INDAGINE SULLE FORCHE CAUDINE

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sare all 'esistenza di un ponte già nell'antichità, l'altipiano Caudino per raccordarsi a Caudium (Montesarchio) con la direttr~ce, anch'essa risalente ad età preromana utilizzata poi per il prolungamento della Via Appia. m Pertanto appare ulteriormente confermato che Caiatia si trovava: al centro delle vie, certamente già preromane, che portavano ad Allifae a N, a Calatia e a Capua aSSO, a Telesia ad E .... 38> In definitiva un rilevante snodo stradale, posto a ridosso della sponda destra del Volturno, con un limitrofo territorio pianeggiante intensamente coltivato e ricco perciò di derrate agricole. A questo punto è agevole scorgere nel rigetto del Daniele dell' identificazione di Calatia con Caiatia due distinte motivazioni. La prima di natura topografica, circa l 'inesattezza della menzionata equiparazione; la seconda di natura tattica, circa il guado altrimenti indispensabile ma non ricordato da Livio. Dunque, tramite una serie di rilievi, confortati dall'attenta lettura della tavola Peutingeriana 39>, il Daniele dimostrò senza difficoltà che, nonostante

l 'evidente affinità grafica tra Calatia e Caiatia, le località furono effettivamente due, distinte ma non particolarmente distanti. Caiatia, pertanto, dovrebbe ritenersi corrispondente alla Gahatia riportata sulla vetusta mappa appunto sulla riva destra del Volturno, attuale Caiazzo, mentre appena più in basso, sulla sinistra, a sole sei miglia da Capua e lungo la strada per Benevento è riportato, con estrema chiarezza, il toponimo Calatia. Fu questa, perciò, la vera Calatia del discusso brano, cioè la: Calazia cisvolturnina posta a/l 'occidente di Maddalone, e poco da questa Città distante, in quel Luogo medesimo già detto Le Galazze, e phì comunemente San Giacomo, dalle rovine sino a pochi anni fa esistenti di una chiesa a questo S. Apostolo dedicata... dove tuttavia appariscono manifesti segni del fosso, e notabile parte del muro della Città ... . 40> Considerando le varie trascrizioni subite nel corso del migliaio di anni che separano l' ipotizzata matrice originale della Tabula dalle diverse copie medievali ed il numero immenso di toponimi compreso nel! 'area che abbraccia, in pratica dalla Spagna all'India, non stupirebbe né una sistematica storpiatura del toponimo in questione né una sua duplicazione. Infatti: la Tabula è una mappa realizzata su pergamena ed è composta da undici fogli, mentre in origine dovevano essere dodici; è dipinta in cinque colori che raffigurano il mondo conosciuto in epoca romana ed il tracciato delle strade più importanti del/ 'impero. Essa fu realizzata sulla base delle conoscenze e delle convenzioni cartografiche di quel/ 'epoca, ossia con l 'oriente posto in alto ... Per localizzare le singole città riportate nella T.P., occorre tenere presente che i loro nomi si trovano in stretta prossimità, o sono quasi contenuti, in certi angoli o gomiti, ricavati sui rettilinei delle strade e che svolgono le stesse funzioni dei circoletti o dei punti riportati nelle carte geografiche moderne p er indicare i centri urbani. È altresì importante, per leggere correttamente la Tabula, tenere presente che questi angoli o gomiti non danno L'esatta posizione geografica della città indicata, ma solo la sua appartenenza ad un determinato tracciato stradale.

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