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Il dilemma Sardegna -Sicilia

Il Comando Supremo italiano era fermamen te co nvin to c he gli A ll eat i sarebbero sbarcati in Sardegna per realinarvi una base per i loro successivi attacchi alla pen iso la ita li ana ed all a Franc ia meridionale 32. Mu~solini continuava invece a teme re più per la Sici lia. TI 13 maggio, il Duce aveva dichiara lo a l grande a mmiraglio D0nit1: ··11011 conosciamo i piani degli anglo-americani. Vedo la possibilità di 1111 a/l acco co 111 ro la Sicilia e la Sardegna. Secondo il mio pu1110 di l'isra è più probabile la Sicilia" 1 \ A differenza di Mussolini, il Co man do Supremo era an cora mo lto incerto. Nelle direttive impartite tre giorni prima ai capi degli ~tati maggiori Esercito. Ma rina ed Ae ron autica, Ambrosio aveva precisato: " Inutile discutere se [il nemico] a/laccherà prima la Sicilia o prima il sistema Sardegna - Corsica. Dobb iamo 1e11erci pronli in e111ra111bi gli scacchieri, e serrare le nostre 1•olontà in una decisione ferma: I 'a/lacco deve esse re stroncato nel mare prima dello sbarco, od appena i11i:iato lo sbarco. ed in aria. È anche probabile che il nemico prima o con1e111pora11ea111e111e ad un attacco alle grandi isole, cerchi di impadronirsi delle Pelagie e di.fare atwcchi 111i 11ori di sabOla tori e simi li i ll Calabria" 34

Monserroto moggio/g iu gno 1943. li dossico rigonfiamento sull'ola sini · stro di un MC.202 fo tografico del 5 1" S tormo.

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Monserroto, moggio/ giugno 1943. li Mc .205 n. 4 del tenente Porovicini, 360QSq. 155° Gruppo, 51 ° Stormo. (pgc co nte Poolo Paravicini).

La possib ilità di uno barco in Sardegna aveva continuato ad agitare i sonni del Comando Supremo anche quando l'occupazione di Pantelleria e delle Pelagie aveva aggiunto altri elementi per ritenere che la Sic il ia sa reb be sta ta il pross im o e più pro bab il e obie tti vo. TI 12 gi ug no. Ambrosia. semp re fermamente conv into che gli Alleati avrebbero attaccato la Sardegna. ottenne da Ke selring il trasferimento sull'i ola di un reggimento corazzato e di un gruppo controcaffo per rinforzare la 90" PanLergrenadier Division. Q ues ti repa rti ve nn ero concess i in ca mbio de ll a 16a Panze r Divis io n ric h iesta in precede nza da l Coma nd o Supremo. ma di cui il comandante del XIV Corpo Corazzato. generale Hube. aveva escluso l'impiego in Sardegna poiché il ten-itorio dell'isola era inadatto alla manovra dei pesanti mezzi corazzati in dotazio-

32 Un piccolo esempio di questa sua intima convinLione è offerto dall'ord ine di precedenza ~tabi li to dal Comando S upremo per le r iu nioni nel le qua li era no stat i esamina ti i prob lemi della difesa delle d ue isole ne ll' immine nza della fine della rcsisten,a in Tunisia. La riunione per la Sardegna fu li~sata per il 29 aprile e quella per la Sicilia per il 2 maggio (Stato Maggiore faercito Ufficio Storico. "Verbali delle riunioni tenute dal Capo di SM Generale". Voi.IV. pp -91 e 103)

La dov i1.ia d i meu i degli Al leati aveva pe r~in o in do110 i l Co mando Supremo ad attribuire loro la capacità d i effettuare uno sbarco nella Francia ~euc111rionale nel corso del 1943. Faldella Emilio. "Lo sbarco e la dife.,a della Sicilia". p. 11.

33 ''Verbale de ll a riun ione te nu ta dal Duce a Pa lauo Venezia il 13 maggio 1943", Stato Maggiore Eserc it o Uffic io Storico. ··verbali delle riun ioni tenute dal Capo di SM Generale". Voi.IV. p.376.

3-t Stato Maggiore Aeronautica Ufficio Storico, "Le direttive tecnico-operative di Superaereo 19-tO- 19-ff'. p.776.

Pezzi contraerei 88 mm dello 32 Batterio del 3sF lokobteilung 311 (v) in posizione o Villacidro nel giugno 1943 Visibile un gruppo di Ju .52 in atterragg io. (co ll ez ione F. Pedrioli) ne alla divisione35 Questo sca mbio era stato concesso molto cli buon grado, in quanto l'OKW. condizionato dalle false informazioni di "Mincemeat", riteneva che la Sardegna ed il Peloponneso sarebb ero s tati i più probabili obiettivi dei prossimi sbarch i

La forte accentuazione degli atta cc hi aerei sulla Sardegna nel mese di maggio aveva molto impressionato Kesselring che, consapevo le della insufficienza dei reparti caccia italiani e ted eschi stanziati nell 'iso la, decise di rinforzarli trasferendo il III/JG.77, forte di quarantotto Me.109, sul campo di Venafiorita. Una base che, oltre ad essere in una buona posizione strategica per assicurare le scorte ad un even tu ale intervento delle Forze Navali italian e. pe1metteva di difendere dagli attacc hi aerei il porto di O lbia, essenziale per il rifornim ento della Sardegna. Sempre per raffo rzare le difese dei capilinea della vi tale linea marittim a fra Olbia e la penisola ita li ana, alla fine di maggio la Luftflotte.2 trasfe rì tre ballerie della Flak nel porto di Civitavecchia, mentre il Comando Supremo ordinò il trasferimento a La Spezia e Pi ombino di dieci batterie prelevate dalle difese di Milano e Torino ,3 6

Monserroto nel moggio/ giugno 1943 Rifornimento del MC.205 n.4 dello 3609 Squadriglia

Dopo l ' arrivo di nuovi reparti della Wehrmacht e la decisione del Comando Supremo di trasfe,ire in Sardegna, anz ich é in Sicilia, la divisione paracadutisti Nembo, l a difesa dell'isola divenne notevolmente più robu sta37 Ai primi di lu gl io essa poteva contare sulla 90" Panzer Division rinfo rzata, s ul XTI Corpo d'Armata (d ivisione di fanteria Sabauda, divisioni cos tiere 203• e 20Y, XXXTJI Bri ga ta Costiera), s ul XXX Corpo cl' Armata (divis ion e di fante ria Calabria, divisione cost iera 204" e IV Brigata Costiera), con una riserva costituita dalla divisione di fanter ia Bari , dalla citata divisione Nembo e da un rag gruppame nt o corazzato italiano38 ln totale in Sardegna erano dis locate tre valide divisioni di fanteria, una ottima division e paracadutisti, tre divisioni e due bri gate costiere, un raggruppamento motocorazzato - tutte unità del

35 Sta to Maggiore Esercito Ufficio Storico, "Verbali delle riun ioni tenute dal Capo di SM Generale" Voi.IV. p.157.

36 ··verb ali delle riu nioni tenuie dal Capo cli SM Generale'·, Vol.JV. p.153.

