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Italfor ''Pellicano'' Rapporti politico - sociali Analisi della situazione politico - economica Risvolti militari

I rapporti socia li , inizialmente, so no stat i caratterizzati da incer tezza, d i ffidenza, titubanza Le d i fficilissime condizioni polit iche e sociali! cieli' A lb ania, comportavano un certo marg in e cli rischio e di in certezza per i militari i ta l iani.

La scarsa conoscenza del popolo schipetaro (sto ri a, cultura, u s i, costumi) rendevano ai nostri soldati anco ra più grande l' i ncognita a cui anelavano incontro. Ma per i militari l ' imperativo è stato semp re " portare a co mpimento ad ogn i costo e nel modo migliore il compito affidato".

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L'Operazione "Pellicano" era anomala per alcuni versi; infatti p e r la p rima volta, un Cont i ngente militare, veniva impiegato fuori ciel territorio de ll a Nazione, senza armi, neppure que ll e per la difesa indiv idua le Decis ione governativa che non fu bene accettata inizia l mente dai Quadri medio bassi i mpegnati nell'operaz i one, pur comp ren dendo i motivi che hanno indotto i governanti italiani, quasi ricattati dag li eventi e dall'immobilismo del Governo a lbanese deU 'epoca. Del resto si trattava di operare in un territorio che pe r più di 40 anni aveva propaganda to l ' i mmagine de i m i li tari italiani come infame; i soldat i i ta l iani erano cons i derati "i nemici " .

E 'pur vero c he l'ala progressista politico - econom.ica - istituzionale aveva chiaramente esp re sso la volontà di mutare il sis tema politico -is tituzional e con un profondo 1innovamento del la classe dirigente , ciò nonostante la democrazia nascente si presen t ava fragilissi ma, sia per i noti motivi economici sia per ragioni poli tic he. Un repentino 111utamento dell ' ind i1izzo politico era po ssibile in qualsiasi momento, stimo lato anche, dalla pressione serba esercitata nella regione de l Kossovo e dai fautori della linea dura, ancora numerosi in Albania, presenti spec ie , ali' interno della burocrazia stata le.

Benché coscienti di quest i rischi potenziali, i militari del nostro Esercito, ce1ti della lo ro professionalità, consa pevoli dell'importanza uman i ta1ia della missione, sicuri della propria determinazione, fiduciosi delle capacità di valutazione della popolazione albanese, davano inizio con slancio ed entusiasmo all'Operazione "Pellicano"

Il pieno su ccesso e le lodi pervenuti da tutto il mondo po litico, militare, e dai comun i cittadini, ha confer mato ancora una vo l ta , che autieri, geni eri, trasmettitori, militari della sanità, cie li ' Aie , opportunamente governati e altamente motivati, rappresentavano un efficiente forza ed una compagine solida e sicura e per alcuni versi l'un ica capace di portare a termine missioni di ques to genere

Il senso di responsabi le disciplina dei quadri, l a maturit~t dei g iovani di leva, l'azione manageriale e la l ungimiranza e capacità di governo dei Comandanti sono s tate in pratica il "coacerb o" vincente.

I nostri "soldatini", come certa stampa li ha spesso definit i , hanno profuso ogni impegno possibile, in una sorta di competizione con il tempo, spec ie ne i p1i mi mesi di impegno, quando la situaz i one sembrava sfugg ire, precipitare eia un momento all'al tro.

16 Si veda la lettera pu b bl icata tra i d ocumenti, i n appendice al volu me

D i ventava estremamente diffic il e governare un popolo affamat o, senza una prospettiva chiara a cui vo lgere lo sg uardo , la speranza Un popolo senza guida sicura e carente cli va lori e cli certezze Questa era appunto la situazione nei primi mesi del " Pellicano".

1n questa corn i ce esplos iva, si inseriva l'opera ciel Contingente, l'operos i tà, l a perfetta organizzazione, l a velocità con c ui sono stati approntati e risolti i prob lemi logistici presentatis i , la rassicurante presenza d i ogni giorno nelle strade d ' Albania , cli centinaia di mezzi del " Pellicano" , carichi di v i veri , hanno avuto il lo ro effe tto stab il izzante tra la popolazione esacerba t a e s bandata. L'Ambasciatore d'Italia Dott. Torquato Cardilli , il Ministro d ella Di fesa Albanese hann o detto e scritto pili volte che l ' Esercito Italiano, med iante gli uomini di "Pe ll icano", ha ev itato una guerra civ i le tra l a popolazione albanese 16 Un potenziale st rum en to di guerra, "l' Esercito", si trasforma in un me zzo di pace, tra l'altro operante in un territorio st ran iero ; uno strumento utile e per alcuni versi determinante an che in politica estera.

