RIVISTA MILITARE 2016 N.5

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2000 anni di storia militare a Roma

CASTRO PRETORIO Dallo scioglimento della Guardia Pretoriana al Piano Regolatore Generale del 2008 2a Parte di Elisa Conigliaro* Paola Papalini* Nella prima parte dell’articolo abbiamo descritto la storia dei Castra Praetoria dalla loro origine fino allo scioglimento della Guardia Pretoriana. Vediamo ora le principali trasformazioni che, dal IV secolo d.C. e fino ai giorni nostri, hanno interessato l’area dell’antico castrum. DALLO SCIOGLIMENTO DEI PRETORIANI ALL’INSEDIAMENTO DEI GESUITI I Castra Praetoria smisero di assolvere alla loro funzione di accampamento nel 312 d.C., anno in cui l’Imperatore Costantino decise di mettere fine al Corpo militare dei Pretoriani, diventato troppo potente e quindi una minaccia per l’equilibrio dell’Impero. Per sventare qualsiasi tentativo da parte dei Pretoriani di ristabilirsi all’interno dell’area, Costantino decise inoltre di abbattere il muro occidentale del castrum, l’unico non inglobato nella struttura delle Mura Aureliane. Sulle trasformazioni avvenute nei secoli successivi all’interno dell’area non si ha ad oggi alcuna testimonianza. Le prime notizie certe ci pervengono dagli scritti dello storico Pirro Ligorio, che nel 1553 descrisse l’area come un “terreno piano coltivato a vigna”: dell’antico castro non rimanevano che pochi ruderi, come confermato dalle planimetrie storiche risalenti allo stesso periodo. Un secolo più tardi piccoli edifici annessi alla vigna sorsero nell’area. Tra questi il Casino degli Angioli, edificato a ridosso del muro settentrionale dell’antico castro e rimasto in piedi fino alla fine del XIX secolo (Pianta Nolli). Nel 1745, la vigna – ad esclusione degli edifici ad essa pertinenti – divenne proprietà dei Padri Gesuiti del Noviziato di Sant’Andrea al Quirinale. Fu da allora che l’area iniziò ad essere chiamata Macao, dal nome della città sita nell’attuale Repubblica Popolare Cinese in cui l’Ordine dei Gesuiti aveva a quel tempo una tra le sue più fiorenti missioni. La vigna vide sotto i Gesuiti il suo massimo splendore, divenendone una delle più proficue di Roma. Il terreno restò di proprietà dei Gesuiti fino al 1773, anno in cui l’Ordine venne soppresso per mano di papa Clemente XIV. L’area, passata alla Compagnia dei Signori della Missione, subì un rapido declino che portò la vigna a perdere valore. Fu solo nel 1816 che l’area tornò di proprietà dei Gesuiti, ricostituiti due anni prima come Ordine da Papa Pio VII. Alcuni anni più tardi anche il Casino degli Angioli entrò a far parte dei possedimenti dei Gesuiti: l’edificio iniziò allora ad essere utilizzato come casa per brevi soggiorni ricreativi settimanali per novizi e retorici.

Sopra Pianta Nolli di Castro Pretorio, 1748 Sotto Pianta Micheletti di Castro Pretorio, 1873

ta Sede, Monsignor De Merode, si impegnò in prima persona nella ricerca di terreni ove edificare le caserme necessarie ad ospitare le truppe del nascente Esercito. L’area dell’antico castro ricadde tra le aree identificate come idonee a tale scopo. Un’ingente parte della vigna di proprietà dei Gesuiti venne dunque acquistata per realizzare la Caserma Pio IX, adibita all’alloggiamento e all’addestramento di un battaglione di fanteria di linea. Nel 1864 si stanziarono nella caserma gli “Zuavi Pontifici”, battaglione dell’Esercito papale istituito pochi anni prima sul modello degli “Zouaves” dell’Esercito francese e formato da volontari provenienti principalmente dalla

DALLE TRUPPE PAPALINE ALL’INSEDIAMENTO DELL’ESERCITO ITALIANO Nel 1860 papa Pio IX decise di istituire un vero e proprio Esercito papale stabile per rendere lo Stato Pontificio autonomo e indipendente nella sua difesa. Per la realizzazione di tale progetto, il Proministro delle Armi della San96

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