IL GENERALE AMEDEO GUILLET CI HA LASCIATO Recentemente è venuto a mancare all’affetto dei Suoi familiari e di Noi Soldati il Generale, Ambasciatore Barone Amedeo Guillet. Soldato di grande valore, ultimo Ufficiale italiano a comandare una carica di cavalleria in terra d’Africa, il «Cummandar es Sciaitan» (Comandante Diavolo - così era chiamato dai Suoi uomini) conscio delle conseguenze cui sarebbe andato incontro, alla testa di pochi Ascari volontari proseguì la lotta dopo la resa delle forze italiane in Africa Orientale. Per otto mesi creò scompigliò nelle retrovie britanniche e così facendo impegnò ingenti forze nemiche altrimenti destinate alle operazioni in Africa Settentrionale, scrivendo una delle pagine più eroiche della nostra Storia Militare. Le Sue gesta saranno certamente tramandate per lunghi anni e custodite nei templi del sapere, ma lo spirito che le animò non conoscerà tramonto. A Lui, sempre presente nelle nostre fila, splendida stella nel firmamento dei nostri Eroi e saldo riferimento nell’applicazione dei valori più alti, diamo commossi l’ultimo saluto pubblicando il pensiero che il Colonnello Mario Mongelli, Suo fraterno amico, gli ha voluto dedicare. Generale Amedeo Guillet, sarà sempre con noi! IL DIRETTORE
È ANDATO AVANTI Sì, è andato avanti come quando comandava le cariche dei suoi squadroni o andava, a piedi, all'assalto delle trincee nemiche. Il Generale Ambasciatore Barone Amedeo Guillet ha iniziato la sua ultima marcia la sera di mercoledì 16 giugno. È partito senza clamore, come era nel suo stile. La sua vita è durata centouno anni. Un percorso più unico che raro, costellato di eventi eccezionali che hanno dell’incredibile, ma tutti raccolti sotto un indelebile blasone, quello dell'alto sentire a cui egli si e sempre ispirato nei momenti più cruciali della vita. La migliore traccia di codesto gentiluomo senza tempo è contenuta in una stupenda biografia: «La guerra privata del Tenente Guillet scritta da Vittorio Dan Segre, suo antico avversario che gli aveva vanamente dato la caccia durante la guerra e poi divenuto fraterno amico. Sarebbe non solo facile e retorico affermare oggi che Amedeo Guillet è entrato nella leggenda, ma anche rischioso. La leggenda è avvolta dal mito ed è quindi distante ed inavvicinabile. È molto meglio ricordarlo come un essere umano a cui ognuno di noi potrebbe somigliare solo a volerlo. Amedeo Guillet, rivolgendosi ai giovani intelligenti ed attenti soleva saggiamente dire: «Vorrei farvi una proposta ed una domanda; vi propongo di fare vostri alcuni valori nel loro insieme: onestà, generosità, altruismo, integrità morale, lungimiranza, senso della giustizia, dell'onore e dell'identità nazionale. Vi domando: è così difficile praticare questi valori?». Coloro i quali risponderanno che non è difficile, allora potranno orgogliosamente seguire il Generale Amedeo Guillet ed il porta Stendardo che galoppa al suo fianco. Mario Mongelli Colonnello (ris.)