37 Comunicazio ne del Coma ndo Supre mo a C.S.M Eserci to. Marina. Aero naut ica. N.1 183 I/Op de l 29 marzo 1943. Le direttive operative di Superaereo, voi. secondo Tomo IL Voi.IV, p. 678.

38 A.A.V.V. "L'Italia in Gue rra - il quarto anno - 1943". a cura di Roman H. Rain ero. Stab ilimento Grafico Militare Gaeta, 1994, .p.192.

A sostegno dello difeso dello Sardegna ero prevista un intervento delle Forze Novoli italiane, lo cui protezione sarebbe stata assicu ralo dog li aerei dello Luftwa ffe e dello Reg io Aeronautico, che per questo compito due grvppi coccio . l'8 ° Grvppo (MC.200) schierato o Sorzono, ed il 160° G ruppo (Re.2001) schierato in Sardegna su l campa di Venofiorito (nell'immogime)

Reg io Ese rcito - più una divisione co razzata rinforzata della Wehrmacht w La difc a aerea poteva contare s u un contingente della Luftwaffe, formato da due gruppi di caccia a pieni organici (lll /JG .77 e TI/JG.51 ), da un intero stormo di cacciabombardieri (S lac ht Geschwa der.2) e da due sq uadri g lie di ricognitori (4 (H )/12 e 3 (F)/33) . con totale di circa centocinquanta aerei, cui l' Aeronautica Sardegna agg iu ngeva circa altrettanti aerei da combattimento. fra cui una ottantina di MC.202 e MC.205 del 5 1° Stormo più venticinque Re.2001 del 160° e 2° Gruppo. una trentina fra bombardieri ed aeroiluranti, se nza contare una ventina di venerabili CR.42, qua ttro G.50 e venticinque ricognitori di sca rso valore bellico40 • ln ogni caso - come fece osservare Kes sclri ng - non sarebbe stato possibile sc hierare in Sardegna maggiori forze aeree. perché la situaz ione dei campi era difficili ss ima, e se ndo tu tti ben noti al nem ico , e pertanto era da prevedere che sarebbero stati inten amente bombardati 4 1 • Per inciso. lo spostamento dalla Sicilia alla Sardegna de l potente Slacht Geschwader.2 fu una dec isione del nuo vo comandante della Luftflotte.2, feldmaresciallo von Ri chthofen, che, a differenza del s uo uperiore Kesselring. giudicava molto più probabile uno sbarco in Sardeg na anzi ché in Sicilia4 Però non passò mo lto tempo che il provvedimento preso da von Richthofen si dimos trò errato, perché dopo una trentina di giorni i sess anta Fw.190 de llo SchG.2 furono richiamati d'urgenza in Sicilia, dove g ià era iniziata l'invasione4 3. Tutt avia la permanenza del reparto s ul campo di Milis ebbe il vantaggio di ev itare che i suoi preziosi FW.190 fossero distrutti dai bombardamenti preparatori effettuati sulle basi siciliane nella prima decade di luglio.

A sostegno de ll a difesa del la Sard egna era stato previ sto anche un intervento delle Forze Nava li itali ane. che, data la relativa vicinanLa delle basi di Genova e La Spezia, avrebbero potuto intervenire contro la flotta d'inva sio ne co n tre navi da battag li a, c inque inc rociatori e du e squadri g lie di cacciatorpedi ni ere riunite in un 'unica formazione, la cui protezione sarebbe stata assicurata dagli aerei della Luftwaffe e della

39 Le grandi unità italian e della Sa rdegm1 era no al coma ndo del generale Anton io Basso. La d ivisione para cadu tista " embo"' una delle unità meglio addestrate e motivate del Reg io Ese rcito. venne inviata nell'isola il 16 giugno 19·B ( n.d.A).

40 Pe r le situazion i dei velivol i dcli' Aerona utica Sa rdegna e de ll a Lurtwaffe Sard illl ie n, ved i relative tabelle negli Allegati.

41 "Verbali delle riuni oni tenute dal Capo di SM Generale··. Vo i.IV, p.1 39.

42 Yon Senger und Etterlin Frido, "Combauere senza paura e se nza speran?a". Longa ne si Milano. 1968. p.210.

43 RAF I arrative. Th e Sicilian Ca mpai gn June - August 194 3. Appendix 3, p.9. AFHRA 233 6-t.

Regia Aeronautica44 In particolare la Regia Aeronautica aveva riservato per questo compito due gruppi caccia, di cui 1'8° Gruppo , con MC.200, era già schierato sulla base di Sarzana, dove si stava addestrando per cooperare con le navi della flotta. Invece il J60° Gruppo, equipaggiato con Re.2001, era stato schierato direttamente in Sardegna sul campo di Venafiorita 45 Lo schieramento dei reparti caccia, che dovevano scortare le Forze Navali ne l Mar Li gure occidentale, era completato da l 13 ° Gruppo Caccia basato sull'aeroporto di Albenga. Era previsto che, appena le Forze Navali fossero arrivate ad ovest della Corsica, dovevano essere prese in consegna dag li aerei italo tedesch i basati sui campi di Alghero, Milis e Vi ll acidro46 Allo scopo di migliorare i poco affidabili collegamenti in radiote lefonia dei caccia ita liani, erano stat i consegnati all'8 ° Gruppo nuovi apparati quarzati di prod uz ione germanica part icolarmente efficienti. Inoltre , per garantire il collegamento radio fra aerei, navi ed il comando del Gruppo , anche in caso di spostamento del reparto su altra base, il Gruppo aveva avuto in dotazione un S.81 - operante sotto la responsabilità di un capitano di corvetta - dotato di potenti installazioni radio in grado di assicurare rapidi ed efficienti co ll egamenti. Sempre al fine di migliorare le difese della squadra, una delle sue un ità ospitava in permanenza un ufficia le pi lota con la funzione di "direttore de l la cacc ia" 47 •

Il "Gatto che prende i sorc i" su ll o fusoli era di questo MC.205 Veltro MM.9557, della 3602 Squadrig li a d i base o Monserrato nel magg io 194 3. ( pgc. con te Paolo Paravic i ni ).

Dato che il Comando Supremo aveva continuato a considerare alto il rischio d'invasione della Sardegna, nonostante i precisi indizi forniti daJJa occupazione di Pantelleria e dall'accentuarsi degli attacchi aerei sulla Sicilia e le sue vie di comunicazione, il trasferimento in Sardegna della divisione Nembo e dei corazzati tedeschi venne confermato ed eseguito nella seconda metà cli giugno. Il 18 giugno, mentre era in corso il trasferimento dei reparti de ll a Nembo e cli quelli tedeschi, un agente italiano a Lisbona riferì al Serv izio Informazion i Militari a Roma, che "for ze ammontanti complessivamente ad ottantacinquemila uomini sarebbero sbarcale a Trapani, Marsala, Agrigento, Licata, Gela e Pozzallo"48 L'informazione era esatta nelle linee generali, salvo che nei eiettagli relativi alle località di sbarco, che però corrispondevano esattamente a quelle indicate nella penultima stesura del piano d'invasione della S ici lia, che peraltro era stata sostitu ita già da un mese dalla versione defìn itiva49 L'avvert.imenlo dell'informatore si perse nella marea d i rapporti c he ingo mbrava no i tavoli dei se rviz ì italo tedesc h i, ma se anche avesse av uto un immediato credito, il peggioramento de ll e co mu nicazioni mar ittime provocato dagli attacchi degli aerei e dei sottomarini non avre bbe com unq ue consentito di trasferire in tempo utile reparti dalla Sardegna all a Sicilia.