Parl are della riconoscenza della gente comune è cosa facile; mai una volta ho sent i to una s ola parola che non fosse cli lode, apprezzamento, d i commozione, di ringraziamento, sentimenti facilmente palpabili tra la p opo lazione

Ce1tamente è faci le sus citare ta li sentimenti in un popolo che non ha niente e a cui si dona a pieni mani,

Sosta di un autocolonna nei pressi di Kucova senza nulla chiede re Ma gli, uom i ni del "Pellicano" hanno offerto anc he altro cer to, non commest i b il e , ma forse più necessario nei frangenti i n d i scuss ione: uman ità (tipica fra la gente de ll e Fo rze Armate Ita liane), generos i tà, dimostrata in ogn i occasione, calore umano, rispe tt o dei cittadini albanesi, ese m p io di organizzazione e condotta di una importante a lti vità logistico operativa.

Di r itorno dai brevi per iodi di licenza i n Patri a, i Quadri, la leva to rn ava no al campo sempre con grosse va.l igie colme cli i ndumenti, piccoli rega li , materi ale igienico, gioca tt oli da destinare ai propri n uovi "protetti" conosciut i nelle lunghe ore di l avoro.

Forse tutto ciò è poca cosa, ma è stato frutto cli sens i bil ità individuale , non richiesto da alcuno. Più volte d urante mission i d i avio - trasporto nei villaggi più sperd uti, più poveri (C urraj E perm -Bajram çurri, locali tà a nord dell'Alban i a) , s i è potuto toccare con mano l'antico senso di ospitalità del.lf gente albanese, la generos i tà dei più pove1i . Ricordo l'offerta cl i un tegame di noc i o castagne fatto da un contad i no all'equipagg i o cli un CH I NOOK -47 , forse era i l bene più prezioso che possedeva ne ll a s u a povera ab i taz i o ne.

La consegna d i una vecc h ia foto, cli un libro scritto in ita l iano, custo d ito da decine di anni con relig iosa cura. Ricordo che un g iorno di ottobre il mio Comandan te, il Generale Ca rl o Ciacci, mi incar icava d i andare a fa r visita a d una famiglia di D urazzo che c hiedeva i l suo aiuto Dign i tosi pur ne ll a povertà, felici ed increduli per la se n s i b i lità avu ta da l Comandante nel disporre che un Uffic i a le Superiore del S uo Stato Maggiore portasse cli persona u n messaggio, gente non usa a ricevere nessun t ipo di sensibi l ità, di cortese interessamento da par te de ll e vecchie auto1ità c he governarono per mo l ti lustri l ' AJbania. Mi guardavano come fossi un "marzi ano"; a te rmine della visi ta volevano rega larmi un vecchio accap patoio d a bag no, appartenuto, a loro d ire, ad un soldato italiano, che loro avevano nascosto e p rotetto dopo 1'8 sette m bre 1943. Avevano co nservato questo indumento per 50 anni circa, ne ll a determ in azione di rest i tu i rlo a l vecchio soldato benefic iato o ad un suo comm i l ito ne.

Gesti commoventi, gest i d i a nt ica dignità assopita ma no n spe nta.

PorJei citàre centinaia d i casi , in cui mi sono trovato attore o spettatore. Ess i comunque rimarranno semp re vivi nella mia memo r ia, come un dono prezioso.

Quest i in breve i sentiment i e le relaz ioni con la popo l azione c i v il e nei primi tempi: rispetto reci procoaiuto disinteressato - affettuosa rico noscenza.

Dopo molt i mesi cli permanenza dei nostri so l dati in terr itor io albanese, alcune frange di giovani e giovaniss imi hanno conùnciato a nutr ire se ntimenti cliversì nei co nfronti degli uomin i elci "Pe lIicano" E' pur vero che s i trattava di picco l issimi nume ri di giovani inunediatamente isol ati con sdegno dal la grande opinione pubblica , pe rèi questo fenomeno, questi movimenti seppur lievi, sono da con sidera rs i un campanello d'allarme L'ambiente esterno cominc i ava ad essere costella to d i i ntere ssi oscuri, corrott i, faccendieri, personaggi non proprio raccomandabi l i erano in agguato e reclutavano p rose li ti con facilità tra i g i ovani del luogo

L' immissione nel terri torio cli gra ndi quantità di denaro, mai visto, di enormi r icchez ze ra pprese nta te da i generi al imentari, il prolificarsi d i piccoli conunerci, al porto pe r le vie de ll a città più grandi ha risveglia to appetit i d i gente che non p uò certo definirsi perbene.

