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Presentazione
del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito
Gen. Bonifazio Incisa di Camerana
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La caduta del muro di Berlino e la fine della contrapposi z ione tra i Blocchi, hanno dato
~·av_vio ad una serie d~ tr~ s!ormazi~ni g~o-strategich_e che h~nno ~-ro!on~amente cambiato 11 sistema delle relazioni mterna z wnalL e lo scenano degli equilibri di poten z e
E' così finita l'epoca in cui il timore di un olocausto nucleare ed il contemporaneo "effetto impero"incombente sui popoli gravitanti nell'orbita comunista - manteneva sopite antiche tensioni, contenz iosi locali e mai spenti c onflitti reiionali.
A tali mutamenti, giustamente definiti epocali, ha fatto seguito l'insorgere ed il rinascere di molteplici e divers(ficate situazioni di crisi, ch e oggi rappresentano altrettanti rischi per la pace nel mondo.
Sempre più avvertita è dunque L'esigenza di reali z zare un sistema di sicure zza sovranazionale, in grado di coinvolgere la volontà delle Na z ioni più proiredite in un comune impegno verso la stabilità e la giustiz ia .
Un impegno a cui anche l'ITALIA ha sentito il dovere di contribuire in misura sempre più sign(ficativa, impiegando le Forze Armate in numerose missioni di pace, sicure z za ed assistenza fuori dei conjìni, nell'intento di.fornire concreto sostegno alla soluzione di talune tra le principali situa z ioni co11flittuaii in atto
Dal Libano all'Albania, dalla Somalia al Mo zambico alla Cambogia, le Unità dell'Esercito hanno evidenz iato livelli di prontezza e capacità operativa elevatissimi, forse addirittura inattesi, dimostrandosi pienamente idonee a soddisfare le mutate esigen z e di d(fesa dello Stato e le conseguenti scelte politiche adottate in materia di sicurezza.
Operazioni delle quali è giusto che si parli più diffusamente : per onorare chi ha profuso con abnega z ione il proprio impegno; per diffondere, an c he tra i non addetti ai lavori, una conoscenza maggiore dell'Esercito ltaliano e delle potenzialità dei suoi uomini.
Questi sono alcuni dei motivi per i quali sono particolannente lieto di presentare il volume "Albania - Italjòr P e llicano", che racconta - in modo semplice ed immediato, unendo le parole alle immagini - i 700 giorni di missione degli uomini del Con.tingente "Pellicano".
Oltre due anni di intensa attività, che hanno complessivamente visto imper:nato al di Là dell'Adriatico oltre 5000 uomini e 90 infermiere Volontarie della Croce Rossa.
Il dispositivo del "Pellicano" è affluito in Albania a partire dal JR settembre 1991 per dare vita alla missione umanitaria e di assistenza alle popolazioni locali decisa dal Governo Italiano.
Da quel giorno e per molti mesi, i me z zi dei Centri Lo gistici di Durazw e di Valona hanno percorso oltre 10 milioni di chilometri , movimentando centinaia di tonnellate di rifornimenti ogni giorno. Nei poliarnbulatori, nel .frattempo, venivano effettuati olt re 200.000 interventi sanitari; nei porti scaricate le derrate, poi stoccate nei magazzini; trcunite elicotteri effettuati i trasporti nelle zane più aspre.
Un'attività spesso condotta in terreni dijjtcili ed in condi z ioni atmo.~feriche avverse.
Le nostre Forze non avevano armi. Ma la missione poteva essere assolta solo dalla Forza Armata: da un'Istituzione cioé, idonea per disponibilità di personale addestrato, di mezzi adeiuati e di procedure d'a z ione, ad operare ininterrottamente per lunghi periodi, in presenza di condizioni d{!ficili, senza cadute di efficienza.
Un successo reso possibile dall'impegno di tulle le Armi ed i Co,pi del!' Esercito eh.e hanno assolto, nel modo migliore, il difficile compito assegnato, contribuendo in misura probabilmente decisiva alla rinascita economica, sociale e politica del popolo albanese.
La pres enza di consistenti.forze militari ita liane -disarma te, ma pur sempre in un(forme - intervenute solo per servire la causa dell'emancipa zione della gente d'Albania, ha ir{fatti. creato le condizioni per attenuare le rivalità esistenti tra vuppi locali e per spegnere tensioni latenli c he avrebbero potuto degenerare in sconlro armato.
Condizioni che, fra l'altro, hanno consentito ['ele z ioni del primo parlamento demo c ratico del dopoguerra e L'insediamento di un governo rappresentativo, capace di assumere le iniziativ e necessari e per la ripresa del Paese. Tutto questo è stata la missione umanitaria in ALBANIA. Giorni di duro lavoro; soldati al lavor nel fango; autome zz i impegnati su strade sconnesse p e r portare, anche nel villaggio più lontano, l 'assistenza della Comunità inte rna zionale; Quadri e Gregari accomunati da una sola determina z ione.
Imrnagini che il volume "Albania - Ita(for Pe lli cano" ci ripropone, portandoci in quella terra, ad un lempo cosi vi cina e cosi lontana d a l nos tro Paese; insieme ai protagonisti di una magnffi c a esperienza che, di certo, rimarrà ricordo indelebil e per tutti gli Ufj-iciali, i Sottufficiali, le Infermiere
Volontarie , i Graduati, i Carabinieri ed i Militari di truppa dell'Esercito e della Marina che hanno preso parte alla missione. Ricordo indelebile di un impegno coinvolgente, che ha avuto come premio l'qffettuosa riconoscenz a m anffestata dalle genti albanesi e l'appre z zamento dell'Esercito.
Un'opera ed una raccolta do c umentale comple ta, che non manca di proporre una sintesinecessaria per comprendere le ragioni profonde dell'attuale situaz ione - storica, sociale e culturale della realtà albanese.
Una leuura avvincente, che si spegne in modo originale, con una serie di divertenti vignette . Una forma diversa, ma non priva di s e rietà concettuale, per far comprendere a chi non ha mai vissuto un 'esperie n z a militare in un paese straniero, come ottimismo e buonumore siano caratteri essen ziali per bene operare.
Due prerogative che derivano dalla serenità, dalla coscienza di lavorare in.favore della società, al serviz io degli altri; dalla soddisfazione - poi - del dovere compiuto. Un messaggio di speranza e di fiducia, dunque , che ci arriva da chi è tornato dalla missione in ALBANIA.
Lo stesso messaggio che possiamo ritrovare nel racconto di tutti gli altri soldati che ri e ntrano dalle missioni di pace in AFRICA e che è doveroso sia trasmesso al popolo italiano, troppo spesso disattento nei confronti del mondo militare
Perché l'Esercito Italiano - a dispetto dei denigratori - è ancora saldo ed efficiente, pienamente meritevole del consenso della Na z ione.