A grandi li nee i l piano di difesa della Sardegna prevedeva immediati contrattacch i nelle zone in cui si presumeva sarebbero avvenuti gli sbarchi. Secondo le direttive del Comando Supremo tutti i meai dovevano essere orientati alla costa in modo che la difesa mobile potesse fondersi con quella costiera. ·Data l'entità delle nostre forze mobili - aveva ordinato Ambros ie - non possiamo auendere che /'avversario faccia la testa di sbarco per aaaccarlo, ma dobbiamo attaccarlo subito per impedirgli di meuere piede a terra·· so

44 S upermarina, direttive per contrastare sbarchi nemici in Sardegna e Corsica, D.Na. 28 marzo 1943, in "Le direttive tecnico-opera tive di S uperaereo 1940- 194 3", Voi. secondo Tomo II, p.722.

45 Superaereo, D ivis ione Operaz io ni N. IB/8 13 l , 8 maggio 1943 , Es igenza Sardegna , in "Le d iretti ve tecnico -opera tive di Super aereo 1940 - 1943", Vo i. secondo Tomo Il , p.746.

46 Superaereo, D ivis ione Operaz ioni N. I B/8 13 1, 8 magg io 1943 , Esigenza Sardegna, in " Le dirett ive tecnico-opera tive di Superaereo 1940- I 943", Allegato n.3, Voi. seco ndo To mo Il , p.757.

47 Tes t imonianza Ferna ndo Malvezz i, Ala Tricolore luglio - ot tobre 1998, "Operaz ioni fino a ll'arm ist izio 8/9/1943".

48 Pond Hugh, ';Sic ilia!" Tascabili Longanes i, Mi lano 1967, p.24.

49 li pia no aereo definitivo fu approvato dal generale Spaatz il 13 maggio 1943.

In pratica lo schieramenro delle forze mobili venne orientato in modo da respingere attacchi sia nella zona s ud occide nt al e de ll ' isola sia nei Camp ida ni. la gra nde pianura compresa fra le provincie di Cag li ari ed Oristano. alla cui dife a fu destinata la maggiore pa11e dei reparti coraaati italiani e tede chi 51 • Dal punto di vista concettuale il piano calzava come un guanto sulla ipote si effettivamente più probabile, in qua nto ambed ue le zone prese in consideraz ione erano quelle su cu i gli A ll eati avrebbero potuto assicurare la mass ima copertura aerea al momento dello sbarco.

Vista r entità delle forze in campo. la conformazione delr i ola. la discreta consistenza delle unità italiane e la mancanza di quelle falle nel morale delle truppe e della popolazione sarda, che invece facilitò il comp it o deg li All ea ti in S ici li a, è quas i sic uro che se ess i avessero te ntato l 'o peraz ione " Bri msto ne" (lo sbarco in Sardegna) avrebbero pagato un conto piunosto salato. e di certo su periore a quello dell'operazione " Husky". C'è inoltre da aggiungere che nel ca o di invasione della Sardegna. i bombardieri e gli aerosiluranti dcll' Asse avrebbero avuto un compito molto più facile, poiché sarebbero stati favoriti dalla minore distanza fra le zone d'operaz ione e le bas i di parte nza ne ll a pen isola e, dopo il tramonto, non sarebbero stati osteggiati da una caccia notturna di efficienza e potenza pari a quella di Malta. Inoltre. essendo buona parte delle ba i dei bombardieri nel Nord Italia. le forze aeree trategiche del Mediterranean Air Command av rebbe ro avu to maggio ri d ifficoltà ad attacca rl e e pert an to no n av rebbero inAitto alla Luftwaffe le pesa nti perdite, che invece ebbero i suo i reparti da bombardamento tanziati negli aeroporti de l Meridione.

La situazione della Sicilia

Alla fine del gennaio 1943. il capo dell'Oberbefelshaber Sud. feldmaresc iallo Albert Kesselring. aveva ri tenuto suo dovere interessarsi più anivamente della difesa delle grand i isole italiane. Secondo il suo st i le prec iso e sc rup o loso, Kesse lrin g aveva ispez io nato perso nalm ente g li app resta me nt i difensivi della Sicilia e della Sardegna. intrattenendosi con i comandanti responsabi li. La situazione gli apparsa assai poco lusinghiera, anzi in parecchi cas i addirittura disastro a: ··Erano stati costruiti ostacoli a11ticarro.

111a sen::;a u11a difesa sufficiente, od addiriHura indifesi/ } Le divisioni scaglio11ate lungo la costa non erano molto migliori. Con tali truppe e simili opere difensive, non disposte in profondirà, non si sarebbe potuta opporre alcuna resisten::;a. Alquanto migliore era la situa-;:,il e in Corsica , ed appena passabile in Sardegna , ma in Sicilia e sulle coste della Calabria essa era addiriuura disperata". Cinque mesi dopo, ne l corso di una s uccessiva is pez ione, il fe ldm arescia ll o constatò, che per q ua nto lo stato delle difese fosse nel fr attempo a lq uanto mig li orato. pur troppo ··11011 [erano/ ancora in g rado di resistere ad un attacco compiuto con for::;e note,•oli"52

Non sappiamo se il modesto progresso notato da Kesselring fosse dovu to al cambio della guardia a i ve rt ic i de ll 'a lto co mando ita li an o, com unqu e . il 6 fe bbrai o, poco dopo lo sca mbi o de ll e co nseg ne fra il Marescia ll o Cavallero ed il generale Ambrosio. il generale Ezio Rosi. comandante della 6• Armata e re-

50 Stato Magg iore Eserc i1 0 Ufficio Storico. "Verba li delle riun ion i tenu te dal Capo di SM Generale'', Vo i.I V. p. 97.

51 Stato Maggiore Esercito Ufficio Storico "Verbali delle riunioni tenute dal Capo di SM Generale". Voi.IV. p 97.

52 Kcsselrin g A op. cit. pp.168-169.

I soli mezzi o nti corro itol ioni veramen te modern i in Sicilio erono i pochi semoventi Ansa l do do 90/53, offioncoti doi piccoli e meno efficaci SPA do 47/32 (nell' i mmagine uno di ques ti ultimi in azione in Si cil ia). {SM E) sponsabi le della difesa de ll a Sicilia, era stato sostituito dal generale Maiio Roatta.