La conseguenza, una cresci ta della picco la delinquen z a comune, non sempre repressa con la giusta determinaz ione dalla Polizia loca le.

Le autocolonne venivano fatte bersaglio di lancio di pietre, causando decine di vet ri rotti tra i pesanti mezzi militari. Furti perpetrati nei rigua rdi dei so ld ati, improperi , volgari tà indi1izzati ai giovani cond uttori , erano realtà giornaliera e hanno messo a dura prova la professionalità e la pazienza dei nostri soldat i. Ess i , però hanno sempre contrapposto un comport.ament.o irrep rensibi le, dando prova di c iviltà e maturità.

Qui in Albania il ricordo dell'Italia è sempre stat o forte, presente e spesse volte caro. Molte delle opere piì:1 im portanti tuttora esistenti, sono state fatte, nei tempi, dag li i ta l iani.

No n è difficile farsi capir e, si trova sempre chi parla italiano. La nostra televisione nazionale è mollo seguita da ll a popolazione albanese e ciò facilita l'apprendimento della lin gua , favorisce la conoscenza della real t à italiana.

Si no t a facilmente il contrasto tra la propaganda del vecchio regime al potere e il comune sentimento degli indi geni .

Ne l l'autunno del 199 I, più di due terzi dei seggi del Parlamento di Tirana erano occupati da i vecch i comunisti, che si erano dat i per necessità un nuovo " look ' ' di socialisti era no di fatto i vecch i politici, c he avevano governato ai tempi d i Enver Hoxha.11 governo di Ramiz Alia particolarmente forte nelle campagne, combatté l 'ultima battaglia pe r ri emergere, riacquista re il potere assoluto parzialmente pe rdut o; ostruzionismo, scarsa volontà politica, incapacità di rimettere in moto seriamente l'economia a lb anese caratterizzavano tale periodo.

Si aveva la sensazione che non s i voleva far decollare questo " aereo" fermo da c irca 50 anni.

L'ultimo Paese europeo governato dal comunismo, opponeva una tenacia particolare, prima di essere riposto nei volumi della storia.

Il passaggio ad una democrazia reale tardava ad arrivare. La situaz ion e economica, del periodo in questione , aveva ragg iu nto l a soglia del crollo produttivo in tutti i settori de l Paese, (s i registrava un calo del 50/60% nella produzione agric ola - alimentare) Co lpi ti anche i settori dell ' industria, la cronica i nadeguatezza delle strutture, la vetustà deg li impianti, l'assenteismo de i lavo ratori, il passaggio al commercio regolato in valuta convertibile, aveva causato l'ingovernabilità del Paese.

Una grossa opportunità forse è stata fornita dall' opera cie l Contingente, che ha consent ito di superare l' inverno del 199 1, senza gravi turbative popolari allontanando il pericolo dei "moti del pane" e la disperazione causata dalla fame, consentendo così cli arrivare alle prime elezioni libere del marzo 1992.

Avveniva, quindi, la transizione " indolore" voluta per volontà del popolo, tra il vecchio regime e i l nuovo governo democratico, scaturit o da lib ere elezioni.

Ho avuto modo di incontra re più volt.e l'attuale Presidente della Repubblica Sai i Berisha al Contingente

Campo Qemal Stafa. Il Presidente della Repubblic a d'Albania parla ai militari del Contingente - Durazw 18 dicembre 1993 e in cerimon ie ufficiali; e sempre con grande onestà e sensibi lità ha espresso .il suo pensiero e quello del suo Governo, circa i fatti in discussione, dando pubblico apprezzamento, riconoscendo l'immane lavoro svo l to per l 'Al bania dai militari italiani ln quella solen ne occas ione il Ministro della Difesa albanese che accompagnava il Presidente Berisha al campo de l " Pe llicano" ha voluto, a nome del Governo a lbanese, ancora una volta, ribadire il ringraziamento del Paese : "... vo levo esprimere la gratitudine di tutti gli Albanesi a questo Reparto che ha compiuto la missione di grandissima dimensione umana. Signor Presidente, gli addetti a ll'Operazione "Pellicano" sono arrivati in Albania in un momento particolare, hanno aiutato un popolo in un momento molto difficile della propria storia ... hanno posto una pietra importante alle fondamenta di questa amicizia e stretta collaborazione voglio esprimere la mia convinzione, la collaborazione si amplierà ogni giorno nel campo economico politico culturale .. .l 'ltaliasaràsempre più vicina a noi ... " .

L'ul tima volt.a in ord i ne temporale, durante l a s torica visita del Presidente ita liano On. Oscar L uigi Scalfaro fatta il 18 dicembre 1992 in Albania.

