli contrasw dell'Asse 8 maggio - 11 giu gno 1943 , Cart. SLl-9, AUSSMA. li rapporto ve nne inviato presumibilmente alla fine di giugno s u sol lec itaz ione de l Comando Supremo.

65 NATAF lnt/Opsurn No.75 , Al/485, 6/6 (1943) , AFHRA A-60 11

66 Azioni nemiche su Pante lleria ed azioni aeree di contrasto del l 'Asse 8 maggio - 11 giugno 1943, F8/l. Can. SU-9, AUSSMA.

67 Azioni nemiche su Pantelleria ed az ioni aeree di con trasto ciel i' Asse 8 maggio - l l giu gno 1943, F8/l, Carl. SLl -9, AUSSMA.

68 Confidential - lntelligence K-34783, AFRHA A-6 192, fr. 0964 solo dannegg iat i. I tedeschi non reclamarono invece la distruzione di un DB7. che invece era sta to abbattuto, fo rse perché - data la ve locità del loro attacco, tipo ··mordi e fuggi" - non avevano avuto il tempo cli accertarla 7 1 l due p il oti tedeschi abbattuti furono raccolti in mare da un idrovolante Walrus britannico, c he stava ce rc ando l'equipaggio del DB 7 del 184th Squadron distrutto nel corso della matt in ata.

69 Azioni nem iche su Pantelleria ed az ioni aeree cli contrasto cieli' Asse 8 maggio - 11 giugno 1943, Cart. SLJ -9, AUSSMA e NA TAF Tnt/Op sum No.76, Al/489, 7/6 (I 943), AFHRA A-60 l l.

70 NA TAF lnt/Opsum No.76, Al/489, 7/6 ( 1943), AFHRA A-6011. Secondo questo bollettino i FW.190 avevano le est remità alari e le code dipinte cli bianco.

Era in vece and ata a vuoto la crociera di trentuno caccia it alian i , che intorno all e 13 ,00 avevano pattuglia to il cie lo delJ ' isola senza avvistare nemmeno uno dei duecen totre nt otto velivoli nemici che nello stesso giorno aveva no bombardato e mitrag li ato Pantelleria. Fu altrettanto deludente l' esito della ricogniz ione offensiva di tre aerosil uranti S.79, che fra le 21,00 e le 24,00 pattugliarono i dintorni dell'isola 72 •

Il 7 giu gno, in co nformità ai piani prestab il iti, l'av iaz ione alleata aumentò notevolmente la pressione su Pan te ll e ri a superan do per la prim a volta le quattrocento so1tite giorna li e re grazie al massiccio intervento dei bombardieri med i e pesanti. La magg iore parte degli attacchi fu conce ntr ata sulle due grosse batterie cost iere di Punta Karusc ia, ann ate con qua ttro pezzi da 150mm, tre da 120mm e se i pezzi da 90mm, che difendevano l'accesso al porto e battevano le acque davanti all'unico tratto di costa pianegg ian te adatto allo sbarco di truppe73 L'Ae ronautica Sicilia ed il Il Fl iegerkorps fecero il massimo sforzo per contras tare queste incursioni inviando sull' iso la quasi l'intera forza caccia disponibile in Sicilia. Ce ntove nticinque cacc ia , di cui cinqua nta sette itali ani e sessan totto tedeschi , si diedero il cambio dalle undici del matt in o alle nove di sera. Gli italiani ebbe ro poca fortuna . l tre pattuglioni di MC.202 e Messerschmitt.109G-6 italiani , che incrociarono s u Pantelleria (ris petti vamente fra le 11,15 e le 12,40, le 14,20 e le 15,50, e le 19 , 15 e le 20,25) non incontrarono aerei nemici per il semplice mo ti vo che gli orari delle loro crociere ri s ultarono comp leta mente sfasati rispetto a quelli avversari.

Andò meglio ai tedeschi, che ag irono sopratt ut to nell a secon da parte della gio rn ata. Una formazione cli B- 17 denunciò di essere stata att acca ta co n bombe a temp o mentre stava vo lando a circa 5.600 metri.