La situaz ione lasciata da Ro si s uscitò una certa "perp lessità" nel capo cli Stato Maggiore di Roatta , generale Giacomo Zanuss i. " li gra do di approntamento della difesa - osservò caus t icamente Zau ss i - porlava a pensare che invece degli anglo americani ci si attendesse di svolgere una di quelle spe tta colari mano vre di pa ce, cui in va riabilmente Mussolini concedeva l 'onore della sua presen za. [ ... ] E anche ove il genera le Ros i non si attendesse c iò, ma ben altro, è indubbi o che egli aveva lasciato le cose nel gennaio febbraio 1943 in uno stato poco meno che desolante" 53 e,

La s ituazione ali menta re della popo lazione era ne l fratt empo pegg iorata in modo di sastroso. In alcune provincie le scor te erano ridotte a poco più d i un giorno. Mancavano persino prodotti lo ca li , come olio e grano, soprattutto perché i produtto ri li sottraeva no agli am massi. Le opere difensi ve lungo il litora le erano state costruite per la massima parte in terra Molte delle opere in ceme nto non erano state completate. A te rgo della fascia costiera mancava la cosiddetta "fascia di s barramento" a cavall o del le varie vie d i penetrazione verso l' interno Gli sban-amenti agli incroci stradali erano pochi e malfatti. Ins ufficiente la dife sa controcarro. 1 pezzi idonei per calibro e ce lerità di ti ro a contrastare carri medi e pesa nti come gli Sherman ed i Churchill erano scarsi, come scarse erano le lo ro rise rve di muniz ioni. L 'artig lieria - riferi sce Zanu ssi - e ra costituita dai so li ti ca libri divisionali e dagli antiquc//i re li11i d elle nostre batteri e di Corpo d'Armata , [ ... ] di scarsa poren za e modestiss ima g ittata del tutto incapa c i di e.ffe ttu a re il cos idde 1to " 1iro antinave".

[ ] c io è di fronteggiare i natanti speciali con i quali il n e mico f... ] avrebbe operato lo sba rco" 54 I co ll egamenti radio - ovvero gli appa recc hi ri ce tras mittenti -e rano pochi, ed all ' in terno delle divi sioni costiere non tutti i battag lion i ne era no provvi st i. Pes sim e anc he le com unicazio ni telefonic he. Certi comandi di compagnia dovevano affidarsi alle gambe de i portaord ini , mentre le truppe che li avrebbero attaccati normalmente impiegavano radio portatili sino al livello di plotone od anche di sq uadra.

I continui bombardamenti avevano scosso il morale della popolazione, che già dava manifesti egni di insoffere nza Un fattore che non poteva non avere una diretta influ e nza s uU a tenuta di molti reparti de ll a difesa in quanto. come racconta Zanu~si. · troppi uomini appartenenti ai reparti costieri e alle dirisioni di fanteria erano siciliani - dal 70 all80 % - e perciò condividevano i sentimenti della popola-:.io11e civile con la quale si trovavano giornalmente a contalfo 5.1

Un altro serio impedimento era costituito dalla pletora di prefetti - sette per l"esattezza - ognuno dei quali autorizzato ad emanare provvedimenti, magari contrastanti con quelli delle vicine circoscrizioni, e sopra ttutto non coo rdinati con le es ige nze militari. Questo se ttore fu s ubito rio rdinato da Roatta che ottenne da Roma di sottoporre i prefetti ad un alto commissario alle sue dipendenze. "Di pitì ardua soltòone risultò lo dipendew:.a delle piaz-::.eforti marittime, giacché - continua Zanus~i - i/ Ministero della Marina non volle se ntire ra g ione. Il regolamento della d(fesa costie ra stab ili va che dette piazzeforti anco rché difese da reparti avrebbero dovwo dipendere dai loro comandanti narurali - capitani di vascello od ammiragli - [. ] sino o quando tm comandante di grande 1111ità dell'esercito 11011 vi ai·esse messo piede"1~. Non vi fu invece alcu n co nfliu o cli dipendenze fra il comando della 6° Armata ed il coma ndante delr Aeronautica. generale Monti. e neppure con i tedeschi, che avendo al momento solo limitate forze terrestri (7.400 uomini, con 26 pezzi mobili da 88mm e IO carri armati 57 ) accettarono di buon grado di mettere fine ad ogni forma indipend e nt e di atti vità58

Sistemata la parte organizzativa. Roatta si dedicò al potenziamento delle capac ità di difesa dell'isola, contrandosi qua i immediatamente co n la genera le crisi di uomini, materiali e mezzi di trasporto, che angus ti ava le forze armate italiane, aggravata, ne l caso de ll a S icilia, dalle di s truzioni quo tidi anamente apportate dalle forze aeree nemiche 59 • AJrinizi o di maggio le sue forze non erano state potenziate in maniera apprezzabile6C> Le quattro divisioni di manovra, in realtà erano mobili solo molto parLialmente per difetto di automezzi. Persino la loro dotazione di calzature la sciava molto a desiderare. ella riunione tenutasi il 2 maggio presso il Comando Supremo. presenti Ambrosio. Ri ccardi e Fougier, Roatta espose realisticamente la s ua situa1ione. Tsoli mezzi anticarro veramente moderni e potenti a disposizione dell e s ue unità mob ili erano quelli dei tre gruppi di semove nti Ansa ldo da 90/53, affiancati da mezzi meno efficaci, quali tre grupp i di semoventi SPA da 47/32. tre battaglioni con pezzi da 47/32 autocarrat i ed infine dalle artiglierie a traino meccanico divisionali61 • Lo schieramento delle div isioni costiere presentava una de nsit à di ve nti se i uomini per ch ilometro e di un pezzo d'artiglieria ogni 6,5 chil ometri . Un altro punto d i estrema debolezza era costi tuit o dall'arretrato stato di avanzame nt o dei lavori delle opere in cemento armato, alle quali le divisioni costiere avrebbero dovuto appoggiarsi per la difesa del litorale. Per il loro comp leta mento occorrevano mano d'opera spec ializzata e materiali. Delle 80.000 tonne ll ate di ceme nt o occo rrenti per ultim are le opere su l litorale. I0.000 tonnellate al mese potevano esse re prodolle nelrisola, sempre che ai cementifici arrivasse il carbone necessario, mentre le 7.000 tonnellate mensili mancanti dovevano esse re in viate dall a penisola. In oltre occo rrevan o a ltre 170.000 tonn e ll ate di ce mento, mezzi d'opera e personale per costruire le tra curate opere della "fasc ia di sba rra mento" a tergo delle

55 Zanu,,i Giacomo generale. "Guerra e catastrofe d" halia Ca a editrice libraria Co~ o Roma 1945. p. 30-t

56 Zanus<;i Giacomo generale. "G uerra e catastrofe d' halia". Ca sa ed itrice libraria Corso, Roma 1945. p. 315.

57 Ufficio SIOrico Sta to Maggiore dell'Esercito. Roma. 1985. "Verba li de ll e riunfo ni tenute da capo di SM Generale". Voi. IV. 1° gennaio 1943 - 7 settembre 1943. p.103 e segg

58 Zanussi Giacomo generale. "Guerra e catastrofe d'Italia - giugno 1940 - giugno 1943··, Casa ed itri ce librar ia Corso. Rom a 1945. p. 315.

