Rivista Militare n. 4/2010
classici e non sottraggono a essi nulla, anzi, li rendono più attuali e comprensibili alle nuove generazioni. L’Onore, come consapevolezza radicata della propria dignità di uomo e di soldato e come volontà di mantenerla intatta nel costante rispetto e nella pratica dei principi morali propri della comunità militare. L’Onore militare, che viene impegnato con l’atto solenne del Giuramento, rappresenta il riferimento certo, soprattutto nei momenti in cui maggiore si fa il contrasto tra l’interesse generale e quello personale. I tre valori della militarità: Patria, Disciplina e Onore militare costituiscono il fondamento dell’Etica militare e determinano, per chi li coltiva, l’intima adesione spirituale a uno stile di vita particolare, quale è appunto la condizione militare, che trova i suoi modelli culturali e gli esempi estetici più virtuosi ed edificanti nelle tradizioni militari. Se è vero che l’Etica Militare deve costituire il codice comportamentale comune e irrinunciabile per tutti i militari, è evidente che, a una più elevata responsabilità di funzione, deve corrispondere una maggiore percezione degli imperativi etici e deontologici che derivano dalla posizione gerarchica occupata. L’Etica Militare deve essere coltivata con cura da ogni singolo soldato. Egli deve applicare i suoi principi e i suoi valori senza posa, anche nei più piccoli gesti e negli ordinari comportamenti, affinché la sua coscienza ne sia compenetrata in modo che diventi per lui una consuetudine e uno stile di vita. Da ciò deriva una sorta di «esclusiva» che privilegia il militare ma che gli impone di essere degno, coltivando al massimo grado anche le virtù civiche. L’art. 54 della Costituzione precisa che «tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge». Il rispetto della legge, l’onestà nei rapporti sociali, l’austerità di vita e l’amor di Patria devono contraddistinguere pensieri e azioni del militare. Egli deve, quindi, manifestarsi come elemento di spicco, non solo perché capace di servire la Patria in armi, ma anche, e soprattutto, per la sua condotta ispirata ai più elevati principi morali. Questi principi, che sono talvolta oggetto di incomprensione e di dissacrazione nella società moderna, individualista ed edonista, fanno del
militare un uomo convinto di sé stesso e sicuramente degno di rispetto. I valori racchiusi nell’Etica Militare conferiscono al Comandante la forza morale necessaria per prendere, al momento opportuno, le decisioni richieste dalla situazione, assumendone le relative responsabilità. È questa la forza insita nell’Etica Militare e che da essa deriva. Questa forza spirituale consente al soldato di sopravvivere anche in tempi inquieti nei quali i fattori strumentali e culturali alimentano quella sindrome di incertezza sulla validità della scelta di vita effettuata arruolandosi nelle Forze Armate. L’Etica Militare è, quindi, l’essenza, l’anima e il collante spirituale che unisce in modo indissolubile ogni soldato alla sua professione. Massimo Meinero Colonnello, Capo Dipartimento Studi Universitari e Rapporti con l’Università dell’Accademia Militare di Modena
BIBLIOGRAFIA Angelini: «L’arte militare di Vegezio», SME - Uf. Storico, 1984; Gavet: «L’arte del Comando», Ed. Accademia Militare; Prandstaller: «La professione militare in Italia», Ed. Angeli, 1985; AA.VV.: «Etica militare e arte del Comando», Ed. Accademia Militare, 1996; C. De Gaulle: «Il filo della spada», Ed. del Borghese, 1964; Calligaris: «Paura di vincere», Ed. Mondadori, 1996; R. A. Preston e S. F. Wise: «Storia sociale della guerra», 1973; F. Mini: «La guerra dopo la guerra», Einaudi, 2004.
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