razioni estende il proprio potere – attestando ancora così il suo sangue dorico – sulle città di impronta greca; forse può contare su un più solido apporto militare dalla madre patria. Facilita tale congresso la "mala signoria" politica usata dai Corinziani col popolo indigeno inglobatosi nella nascente Siracusa. Come mai tanti antichi pacifici approdi in Sicilia diventano cruenti nel secolo VIII? Gli insediamenti stranieri in Sichelia paiono talvolta caratterizzati da una generale tolleranza: il costoso dono dei templi lo comprova, da Agrigento a Selinunte a Segesta. Gli attriti sono tra gli ospiti – Fenici contro Greci, Greci contro nuovi Cretesi, questi contro fenici di Cartago – ma tutti donano in pace aree sacre ai Sicani e rispettano luoghi sacri come Eryx, Adranos, Hyblaia. Non si hanno edificazioni di templi invece lungo tutta la costa dal Peloro a Capo Passero. Dobbiamo seguire codesta traccia per risalire alle più antiche frequentazioni tra Sicani e Siculi e gli ospiti giunti dal secolo VIII. La prima ed ovvia conseguenza di tale osservazione è che l'entroterra siciliano è fuori dalla portata conquistatrice degli uomini insediati lungo la costa. Tanto vale che i legami (la possibilità di acquistare del cibo) coi gruppi dell'interno si mantengano buoni. Ricordiamo che le vendite siciliane sono molto attese, e sono costituite da vasellame in metallo e ceramica, 152