59 Zanu,si Giacomo generale. "Guerra e cata s trofe d" halia - giu gno 1940 - giugno 1943'". p. 317.

60 Ufficio Storico Stato Maggi ore delrfaercito, Roma, I985, ··verbali delle riunioni tenu te da capo di SM Genera te··. Voi. IV, I O ge nnai o 1943 - 7 se ttembre I943 p. I03 e segg

6 1 Ufficio Storico Stato Maggiore dell"Esercito. Roma. 1985. "Verbali delle riunioni cenute da capo di SM Generate··. Voi. JV. l 0 gennaio 1943- 7 ~e11embrc 19-B.p.103e egg coste. Il fabbisogno totale di cemento era quindi di 250.000 tonnellate, ma se fosse stato possibile contare solo sulle previste 17 .000 tonne ll ate menstli, anziché su quelle occoITenti, le opere di difesa sarebbero state completate nel giugno del 1944. Mancavano anche le mine anticarro: delle 400.000 richieste. ne erano state assegnate 160.000, mentre la consegna delle rimanenti era stata preventivata in tre rate da completare entro il 31 agosto62 Non mancavano invece le mine per gli sbarramenti davanti all e coste, che Roatta fece rafforzare dalla Marina, dando la precedenza alla zona fra Gela e Catan ia, dove (con encomiabile preveggenza) eg li riteneva che sarebbero stati effettuati gli sbarchi. Altrettanto saggiamente Roatta non si fece illu sio ni sull'intervento delle forze navali ita liane. tanto più che questo era già stato esplicitamente escluso dell'ammiraglio Riccardi capo di Stato Maggiore della Marina63 Roana si dimostrò abbastanza fiducioso circa la difesa deg li ae ropo11 i. Riteneva che anche ne l caso di uno sbarco in forze, i reparti d'aviazione stanziati sull'isola avrebbero potuto continuare a funzionare. "La difesa [dei campi d'aviazione] c'è ed in genere è buona - aveva detto ad Ambrosio - però data la loro ubicazione molti campi sono inglobati sulla linea dei capisaldi di contenimento e quindi saranno molto sogge11i all'offesa nemica. Penso quindi che si dovrà contare molto sui campi della Sardegna e della Calabria". Su questo argomento intervenne il generale Fougier, che precisò: "Per le azioni a largo raggio bisognerà contare molto su quelli delle Puglie; sarà necessario attuare la manovra dei campi. L'essenziale è che essi non cadano nelle mani del nemico, per quanto[. .. ] non è indispensabile per il nemico il possesso dei nostri aeropor1i, data la vicinan za delle cosre africane e la presenza di Malta"f>.l_ Una ipotesi quest'ultima, alquanto discutibi le, poiché precedenti esperienze nel Nord Africa avevano dimos trato che il nemico aveva regolarmente allestito nuove basi su l territorio, mano a mano questo ven iva conqu istato, per essere in grado di fornire un efficace supporto aereo aJle sue truppe. Ma Foug ier aggiunse anche un'ottim istica assicurazione, che probabilmente ebbe l'indesiderato effetto di convincere il Comando S upremo di riservare all a Sardegna le ult ime truppe mobili disponibili: "Se la questione si limitasse alla sola Sicilia posso dire che le noslre forze aeree, data la possibilità di fare massa, sono ragguardevoli. E del resto anche le forze localì della Sicilia stessa sono notevoli. In sintesi abbiamo la possibilità di contrastare efficacemente lo sbarco "65

Il 30 maggio il comando della 6n Armata fu assunto dal generale Guzzoni, che sostituì Roatta, che rientrava a Roma dove assunse l' inca1ico di capo di Stato Magg iore dell'Esercito. Nonostante gli sfo rzi compiuti da Roatta pe r rimediare in soli tre mesi le enormi pecche lasciate da Ros i nell e difese dell'isola, Guzzoni dovette constatare che neg li ultimi temp i la si tuaz ione

62 Mancavano invece le scarpe, tanto c he Roatta fece presente c he se non si fosse provveduto d'urgenza Je truppe avrebbero potuto rirna nere sca lze dopo la pr im a ma rcia. Ufficio S torico Sta to Maggiore dc li ' Eserci to. Roma I 985. "Verbal i delle ri unioni tenute da capo d i SM Genera le"', Voi. IV. I O gennaio 1943 - 7 settembre 1943, p I 03 e segg

63 "Verba le della riu nio ne tenuta dall" Eccellenza il Capo d i Stato Magg iore Genera le il 2 maggio 1943 - XX I", Ufficio Storico Stato Maggiore de ll 'Esercito , Roma, 1985, "Ver bali delle riu nioni tenute da capo di SM Generale" , Vo i. JV.

IO gen naio 1943 - 7 settembre l 943, p. l 03 generale non era molto migl iorata, anzi era peggiorata, soprattutto nel settore dei rifornimenti per effetto dei pesanti bombardamenti aerei. che nell'ultima decade di maggio avevano interrotto le linee ferroviarie della Calabria, affondato tre navi traghetto e danneggiato le due 1imanenti66 • Il 6 giugno, il CARIDDI, ultimo traghetto ancora effic iente. fu messo fuori uso dai B-24 de l 376'h Bomb Group nel corso d i una incursione in cui furono co lpiti anche il po rr o di Villa San Giovanni, Reggio di Calab ria, gli scal i ferroviari e gli approdi dei traghetti di Messina. Di conseguenza il materiale giornalmente trasportato attraverso lo Stretto scese a circa 2.000 tonnellate gio rn aliere67

64 Verba le de ll a ri unione ten uta da ll 'Ecce ll enza i l Capo cli Sta to Maggiore Generale il 2 maggio 1943 - XXI''. Ufficio Stor ico Stato Maggio re ci cli ' Esercito, Roma , l 985, "Verbali de ll e riu ni on i ten ute da capo di SM Generale" , Vo i. IV.

IO ge nnaio 1943 - 7 settembre 1943, p. l 04.

65 Verba le de ll a riunione te nu ta da ll 'Ecce llenza i l Capo di Stato Maggiore Ge nera le il 2 magg io 1943 - XXI''. Ufficio Stor ico S tato Maggiore dell'Eserciw op. cit. p.1 22.

Vista l 'incapac ità dell'aviazione d i respingere i distruttivi attacch i aerei del nemico, Guzzoni si rese conto che le s ue truppe avrebbero potuto fare poco affidamento sul suo concorso. Infatti - essendo nota la debolezza dell'aviazione ita li ana ed i chiari limiti di quella tedesca - non c'era da farsi ill usion i che la situaz ione sarebbe mig li orata con l'ipotet ico arr ivo di rinforzi dalla Luftwaffe. Inoltre si convinse che nel momento in cui fosse iniziata l'invasione non sarebbe più stato possibile fare affluire nell'isola altre grandi unità "perché i mezzi di trasporto mari li imi già insufficienti alla.fine di maggio per l'alimenta z ione dell'isola, lo sarebbero stati ancora di più durante le operazioni''68 • Pertanto Guzzoni ritenne che per la difesa de ll a Sic ili a avrebbe po t uto co ntare solo sulle truppe già sul posto o su quelle che sarebbe ro arrivate ptima de ll 'inizio dell'invasione69 •

