PUNTI ROSSI E OTTICHE OLOGRAFICHE di Fabio Zampieri*
Fig. 1
Operatore delle Forze Armate svedesi in esercitazione con il fucile dâordinanza AK5C, dotato di unâottica cosiddetta âa punto rossoâ di produzione nazionale (Aimpoint) (fonte: The firearmblog.com)
Quando le Forze Armate svedesi introdussero lâattuale versione del loro fucile dâassalto, identificato con la sigla AK5C, dotato di unâottica a riflessione, o âpunto rossoâ, dovettero elevare gli standard addestrativi, perchĂŠ il personale aumentò improvvisamente il proprio punteggio nelle esercitazioni a fuoco, qualificandosi in maggioranza al livello piĂš alto (marksman) dei tre previsti (1) (figura 1). Lâesperienza svedese è solo una delle tante che, nel mondo degli utilizzatori professionali delle armi, ha evidenziato lâutilitĂ e lâefficienza delle ottiche a riflessione e di quelle olografiche: esse hanno ormai di fatto rimpiazzato le mire meccaniche, relegandole al ruolo di backup (cioè di scorta, da utilizzare in caso di avaria dellâottica).
Fig. 2 Schema esemplificativo di unâottica a riflessione: il tiratore può vedere il bersaglio attraverso lâottica, essendo la lente dellâobiettivo trasparente a tutte le lunghezze dâonda visibili tranne che a quella del rosso; egli vede, contemporaneamente, lâimmagine della sorgente luminosa nella forma di un punto rosso, ed essa costituisce il suo riferimento di mira (fonte: http://armsightr.com/reddotsight/)
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Rivista Militare