ASPETTI DELLA SANITÀ NELLE PREALPI VENETE

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E’ citato il Lazzaretto anche in una lettera, firmata da Molti Concittadini e indirizzata al Municipio di Conegliano, in cui viene segnalato un nuovo caso di colera in contrada Borghetto, nella persona di una ragazza che lavorava in una sartoria. Viene proposto di rinchiudere nel Lazzaretto tutti quelli che lavoravano in quella bottega, nessuno eccettuato e di bruciarne tutto il contenuto: per gli scriventi è evidente infatti che è questo il centro d’infezione. Bisogna adunque distruggere subito col fuoco quanto essa contiene, dare la malta ai muri, distruggere il pavimento di tavole. Bruciare i vestiti: appartengono ai borghesi o militari!148 Da un documento dello stesso periodo desumiamo che nel Lazzaretto erano presenti due guardiani, un inserviente e un incaricato di relazionare costantemente al Municipio ogni cosa succedeva149. Nella relazione delle spese effettuate per il colera del 1885, si legge che l’appronto del Lazzaretto, caldamente raccomandato dalla Prefettura, non fu trascurato, e che fu di reale giovamento, allorquando occorse d’isolare gli affetti del morbo dalle persone sane che risiedevano negli stabili ove seguì lo sviluppo della malattia e che per la loro ristrettezza non permettevano il toglimento di quel contatto che avrebbe potuto facilmente favorire il diffondersi del morbo150. L’anno successivo si ripresenta il colera e viene riaperto il Lazzaretto per coloro che non potessero o non volessero essere curati nella loro casa. Si tratta di un edificio privato (casa colonica) acquistato dal Comune di Conegliano151 che, mancando l’Ospitale civile di locali separati e di148

Il documento continua: Qual borghese si coprirà con quei vestiti? E qual comandante potrà con serena coscienza far indossare quelle uniformi ai poveri soldati? […] No questi oggetti sono il focolare dell’infezione, non devono disperdersi nel paese o nella truppa!!! Se ciò fosse si diffonderebbe per tutta la città il germe d’infezione […] AMMC sez. A busta 385– lettera del 5 Dicembre 1885. 149 AMMC sez. A busta 385– lettera del 8 Dicembre 1885. Il documento riporta l’invasione di tre malintenzionati, all’interno del Lazzaretto. Nella busta si trovano vari documenti riguardanti le relazioni dell’incaricato del Lazzaretto al Municipio. Vi si legge la richiesta di ordini riguardanti l’uscita di persone, oppure il tempo di permanenza dei vestiti nei ‘profumi’. 150 AMMC sez. A busta 385– Sanatoria alla spesa incontrata nella circostanza dello sviluppo del morbo asiatico nel decorso 1885 - 15 Maggio 1886 Vengono segnalati i sequestri fatti a 4 famiglie e l’isolamento al Lazzaretto di 30 individui. La spesa per l’acquisto di biancheria, coperte, mobili e 3 fogne mobili usati nel Lazzaretto, ammonta a lire 5082.41. 151 Facendo seguito ad un sollecito da parte del Municipio di Conegliano, che aveva già deliberato l’acquisto nel Settembre 1884, una lettera del Segretariato Generale del Ministro dell’Interno del 12 Maggio 1885 conferma che il Comune era stato autorizzato (già dal mese Aprile) a comprare dalla ditta Carbas lo stabile per il Lazzaretto. AMMC sez. A busta 386. 269


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