L' in tervento della Squadra da battaglia, così come era stato delineato da l la Di.Na. n 12 (direttiva navale numero 12) emanata il 30 di maggio da l capo cli Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Riccardi, ric hiedeva l ' imp iego d i notevoli forze aeree per assicu rarne la protez ione sino dal momento della uscita de lle navi dai po rt i In primo l uogo era necessario un largo spiegamen to di velivo li della Regia Mari na e di speciali gru ppi navali in funz ione ant isommerg ib ili, inoltre occorreva r appoggio di una flottiglia di dragamine 70. La scorta aerea - calcolata in u-enta velivoli contin uamente in volo nel cielo della squad ra - avrebbe richiesto la disponibi li tà di non meno cli centocinquanta appa recchi 71 Data la potenza cle ll 'aviazione anglo amer icana, difficil mente tale sco11a av rebbe potuto ass icu rare a lungo la protezione dag li attacchj aerei. La sola Northwest African Coastal A ir Fo rce disponeva di quindic i squadrons cli aeros il uranti a pieni orga nici con equ ipaggi particolarmente addestra t i72 Ino ltre era preved ibile l'intervento dei velivo li de lle tre portae rei segnal ate ne l Medite rr aneo e dei bombarclieii medi della XII Air Force, che aveva no accumulato una buona esperienza ne ll e ope razioni mari tt ime, nel co rso dei loro numerosi e micidiali attacchi contro i convog li per la Tunisia. Gli aerosi luranti ed i bombardieri nemici sarebbero arrivati nelle acque della Sicilia sco rtati dai caccia di Pantelleria e di Malta, nonché da quelli a lunga autonomia basati in Tunisia. Una tale massa di velivoli avrebbe in breve soverchiato le scorte aeree della Squadra ita liana. Dopo gli agguati dei sommergibili nemici ed i pesantissimi attacchi aerei, le sue unità sarebbero arrivate decimate ad uno scontro con forze stimate in sei navi da battaglia, tre portaerei, circa venti incrociatori e sessanta cacciatorpediniere73 Nessuna strategia e nessuna tattica avrebbero potuto evitare che l'intervento della Squadra nelle acque della S icilia divenisse uno scontro, con l'unico e garantito esito di una gloriosa ed inutile fìne 74

66 Fa idella Emi li o ·'L' Italia ne ll a seconda guerra mondiale'', p. 42.

67 Fa lde ll a Emilio, ''Lo sbarco e la difesa de ll a Sici li a" p. 70 Faldella colloca a l 7 g iug no la d istruz ione de l CARIDD I, invece del 6 g iugno co me in dicato in tulti i documenti cle ll' USAAF.

68 Faldel la Emilio "L'I ta lia nella seconda guerra mond iale'·. p 42.

69 Questa previsione s i rivelò eccessivame nte pess imi s tica, perché i tedesc hi con mezzi propri riusciro no a ponare in Sicilia una div isione di gra natier i corazza ti (29° Panzergrenadicr) e due regg iment i di paracadutisti ( 3° e 4°). N.d.A.

70 S upermari na, Di.Na. n.12, Dire tt ive per azioni navali per co ntrastare sbarchi nemici in S ici li a. in "Le dirett ive tecnicooperat i ve d i Superaereo''. voi. secondo , Tomo II, p. 858.

71 Giorger ini G. op. cit. p. 40 l.

72 Opera tion Husky. NAAF initia l orde r of batt ie No n hwes t African CoastaJ Ai r Force. AFHRA A-6 192. fr. 09 I 6.

Il problema di trovare una efficace reazione contro i preparativi d'invasione in corso nei porti del Nord Africa e contro gli attacchi aerei, che strango lavano lentamente la Sicilia e la Sardegna, era chiaramente superiore alle capacità delle forze aeree de ll 'Asse. Persino Kesselring aveva dovuto ammetter lo durante una riunione presso il Comando Supremo, cu i aveva presenziato anche Fougier. Alla domanda di Amb rosie s u ciò che era fattibile sia al presente che al momento in cui si sarebbe manifestato l'attacco, Ke sse lring rispose che, nel limite delle loro possibilità, i suoi repart i da bombardamento g ià stavano attaccando le basi nemkhe nel settore di Orano e Tripoli, scegliendo accuratamente gli obiettivi in base ai risultati delle ricognizioni di urne. Comunque sino a quel momento non avevano potuto eseguire attacchi sui campi anglo americani nella zona di Tunis i con bombe di piccolo calibro. poiché queste non era no ancora arrivate dalla Germania. Pertanto il feldmaresciallo dovette, seppure a malincuore, ammettere. che la sua Luftflotte non disponeva di armi di efficacia pari alle bombe a frammentazione americane da 20 libbre , che facevano strage sugli aeroporti dell'Asse. Quanto alle azioni sul mare contro il naviglio nemico a sud della Sici lia, Kesselring ass ic urò che sare bbero state pos s ibili, appena completato il nece ssario addestramento degli equ ipaggi. Quind i in pratica ammise che i nuovi equipaggi assegnati alla Luftflotte.2 , mancavano del necessario addestramento. Men tre questi rinca lzi si addestravano, il feldmaresciallo s uggerì che questo tipo di azioni marittime "avrebbe potuto essere meglio effettuato dal generale Fougier. Chiamato in causa da Kesse lring , il capo di Stato Magg iore del! ' Aeronautica replicò che, sempre nei limit i delle sue possibilità, poteva eseguire bombardamenti s ui porti nel Nord Africa, ma che i s uoi reparti non avevano i mezzi per agire contro camp i d 'av iazione. Comunque confermò che i s uoi aerosiluranti già esegu ivano normalmente esplorazioni offe nsive.

Nei giorni seg uenti Kesse lring ritornò sull'argomento delle azion i aeree per contrastare un eventuale sbarco in Sicilia, informando il Comando Supremo che i suoi reparti da bombardamento potevano agire solo nelle ore notturne , comunque a l momento dell ' invas ione eg li avrebbe imp iegato sia di notte che ne ll e prime ore de l mattino qualsiasi mezzo senza la scorta della caccia, e che durante il giorno avrebbe mandato in azione solo bombardieri e caccia, riservando i suoi aerosiluranti per attaccare il se condo scaglione della flotta da sbarco. Preci sò infine che nella notte successiva (all ' invasione) sarebbero stati imp iegati caccia bo mbard ieri ed apparecc hi da combattimento contro i mezzi da sbarco . Fece però presente che nell'a tt esa occorreva pr ima risolvere due difficili problemi : ovvero mi gli orare il decentramento degli aerei s u i campi e realizzare un più efficiente serv izio di ricognizione strateg ica75 • Pe r inciso, questo se rv izio negli ultimi due mesi e mezzo era costato ai reparti da ricognizione tedesc hi perd ite pari al 120% della loro forza 76 Kesse lring ammise che per ridurre queste perdite l'aviaz ione tedesca e quella italiana avrebbero dovuto

73 Superaereo Ufficio Operaz ioni n. I 8 /10 506. I Lu g lio 1943. Te legramma ai comandi Squadre Aeree ed Aero nauti che Sic il ia e Sardegna, oggetto: " App rezzamento della s itu azio ne··. AUSSMA S4 SL! B- 1 39/ 1 eseguire azio ni con bombardieri e caccia bombardieri contro le basi aeree avversarie. Non fu però in grado di indicare con quali mezzi poteva realizzare questo progetto, visto c he tutti i suoi reparti erano già impegnati contro i porti nordafricani. in fine osservò che in caso di sbarco, la grande superiorità aerea nemica avrebbe "reso alquanto difficili" spostamenti diurni delle truppe. e che pertanto "le divisioni schierate su/l'altopiano avrebbero potuto difficilmente portarsi fino alla costa". Per inciso, queste previsioni si dimostrarono esatte non solo in Sicilia. ma successivamente anche nel Golfo di Salerno.

