RIVISTA MILITARE 2016 N.3

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IL PRIMO CAPOCORSO DONNA Donne capaci di distinguersi per carattere, impegno e determinazione. Le donne sono arrivate nella Scuola nel 2009. Un’Istituzione di grandissimo prestigio dove hanno insegnato e sono stati studenti uomini che hanno fatto la Storia d’Italia. Dopo 228 anni la “Nunziatella” ha il suo primo Capocorso donna. Occhi castani, sguardo fiero, sorriso dolce. Lei è Roberta Colapietro, una giovanissima ragazza appena diciottenne nata a Vasto in provincia di Chieti. Schiena diritta, portamento impeccabile, con passo deciso incede nei corridoi della scuola, tra pareti che trasudano un passato antico. Indosso, l’uniforme storica portata con senso dell’onore, nelle mani lo spadino, sul petto i cordoni che identificano il suo ruolo. Nelle sue parole l’orgoglio di un traguardo raggiunto superando non poche difficoltà. L’opportunità di fare il discorso ai “cappelloni”, il passaggio della stecca. Prima di raccontarci la sua “avventura”, Roberta ci parla di cosa vuol dire essere Capocorso: “un ruolo che è un impegno e un onore”. “Una qualifica molto ambita ma onerosa – ci racconta Roberta – che ha richiesto tanto impegno, sia da un punto di vista fisico sia sotto l’aspetto scolastico, a cui si sono aggiunti anche i ritmi dell’addestramento militare. Il mio ruolo è quello di dare una voce unica al mio corso e di essere di esempio per gli altri Allievi. Siamo ragazzi di provenienze geografiche diverse, nonostante in tre anni tendiamo a uniformarci, assumendo medesimi valori e principi, rimangono di base quelle differenze caratteriali e di pensiero che a volte possono essere difficili da conciliare”. E lei, Roberta, c’è riuscita pienamente. Raggiungendo questo “primato” che scrive una nuova pagina dell’Istituto di Formazione più antico dell’Esercito Italiano. “Non sapevo neanche dell’esistenza di questa scuola – continua nel suo racconto Roberta – ho deciso di provare per caso, perché una mia compagna di classe aveva il sogno della Nunziatella da quando era bambina. Così anche io ho tentato il concorso e fortunatamente l’ho superato. Inizialmente ero un po’ scettica e con il passare del tempo, però, mi sono resa conto che le difficoltà potevano essere superate e che la nuova esperienza mi appassionava sempre di più. Certo è necessaria una continuità di impegno e uno sforzo maggiore per raggiungere determinati livelli”. Decisa e grintosa, Roberta ci riporta il suo percorso con gli occhi che brillano e ci trasmettono le emozioni pure di una ragazza che ha fatto questa scelta di vita con convinzione. Formatasi, anzitutto, con quei valori insiti nella storia dell’Istituto, con disciplina, rispetto delle regole e studi classici, nel suo caso. “Sono arrivata alla Nunziatella sapendo poco della scuola, catapultata in un mondo del tutto diverso da quello vissuto fino a quel momento. La nostra forza? Gli istruttori più grandi che, incarnando i traguardi acquisiti, ci facevano vedere come l’obiettivo, nonostante le difficoltà, fosse raggiunn. 3/2016

gibile. I primi mesi sono stati duri, piano piano ho trovato il mio equilibrio tra sport, studi, tradizioni e addestramento militare. Uno degli insegnamenti che mi ha trasmesso la “Nunziatella” è sicuramente quello di calibrare i tempi per fare tutto per bene”. E proprio le tradizioni sono quelle che hanno lasciato un segno dentro di lei. “Ricordo i discorsi con l’Anziano che ti spiega tutto e ti apre un mondo nuovo sia come militare sia come studente di un Istituto di prestigio. Il mio primo anno, quello della scoperta, dell’ignoto. Le tradizioni sono il ricordo più bello, non confinate nella “Nunziatella” ma vive ed attuali, che ti insegnano virtù e valori a cui riferirsi nel tuo percorso di vita”. Il suo iter scolastico è giunto ormai alla fine. Roberta, tra sogni e speranze per il futuro, ci dice che la sua aspirazione è sempre stata quella di diventare medico. Con queste premesse, lo diventerà sicuramente ed eserciterà certamente in maniera brillante la sua professione. A noi restano nel cuore le parole con cui abbiamo chiuso la nostra chiacchierata, pic colo/grande monito di una ragazza ancora giovane ma che ha già tanto da “insegnare”. “Ho affrontato il mio percorso di studi – ha chiosato Roberta – con spirito di sacrificio che vuol dire, per me, anzitutto sacrificarsi per i compagni di corso e adoperarsi per superare le difficoltà e raggiungere i propri obiettivi”.

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