sario per la completa trasformazione del nostro Esercito, in uno strumento proiettabile nei diversi scenari di crisi, potendo disporre di unità di Fanteria, «Arma base» per eccellenza, sempre più efficaci ed efficienti. Giuseppe Impellizzeri Colonnello, Comandante del 1° reggimento di Manovra
CONCLUSIONI La condotta della 2a e 3a fase della sperimentazione del Progetto «Fanteria Futura» ha confermato la sostanziale validità delle soluzioni adottate, per quanto attiene: la composizione ed articolazione delle compagnie fucilieri; i procedimenti tecnici tattici per le minori unità di fanteria; i veicoli, sistemi d’arma, apparati delle trasmissioni, materiali ed equipaggiamenti di previsto impiego. Ciò ha consentito l’implementazione del 1° passo del progetto. Sono state infatti emanate le Tabelle Organiche dei reggimenti di fanteria, nelle configurazioni «pesante» e «alpini», che prevedono, per la compagnia fucilieri la soppressione di un plotone fucilieri, il potenziamento della squadra fucilieri e l’introduzione nel plotone fucilieri della squadra supporto alla manovra. Per quanto riguarda gli aspetti formativi ed addestrativi, l’attività ha posto in evidenza l’assoluta opportunità di incrementare la preparazione specifica dei Comandanti di squadra, plotone e compagnia. Ciò tenuto conto della vastissima gamma di sistemi d’arma ed apparati da gestire e del diversificato campo d’impiego delle minori unità in ambiente War e CRO. Al momento si sono concluse la 4a e la 5a fase della sperimentazione relative al plotone esploratori e alla squadra tiratori scelti che sono state condotte dal 1° rgt.b. e dal 9° rgt.alp.. È ovvio che la via da percorrere, per l’ottimale riordino dei reggimenti di fanteria, sarà lunga ed ovviamente condizionata dalle risorse che saranno disponibili per la Forza Armata. Per contro, il processo evolutivo previsto dal progetto «Fanteria Futura» è assolutamente neces-
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