L'Italia attualmente è forse il primo paitner economico commerciale dell'Albania.

L'interesse crescente dell'imprenditoria ital i ana nei confronti della giovane democrazia sc hip etara è s uppo1tato da recenti dettami di legge, approvati dal1' Assemblea Popolare della Repubblica d'Albania e da accordi bilaterali formalizzati e firmati a Tirana e a Roma e da accordi governativi finalizzati a settori particolari :

- accordo turistico per l'ambiente - 13 luglio 1991;

- accordo sulla promozione e protezione degli investimenti - 12 settembre 1991.

- protocollo d' intesa Italia -Albania 12 settembre 1991;

- accordo scaturito dalla Grande Commissione Mista per la Cooperazione Italo -Albanese 17118 novembre I992.

Le più grandi az ie nde italiane hanno già offerto tecnologia e proposto investimenti di capitali per una nuova cooperazione nei vari campi, tra le prime: Eni,

Savio, Samin, Agip, Snam Progetti, Enel, Iri, Ag ipcoal, Ansa ldo , A lenia, Ttalimpianti, Italtel, Stet, Ital s trad e, Sirti, Efim, Efi mda ta, Fiat, Iveco, Torno, A lti forn i Servola 17 •

Ne scaturisce che i se ttori di collaborazione di maggiore interesse sono:

- industria agroalimentare;

- industria del tmi smo;

- industria m eccanica ed elettromeccanica;

- industria tessile e calzaturiera;

- indus tria telematica e telefon ica;

- industria petrol i fera.

Tutto diventa piì:t difficile e più lento qu i; il ritmo prod utti vo ha un proprio iter, una prop1ia dimensione che non priv il egia ce1to la produttività.

L'economia albanese si trova in profonda crisi, con conseguente caduta del p rodotto sociale, alto tasso di disoccupazione, disordine del sis tema monetario. L'assenza di apporto di cap itali esteri ne aggrava ulteriormente la si tua zi one. La crisi economica - politica ha colpito tutti gli apparati dello Stato, determinando inflazione, in stab ilit à politica.

Vecchio mulino albanese

Solo nel 1991 la produzione totale è diminuita del 40/ 50% nei vari settori. I cambiamenti politici , allo stato attual e, non hanno ancora dato i loro frutti, s i tende ad un passaggio graduale ad una economia di m ercato. La privatizzazione e la ridistribuzione della ten-a, in segui to allo scioglimento de lle cooperative e agli incentivi del settore agricolo, non hanno avuto per ora gli effetti sperati.

Ne ll a s i tuazione attuale è necessario riattivare l'industiia esistente, realizzare strutture nuov e per una economia moderna e competiti va, in centivare la piccola privatizzazione, ricercando stimoli ed interessi tra i lavoratori per i quali è giunto il tempo di rimboc carsi le maniche, se si vuole che l'insperato aiuto dato dall'Italia e dagli altri Paesi della CEE non finisca nel nulla.

Se si vuo le che i 10.000.000 di Km percorsi dai mezzi del "Pellicano", i 3 . 126.681 tonnellate di vari generi a l imentari donati e i 10 miliardi spes i mensilmente dal

• Industrie meccaniche

• Indu$tria del legno Industria tessile e confezioni petrolifera

Principali centri industriali dell'Albania (da Histoire de l'Albanie di S. Puro ed. 1974)

Governo italiano per il "Pe ll icano" s i svuotino di significato , vanificando la possibil i tà offerta. Gli Albanesi devono ini zia re a lavorare con lena, con convinzione, si deve rimettere in moto seriamente l'agricoltura, l'artigianato , la piccola industria. E' ora di deporre i sogni, essi po sso no essere belli, ma sono solo sogni. Bisogna aprire realm ente le porte ai capitali dei Paesi più ricchi, alla loro tecnolog ia , ai progetti di cooperazione già presentati.

L'Albania ha fortunatamente le risorse materi al i ed umane per realizzare tutto ciò. G ià in questi mesi si notano anche se picco l i, i seg ni de ll a ripresa, del miglioramento. T utto ciò fa ben spera re

Se si riuscirà ad attraversare il tunnel della c ri si, si potrà dire che l'immane lavoro svo l to d a "Pellicano" - gl i aiuti concessi dall'Jtal ia e dalla CEE- sono stat i determ inane.i nel aver evitato una possibi le guern1 c ivile e ne l1' aver avviato il processo di mo dern izzaz ion e del l'A lbania, raggiungendo, così , un livello di benessere tanto auspicato e che il popolo albanese certamente merita

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