74 Quando l'invasione effettivamente e bbe inil iO Sup e rmarina ordinò alle forte nava li di tenersi pronte a muovere da La Spezù1 e Gen ova per affro ntare il ne mico. Ma alla matt ina de l!' 11 l uglio l'ordine fu revoca to co n l'assenso d i Mu ssolini (G iorger ini G. op. cit. p. 403) .

75 ' ·Verbali del le ri unioni tenute da capo di SM Gene rale". Voi. IV. I O ge nn aio 1943 - 7 settembre I943, ved i pp.142, 149. I62, 163.

76 ' ·Ve rba l i de ll e riu nio ni ten ute da ca po d i SM Generale". Voi. IV. 1° ge nnaio 1943 - 7 se ttembre 1943, p.171. l dati dell e perdite dei ricognito ri della Luftllotte.2 furono fom iti da von Ricth ofe n in un riu nio ne successiva.

Comunque, quando la discussione arrivò al nocciolo, ovvero quando Kesselring dovette chiarire ad Ambrosio con quali mezzi la Luftwaffe avrebbe potuto realizzare le azioni contro porti ed aeroporti nemi ci, il feldmaresciallo informò che erano in anivo uno stormo da bombardamento per azioni su obiettivi tra Bengasi ed Algeri, ed uno o forse due gruppi di distruttori Fw.190 per la difesa della costa. Confermò inoltre che sarebbero stati dati i mezzi per completare l'equipaggiamento del 4 ° Gruppo caccia (italiano) e potenziare i Gruppi Caccia (ita liani ) 3° e 150° 77 •

Kesselring non disse però che, anche con i reparti e velivoli promessi, né la Luftflotte.2 né la Reg ia Aeronautica av rebbero potuto incrementare sostanzialmente le difese della Sicilia né tantomeno disporre delle forze necessarie per sferrare attacch i del la necessaria potenza contro i centri di ammassamento delle forze d'invasione e contemporaneamente eseguire quelle azioni di contro .aviazione, indispensabili per ridmTe, almeno in parte, la sch iacc iante superio1ità anglo americana.

Alla fine di giugno la situazione delle forze italiane disponibili per la difesa della Sicilia era pressoché identica a quella lasc ia ta da Roatta. Le divisioni mobili erano le so lite "Livorno" e "Napoli" , inquadrate nel XVI Corpo d'Armata scaglionato nella zo na orientale dell'isola, l"'Assietta'' ed !"'Aosta", inquadrate nel XIl Corpo d'Armata nella zona occidentale, più cinque divisioni, due brigate ed un reggimento tutti definiti "costieri". La prevista sesta divisione costiera fu disponibile solo alla vigilia dell'invasione e fece appena tempo a prendere posizione. Ma dar.a la qualità dei comandi, dei quadri e della truppa delle unità costiere, la povertà del loro armamento , lo scarso addestramento e la mancanza di mezzi di trasporto. era prevedibile che avrebbero potuto offrire solo una limitata resistenza sulla linea del litorale e non avrebbero dato alcun contr ibuto nei combattimenti dell'interno. 78 • Nessuna unità italiana, neppure quelle mobili, aveva una precedente esperienza cli combatt imento.

Le divisioni "Napoli" ed "Aosta", erano sotto organico, difettavano di addestramento e mancavano cli artiglierie moderne, inoltre essendo il 75% della truppa rec lutato in Sicilia, risentivano maggiormente della situazione ambienta le, essendo naturale - come sc1isse il generale Faldella, capo di stato maggiore della 6" Armata - "che [i militari locali] fossero indotti a preoccuparsi della sorte delle loro famiglie in caso di sbarco sulle coste dell'isola " 79 La divisione "'Assietta" era afflitta dagli stessi problemi cli "Napoli" ed "Aosta", salvo che nella s ua truppa i militari isolani erano in minoranza. L'unica divisione bene addestrata , a pieni organici e sv incolata da problematiche locali, era la "Livorno", che a suo tempo era stata selezionata insieme alla divisione paracadutisti "Folgore" per il progettato e mai realizzato sba rco a

77 "Verbali delle riunioni tenute da capo di SM Generale" , Voi. IV , IO gen naio J943 - 7 settembre 1943 , p. I62. Nel te sto del verbale è c ita to due vo lte 4° Gruppo caccia. la prima per puntualizzare che ne sarebbe stata migli orata l'effic ienza, la seconda per com unica re che sarebbe stato potenziato. Non esistendo in quel periodo in llalia un 4° Gru ppo Caccia germanico, è da supporre che si trattasse semp re del 4° Gruppo Caccia Te1Testre dellla R.A. (n.d.A.)

78 Circa la qualità di queste unità "costiere" riferiamo al c uni giudjzj del ge ne rale At ti l io Quercia, già capo di Stato Maggiore del Xll C.A. in Sicilia: "/ comandanti erano di massima Generali di Brigata che avevano raggiu1110 raie grado 11ella riserva[ } che dije11a vano di preparcr::,io11e professionale aggiornata. [ } I quadri nella quasi totalità proFe11iva110 dalla risen ,a o dagli ufficiali di complemento. Molti di essi erano carichi di anni{.. J se11za preparazione professionale aggiornata o inesperti. [..] la truppa era costituita in gran parte da classi an:;,iane [ } e per il 70 % proveniva dal rec/uramento regionale. No11 dispone vano di me zz i di trasporto ad eccezione di w1 certo numero di bicic/ene {.. -} Le di1iisio11i erano di stime con 1111 numero, senza tradi::. ioni. In sintesi, le truppe in parola avevano scarsa capa cità combani va ·· (ripo11ato in Santo ni. op. cii. p.86).

79 Faldella E ·'Lo s barco e la difesa della Sici lia". p.58.

A sinistra: Il generale Rodt comondon · te dello 152 Divis ion e Ponzergrenodier "Sizi lien ".

A fianco: Il generale Frido von Senger und Etterlin , inviato do Hitler per ossu· mere lo respo nsabilità dello difeso dello Sicilia Cattolico e terz iar io froncesco · no , mo militare di corriera , von Senger dopo lo Sicilia assunse il comando del XIV Pon.zerkorps, di venendo celebre per l'occonito difeso di Cassino

Malta. Infatti la " Livorno", per quanto equipaggiata con armi poco mode rn e, fu quella che si batté meglio al momento dell'invasione.

In totale la 63 Annata schierava c irca l 70.000 uomini variamente efficie nti al combattimento, in cludendo nel total e anche i gruppi di difesa degli aeroporti. Era invece molto migliorata rispetto al mese precedente, ma non nella misura desiderabile, la si tuazion e delle forze mobili germaniche. La Panzergrenadier Divis ion.15 "Sizilien" era stata formata con repa11i originariamente destinati ali' Afrika Armée, inoltre erano g ià arrivati alcuni reparti della Panzerdivision '·Hermann Goring" di paracadutisti della Luftwaffe I tedeschi avevano inoltre circa 30.000 militari della Luftwaffe e dei servizi della Wehrmacht, che tuttavia erano ritenuti dal loro comando cli scarsa utilità nelle operazioni in quanto privi di mezzi di trasporto e non addestrati come truppe cornbat ten ti 80 Per rendere più pronto ed efficace l'intervento della "S izili en", il comando della divisione aveva formato tre gruppi da combattimento reggimentali, di cui uno schierato ad oriente presso Caltagirone, uno ad occidente e l'ultimo tenuto in ri serva, al centro dell'isola presso Caltanissetta.

