l’Africa e il resto del mondo
Tra esplorazione, ideologia e scienza. Ugo Ferrandi, Guido Boggiani e Alessandro Faraggiana: tre viaggiatori novaresi a confronto di Maurizio Leigheb Un confronto tra i tre maggiori viaggiatori novaresi del passato, protagonisti a vario titolo, tra Otto e Novecento, dell’esplorazione, scoperta e/o conquista dei «territori d’oltremare», può essere utile e illuminante non tanto per stabilire una graduatoria di importanza e di merito tra loro, quanto per cercare di coglierne, al di là dei condizionamenti e pregiudizi dell’epoca (che, nel contempo, era teatro delle grandi esplorazioni, in cui nasceva l’etnologia come nuova scienza), il diverso approccio ideologico, umano e culturale, che oggi, a distanza di un secolo, possiamo osservare con maggiore distacco, in un’ottica e prospettiva diverse, tenendo conto dello sviluppo delle ricerche storiche ed antropologiche. Il paragone o confronto potrebbe essere esteso ad altri e più famosi viaggiatori che nella stessa epoca compivano altre imprese negli stessi o in altri continenti, delineando diversi proili esistenziali e professionali, constatando come le nuove esperienze e scoperte abbiano inluito sugli orientamenti, gli obiettivi e le teorie della stessa antropologia, oltre che sulla formazione degli individui e sulla trasformazione della società. Tutti e tre i personaggi in questione appartenevano all’alta borghesia novarese, a famiglie di ricchi proprietari terrieri. Questa privilegiata condizione di partenza, formazione ed entratura nella società dell’epoca certamente spiega perché essi poterono coltivare certi interessi, non solo progettare ma intraprendere viaggi in paesi lontani, che la maggioranza dei loro concittadini non poteva certo permettersi. Oltre a terreni e proprietà urbane, i Boggiani e i Faraggiana possedevano anche belle ville sul lago Maggiore: grandiosa quella neoclassica dei Faraggiana a Meina, con annesso parco; relativamente più modesta quella dei Boggiani, in magniica posizione sul lungolago di Stresa (dove oggi sorge l’hotel Bristol), entrambe ospitanti piccoli giardini zoologici privati, con vari Il Museo Faraggiana di storia naturale a Novara animali esotici. I Faraggiana dovevano poi donare 133