RIVISTA MILITARE 2014 N.2

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In alto (da destra) Il pianista Giovanni Allevi (al centro nella foto) nel 1991, durante la leva ha fatto parte della banda dell’Esercito Una parte originale trascritta a mano In basso Il luogotenente Giuseppe Panepinto mentre suona il corno (Foto Comando militare capitale)

parti in cui ognuno aveva la sua banda o fanfara rappresentativa. Almeno fino al 1948, un ruolo importante era rivestito dalle bande presidiarie e di Corpo d’Armata, che includevano estesi ambiti territoriali. Ultima causa di questo ritardo era la presenza nei carabinieri (all’epoca prima Arma dell’Esercito Italiano) di una banda di grande organico che svolgeva le funzioni di rappresentanza musicale. L’atto di nascita della banda dell’Esercito è il foglio n. 2050 R/15228, con cui lo Stato Maggiore dispone che «a partire dal 1 febbraio 1964, venga costituita in Roma la Banda dell’Esercito. Il nuovo reparto viene posto alle dipendenze del Comando Divisione f. “Granatieri di Sardegna” e l’incarico di provvedere alla sua costituzione viene affidato all’VIII Comando Militare Territoriale di Regione». I Sottufficiali e la truppa arrivarono da vari enti militari e soprattutto dalle disciolte bande presidiarie (2) e di Corpo d’Armata. Anche per il maestro direttore la scelta ricadde tra gli Ufficiali delle bande presidiarie. Fu così nominato il Tenente della riserva Amleto Lacerenza (3). La presentazione ufficiale del complesso si ebbe in occasione delle celebrazioni della Festa della Repubblica il 2 giugno 1964.

n. 2/2014

Il primo anno la Banda rimase nel luogo di costituzione, la caserma Castro Pretorio di Roma. L’anno successivo, il complesso orchestrale assunse la fisionomia di ente militare autonomo ottenendo dal giorno 8 aprile del 1965 una sede propria, la caserma Goffredo Mameli nella “Città militare Cecchignola”, la sede attuale. Lo stesso anno ci fu la prima trasferta estera con una tournée a Nancy in Francia e ad Arnhem in Olanda.


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