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ANNI VENTI
Elmetto modello 16 della Pubblica Sicurezza (collezione Schiavilla)
Tornando invece ai fregi del Regio Esercito, si arrivò a una circolare che cambiò molto la forma dej fregi: la n. 145 del 1° marzo 1928. In essa venne descritto il fregio metallico pentagonale per le truppe della nuova specialità Carri Annati, fino ad allora compresa nella fanteria con gli stessi attributi. Il relativo stemma - sempre in argento come l'arma madre - era: «formato da una mitragliatrice incrociata con un cannoncino, con granata in corrispondenza del punto d'incrocio , sormontata da fiarruna. Nella parte inferiore vi è un carro armato. E' in lastra di metallo brunito di spessore da mm 1 a 1,1. Sul rovescio dei fregi sono applicate, mediante saldatura con lega d 'argento, alla distanza di cm 3 fra loro, due alette per l'applicazione dei fregi al berretto o all'elmetto. Il fregio finito è leggermente incurvato, con la parte concava verso l' esterno. E' alto mm 70 , pesa gr 19 ,8».200 Tale fregio venne esteso anche agli ufficiali di anna combattente, effettivi al reggimento carri armati, con la circolare n. 580 del 18 settembre 1930 del Giornale Militare . Il disegno, all'interno del pentagono, simile a quello da truppa si differenziava nella parte inferiore. Il carro armato venne sostituito da una piastra corazzata, due ruote e un pezzo di cingolo.
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Fregi per carristi adottati alla fine degli anni Venti: per berretto, elmetto e controspalline (1928); da copricapo (1930)
200 Circolare n. 145 del 1°/3/1928 (Direzione generale servizi logistici) de l Giornale Militare.