Secondo g li equipagg i delle Fo rtezze Volanti l ' attacco era sta to eseg uito da sei Fw.190 che incrociarono la loro fornrnzione a circa 7 .000 metri di quota 74

All e 14,00 ci.rea, dodici P-40 del 57 th Fighte r Group (IX AF), impeg nati in un a scorreria, intercet taro no quindici miglia ad ovest di Pantelleria un a quindicina di caccia, che furono identificati come Messerschmitt e Macchi. l piloti dei P-40 affermaro no di avere abbatt ut o due Bf.109 e danneggiato un MC.202. Una secon da pattuglia di sed ici P-40 del 79 th F.G. in croc iera sull ' isola fra le 18,40 e le 20,30 fu invece att accata di sorpresa da quattro aerei, identifìcati come MC.202, che attraversa ro no in picch iata la loro formazione s parando come dannati. Nonostante la brevità del contatto, i cacciatori ame ric ani reclamarono la distruzione di due MC.202 senza subi re pe rdite. In realtà la caccia italiana non prese parte a nessuno di quei combattimenti, di cui fu invece protagonista la caccia tedesca c he impiegò diciotto aerei nel combattimento delle 14,00 , e venticinq ue in quello a più tarda ora. I tedeschi persero due aerei, ma asserirono di ave re distrutto un bombardiere e danneggiato due caccia. Ri e ntraro no invece all a base tutti gli aerei itali ani impiegati nel corso della gio rn ata sia nei pattugliamenti su Pantelleria che nelle acq ue siciliane Il bollettino giorna li ero della NATAF annunc iò il ma ncato rientro di un solo bombard iere in picchiata A.36, abbattuto cl all a co ntraerea di una unità navale , che era stata attaccata ad ovest cieli ' isola da un a formazione cli dodici A.36 del 27 th Bo mb Group (Li ght) 75 •

7 1 Azioni nemiche su Pantelleria cd az io ni aeree d i co ntras to dell'As se 8 maggio - 1 1 giu g no 1943, Ca rt. SLJ-9, AUSSMA.

72 Azioni nemiche su Pantelleria ed azioni aeree di contrasto dell'Asse 8 maggio - I I g iugno 1943, F8/ l. Cart. Sll -9, AUSSMA. Circa il numero delle s ortite deg li aere i AJleati ved i: XII Air Force in the Sic ilian Campa ign. Annex 3, p 2 , APHRA A-6 192 .

73 NATAF lnl/Ops um N°77 Al 494 , 8/6 (43 ) AP HR A A-60 1l.

74 Co nfid e nt ial (re po rt ) K- 34783, AFRHA A-6192 , fr. 0965.

75 l co mbatt imenti de l 7 gi ug no sono s tati ricost ruit i in bas e a: bollettino NATAF Al 492, 7/6 (43) AFHRA A-601 I.

Azioni ne mi cbe s u Pantelleria ed azioni aeree di contras to del!" As se 8 maggio - 11 g iugno 1943 Cart. SLJ-9 , AUSSMA.

La g iornata del 7 giugno era stata comunque discreta per il TT Fliegerkorps, che ai pochi successi su PanteUeiia ne aveva aggiunto uno abbastanza consistente per merito dei suoi assaltatori suU'aeroporto di Korba ord (Tun isia) sede de l Xll Air Support Command. Alle ore 06,00, sedici Fw.190 erano ani vati di sorpresa a bassa quota su Korba bombardando e mitragliando gli Spitfire de l 31" Fighter Group allineati sulle piste e g li ad iacenti baraccamenti. Dieci minuti più tardi l'attacco fu ripetuto da una pattuglia di q uattro Fw 190 proveniente da altra d irez ione. li XII ASC ebbe due Spitfire distrutti e quattro danneggiat i al suo lo, ventici nque fer iti fra il prop rio personale più un morto fra quello di un distaccamento del Sea Ai r Resc ue 76 L'azione dei Fw.190 non fu un clamo roso successo, tuttavia ebbe un certo effetto su l 31'1 FG, che concluse l'O perazio ne Co rksrew con 112 sortite in meno rispetto a11a media degli alt ri Fight er Gr oups de lI' Air S upport Command 77 Nonostante la sua aggress ività la Luftwaffe non tentò più di tipetere nei giorni seguenti operazio ni d i qu es to ge nere contro le numerose basi del Xli ASC installate sui vecchi ca mpi ita lo tedesc hi della peniso la di Capo Bon.

76 ATAF ln t/Opsum No.77. Al/494. 8/6 (43). AFHRA A-60 11. XII ASC Pantelle1ian Ca mpaign. AFHRA A-6 192. Secondo una s toria non uffic iale de l reparto, gli aerei danneggiati sa rebbero st ati d iec i, cfr.: Lamen sdorf G. Rolland.

Major, USAFR, " His tory of the 3 1" Fighter Group " p 21.Secondo ques t'ult imo due degl i attaccanti sareb bero s tati abbattu ti da ll a co nt raerea. Secondo San toni A e Mau.esini F. gli Fw . 190 in az ione il 7 su lla Tuni s ia s arebbero ta ti tren tad ue , che avre bbero attacca to Tefello ne a su d d i Ke li bia. op. ci t. p.393.

77 XII Air Fo rce in thc Sicilian Campaig n Annex 3. p.9. AFHRA A-6192.

This article is from: