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La questione aromena e la nascita dell’Albania
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Giuseppe Motta *
La stagione delle guerre balcaniche e della Grande Guerra ha mostrato al mondo la rilevante conflittualità e la complessità etnica dell’area del sud-est europeo e ha attirato l’attenzione della diplomazia internazionale sulla regione. Fra il XIX e il XX secolo, l’ultima fase della c.d. Questione d’Oriente e il declino dell’Impero ottomano si intrecciano con la progressiva nascita degli Stati nell’Europa sud-orientale, dove si assiste a un rapido consolidamento dei progetti di nationbuilding e state-building. Fra i diversi popoli balcanici minoritari è necessario ricordare il gruppo di aromeni che è rimasto in tale regione a testimonianza dell’eredità latina lasciata in tempi antichi dalla colonizzazione romana. Sebbene molti passaggi della loro storia siano ancora oscuri, queste comunità sono collegate con le antiche colonie romane che nei secoli sono state gradualmente assorbite e integrate all’interno delle altre popolazioni con cui hanno convissuto. Secondo alcuni, questo decremento costante dell’elemento valacco ha persino creato il pericolo di una vera e propria estinzione, minaccia che è stata scongiurata soltanto dall’aumento demografico della popolazione di colline e montagne, dalla conquista turca e dalla diffusione del commercio68.
Sapienza, Università di Roma. La loro sopravvivenza, comunque, è stata favorita da un aumento demografico e da un progressivo miglioramento delle condizioni di vita e dei livelli di istruzione. Il legame con l’antichità romana (“widespread belief in a Roman origin”) è testimoniato dal linguaggio e dall’assonanza del nome valacco con il ge*
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