MEIN KAMPF (LA MIA BATTAGLIA)

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II LO STATO

Già nel 1920-21 venne mossa un'accusa da parte del mondo borghese contro il nostro giovane movimento - adesso già decaduta - sul fatto che il nostro atteggiamento verso lo Stato era di rifiuto; da questo i politicanti dei partiti di ogni colore arguirono che fosse giusto lottare per schiacciare con ogni mezzo possibile il giovane e sconveniente sostenitore di una nuova teoria mondiale. Dimenticarono di proposito che lo stesso mondo borghese dimostra che lo Stato non è più un corpo omogeneo, e che non c'è e non ci può essere alcuna definizione consistente della parola. Ed anche nelle scuole superiori Statali siedono insegnanti sotto forma di lettori della legge dello Stato, il cui compito deve essere quello di trovare ragioni e spiegazioni per l'esistenza più o meno felice del loro centro di distribuzione di nutrimento nella nostra nebbia. Peggiore è la costituzione di uno Stato, e più sciocche, più ad alta quota, e meno comprensibili sono le definizioni del suo oggetto di esistenza. Come può, ad esempio, un professore Imperiale-Reale scrivere anche solo una volta del significato e dell'oggetto dello Stato, in un paese la cui esistenza Statale è la peggior mostruosità del ventesimo secolo? Un compito davvero arduo! E' possibile distinguere tre gruppi nel popolo Tedesco. Primo, il gruppo di quelli che vedono lo Stato come un agglomerato di persone più o meno volontario sotto un'amministrazione governativa. Per loro la mera esistenza dello Stato costituisce il suo diritto all'inviolabilità santificata. A supporto di questa folle concetto della mente umana, osservano un'adorazione da cagnolini fedeli per la cosiddetta 'Autorità di Stato'. Per cui, con il solo gesto di una mano convertono i mezzi nello scopo finale. Lo Stato non è li per servire gli uomini, ma gli uomini sono lì allo scopo di adorare un'autorità di Stato che indossa, come se lo fosse, una specie di sommo spirito burocratico. Il secondo gruppo non crede che l'autorità di Stato sia l'unico ed il solo oggetto dello Stato, ma anche che il perseguimento del benessere dei suoi soggetti abbia anch'esso una voce in capitolo. I pensieri di 'libertà', che la maggior parte comprende in maniera errata, si introducono nel concetto di gruppo dello Stato. Il fatto in sé che esista una forma di governo, non è una ragione sufficiente per considerarlo sacrosanto, ma deve reggere ad un esame della sua idoneità. Troviamo la maggior parte dei sostenitori di questa visione tra la nostra normale borghesia Tedesca, e specialmente tra i Democratici Liberali. Il terzo gruppo è il meno numeroso. Vede lo Stato come un mezzo per realizzare delle tendenze immaginate in maniera molto vaga, verso una politica di forza da parte di una nazione unita, che parli tutta la stessa lingua. Fu molto stressante vedere come, durante gli ultimi secoli, le persone che avevano queste opinioni - tutte in buona fede, almeno la maggior parte giocassero con la parola 'Germanizzare'. Ricordo come nella mia stessa 103


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