Da tali considerazioni scaturisce una caratterizzazione dell'attività·ispettiva decentrata da non sottovalutare. L'arco di tempo in cui di norma si esaurisce un'ispezione è insufficiente perché si possa realizzare compiutamente, in un quadro di reciproco sforzo collaborativo, quanto suggerito dall'ispettore. Ci vuole un dopo, vale a dire, si rende necessaria una possibilità di contatto anche successivamente alla conclusione dell'ispezione. In pratica, quando l'ispettore suggerisce un correttivo fa leva sulla sua solida esperienza frutto di accertamenti ripetutamente svolti, ma questa stessa esperienza può essere altrettanto utile quando si tratta di seguire i risultati della terapia, in quanto, nel corso dell'attuazione, può sorgere la necessità di apportare modifiche o adattamenti all'impostazione inizialmente suggerita, poiché solo la concreta applicazione sul campo è la migliore verifica del suo grado di bontà e di efficacia. Ebbene, l'ispettore centrale può non raggiungere un vero contatto con l'ente in questo senso, pur assolvendo la sua funzione con il più convinto impegno, proprio perché gli è preclusa quella fase ultrattiva così producente, che, invece, viene a stabilirsi quasi con naturalezza tra l'ente e la direzione di amministrazione cui fa capo la funzione ispettiva decentrata. E' come dire che in questo caso l'ispezione manifesta un qualcosa di personale da non poter disattendere (11). Ma non basta. Il momento di più stretto contatto consente di alimentare ulteriormente quel feeling professionale che, sotto forma di più fitta rete di relazioni tra direzione ed ente, costituisce la migliore garanzia per un rapporto tecnico-funzionale sempre più qualificante (12). Infatti, l'attività ispettiva decentrata è utile anche per acquisire preziosi elementi valutativi ad integrazione dell'attività di tutte le sezioni della direzione, con particolare riguardo a quelle di revisione, allo scopo di poter vagliare con immediatezza speciali esigenze di carattere contingente risolvibili nell'ambito della propria competenza e per garantire, infine, l'uniformità di indirizzo nell'applicazione delle disposizioni emanate dal direttore.
216