RIVISTA MILITARE 2007 N.3

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Rivista Militare n. 3/2007

raggio e l’eroismo della Divisione di Fanteria «Venezia», dislocata in Montenegro e Sangiaccato, e della Divisione Alpina «Taurinense», schierata da Gornje Polje, presso Niksic, fino alla linea di demarcazione fra il XIV e il VI Corpo d’Armata. Il 2 dicembre 1943, dalla fusione delle due Divisioni, si costituisce in Pljevlja (Montenegro), la Divisione Italiana Partigiana «Garibaldi». Primo Comandante è il Generale Giovan Battista Oxilia, seguito dal Generale Lorenzo Vivalda. Dal 1° luglio 1944, ne assume il Comando il Colonnello di Artiglieria da montagna Carlo Ravnich, che, l’8 marzo 1945, riporta in Italia, vittoriosa dopo innumerevoli prove di valore e di sacrificio, i resti della sua unità, che sbarca a Brindisi con una Forza di 3 800 uomini da circa 20 000 effettivi all’8 settembre 1943. I Caduti accertati sono 3 556, i dispersi 5 000. Vengono concesse 2 166 1945, Dubrovnik: il Colonnello Carlo Ravnich con alcuni Ufficiali prima dell’imbarco per il ritorno in Patria.

ANTHROPOS

1915, Argonne: i fratelli Garibaldi (figli di Ricciotti).

decorazioni al Valor Militare, di cui: 5 Medaglie d’Oro, una d’Argento e una di Bronzo ai reparti; ai singoli: 8 Medaglie d’Oro, 87 d’Argento, 1 350 di Bronzo e 713 Croci di Guerra. I Reduci di quella Divisione, con Decreto Ministeriale, vengono autorizzati a conservare l’appellativo di «garibaldini» e a indossare la camicia rossa, simbolo di libertà e di ardimento, nelle cerimonie ufficiali. Lo spirito del Volontario garibaldino è rimasto nell’ordinamento del nostro Esercito anche attraverso la lunga permanenza di alcuni Reparti, la cui costituzione ha origine nel Primo e Secondo Risorgimento: il 51° e 52° Reggimento di Fanteria d’arresto Alpi «Obbedisco» (ora disciolti), eredi del Corpo Cacciatori delle Alpi; il 182° reggimento Fanteria corazzato «Garibaldi», che trae origine dalla Divisione Italiana Partigiana «Garibaldi», contratta in reggimento «Garibaldi» il 25 aprile 1945 e, attualmente, rappresentato dall’XI battaglione bersaglieri «Caprera», inquadrato nel 7° reggimento bersaglieri con sede in Bari; l’84° reggimento Fanteria «Venezia» (ora disciolto) e il 19° Gruppo Artiglieria «Venezia», eredi della Divisione di Fanteria «Venezia», e la Brigata Alpina «Taurinense», tuttora in servizio attivo. Eredi della tradizione garibaldina, attualmente, possono essere considerati, a pieno titolo, i Volontari della Brigata corazzata «Garibaldi», che hanno operato nello stesso scenario operativo della Divisione Italiana Partigiana «Garibaldi», ritenuta storicamente l’ultimo anello dell’epopea garibaldina, che, nel corso di circa un secolo, dal 1848 al 1945, in un percorso di gloria e di sacrificio, ha attraversato la nostra Penisola e, dovunque, ha combattuto per la libertà, con la fiamma inestinguibile delle camicie rosse dei Volontari garibaldini. In conclusione è opportuno ricordare il Generale Alberto Scotti, che così chiudeva il «Calendesercito ’98», ultima sua fatica prima della prematura scomparsa: ...Sull’esempio delle generazioni di Volontari susseguitesi dall’Indipendenza, anche oggi si registra nei giovani una forte spinta ad aderire a valori di alto contenuto patriottico, sociale e umanitario e a farsi protagonisti di missioni in favore della comunità nazionale e internazionale, sia per il ripristino dell’ordine, sia per recare soccorso a popolazioni in situazioni di gravi difficoltà alimentari e sanitarie. La capacità del Volontario italiano di interpretare entrambi i ruoli, quelli del soldato professionalmente attrezzato e del soccorritore generosamente motivato, ha suscitato sempre e ovunque apprezzamento e ammirazione: coraggio e ricchezza di sentimenti sono le virtù che costituiscono la loro cifra d’onore.... Nicola Serra Colonnello (aus.).

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