Il 9 giug no , il colonnello Henke l, capo di stato maggiore della "Sizilien", si era recato al comando della 6a Armata per propoITe a nome del comandante della divisione di schiera re in prossimità di Gela e Catania due dei gruppi da combatt im ento e di mettere immediatamente in movimento il terzo gruppo da occidente ad oriente al primo accenno di sbarco. La sua proposta era fondata sulla previsione che l ' invasione sarebbe mo lto probabilmente ini zia ta nelle zo ne di Gela e Catania, in quanto il loro retroteITa era favorevole all'impiego di mezzi meccanizzati, inoltre ne ll a loro area c'era no molti buoni aeroporti ed anche buone basi per i rifornimenti, come i porti di Catania e Siracusa81 • L'analisi di Henkel non so lo era corretta, ma - come i fatti dimostrarono - esa tta. Tutta via per timore che l'immediato contrattacco - che i ted eschi intend eva no lanciare contro la prima ondata d'invasione imp egnasse prematuramente l ' esigua ri se rva cost ituita dalle loro unità (a ll 'e poca la "Hermann Goring " doveva ancora arrivare in Sicilia) - Guzzoni non accettò la proposta, autorizzando so lo una so luzion e di compromesso, che in pratica modificava appena parzialmente lo sc hi erame nto dei gruppi da combattimento della "Sizilien" li 26 giugno s ucc essivo Guzzoni ed il feldmaresciallo Kesselr ing si incontrarono ad Enna, presso il comando della 6· Armata, per definire gli ultimi dettagli del piano di difesa. 82 Kesselring era accompagnato dal generale Frido von Senger und Etterlin, che sebbe ne fosse stato inv iato da Hitl er per assumere la

80 Von Scnger und Etterlin, op. cit. p. 2 I3 responsabilità della difesa della Sicilia, compariva come ufficiale di collegamento presso comando della 6° Armata. Ra co nta vo n Senger, che Kesse lring s i co mportò co n mo lto ta tt o co n Guzzoni "lim itandosi a dare qualche consiglio". tuttavia riu scì a fare accettare uno schieramento delle truppe tedesche diverso da quello proposto dal comandante della 6" Am1ata, che invece voleva tenere le due divisioni ge rm aniche nella parte orient ale de ll'iso la in funzione d i ri serva. Ciò in co nsid eraz ione del fatto che era no le mi gl io1i unità di sponibili quanto a mobilità e potenziale offensivo. Secondo Guzzoni. le divisioni italiane dovevano limitarsi a contenere il nemico. lasciando a quelle tedesche il compito di fare massa nel punto più opportuno per co ntratt accare l'avversa rio dove le prob ab ilità di s uccesso sa rebbe ro state magg iori. Guzzoni aveva molt a fiducia nelle capacità offensive delle divisioni tedesche. di cui aveva va lu tato il potenziale offensivo un cinquanta per cento di quelle alleate, contro il venticinque per cento assegnato alle sue divisioni mobiJi 83 No nostante le argome ntazioni di Gu zzo ni , Kesselri ng sostenne con dec is ion e la necess ità di co nt rattacca re imm ediatamente il nemico s ulle spiagge per coglierlo nel momento in cu i era ancora debole.

8 I Faldella E. ·'Lo sbarco e la difesa della Sicilia", pp. 67 - 68.

82 L'anno dopo , al comando del XIV Corpo Corazzato. vo n Senger sarebbe s tato l'artefice della lunga e strenua difesa di Cas s.in o. N.d.A.

Il parere di Kesselring alla fine prevalse. anche cont ro i cons igli di vo n Senger e del ge nerale Rodt comandante della 15° Di vision e, c he rite neva no errata la dec is ione 84 Di co nseg ue nza la "S iz ili en" fu tra sferita all'e stremità occide nt ale dell'iso la nella regione di Salemi. mentre la "Hermann Goring... i cui ultimi reparti stavano ancora arrivando, si radunò nella zona sud orientale nei pressi di Caltagirone. La " Hermann Go rin g", che fra le due di visio ni tede sc he era la me no pote nte e peggio add estrata, in rea ltà fu l' uni ca unità dislocata nella posizione giusta per intervenire rapidamente contro la testa di s barco di Gela. dove poi combaué co n il coraggioso co ncor o della divisione .. Li vo rno ... In vece con lo sc hieramento proposto da Guzzon i, iI ne mi co sa rebb e s ubito stat o affrontato da ll' efficie nti ss im a "S izili en" Anche cos ì l 'es ito final e de ll a campagna non sarebbe mutato. La preponderanza dei mezzi messi in campo dagli Alleati avrebbe annullato in un tempo più o meno breve i vantaggi ortenuti dalla maggiore concentrazione iniziale delle fo rze tcdesc he85 Kcsse lrin g riuscì anche a vince re la riluuanza di Guzzoni s ull'imm ed iato ed aut onom o intervento delle unità tede sc he Sicch é i loro comandanti vennero autorizzati, 'appena a1·esse,v riconosciuto /'obiettil'O della fforra d'inl'asio11e, ad in dare im111ediarame11te le opera:io11i contro il nemico" 86 • Durant e la riuni o ne ad Enna si parl ò mo lt o poco della s itu az ion e aerea, ma un acuto osserva to re co me Frido von Se nger und Etterlin. sebbene presente in Sicilia da soli tre giorni. si era già formato al proposito una opinione piutt os to preci sa: " li 11e111ico avel'(I già da seuimane il dominio comple to d ello spa:io aereo. la maggiore parte delle nostre for-;,e aeree dislocat e in Sicil ia era stata distrulla a terra "117 •

83 Von Senger und Enerlin. op. cil. p. 2 1 I.

8-1 Von Senger und Enerlin. op. cir. p. 216.

85 Von Senger und Elle rlin. op. cit. p. 2 17.

86 Ke~sc lrì ng A. op. cir. p .1 69.

87 Von Scnger und Enerlin. op. cit. p. 212

Difendersi è molto più difficile che attaccare (da "Shichinin no Samurai" di Akira Kurosawa)

Capitolo XII

La neutralizzazione delle difese siciliane

La ricog nizione alleata nei preparativi dell'in vas ione

Gli att acchj alle comunicazioni marit time nel Tirreno

Battaglie aeree sulla Sardegna

L'offensiva contro le basi aeree della Sicilia ed i suoi centri di comu nicazione col continen te Messina 25 giugno 1943, scacco mat to alla Jagdwaffe Sizilien

Quattordici giorni all'invasione

Set te giorni all ' invasione (Dx-7)

Beoufighter catturato in valutazione a G ui donia {collezione Ferdinando Pedri ali)

Uno dei caccia Dewo i ti ne D.520 ex Armée de l' A i r utili zzati durante gli ulti mi mesi d i guerra dai reparti intercettori italiani per sopperire alla mancanza di aerei (SMA)

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