RIVISTA MILITARE 2004 N.1

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È da sottolineare che, nel progetto, è stata prestata grande attenzione alla realizzazione di un sistema di protezione che garantisse, nel colloquio tra Enti/utenti e Banca Dati Centrale, una cornice di massima sicurezza, tramite l’utilizzazione di una carta multiservizi, denominata «SmartCard». Con la «Smart-Card», inizialmente denominata «MIL-CARD», si volevano perseguire cinque obiettivi: realizzare, come detto, un dispositivo crittografico per l’identificazione e per consentire un accesso sicuro alla Banca Dati Centrale di Forza Armata; gestire le informazioni anagrafiche e sanitarie del personale, specie in situazione d’emergenza. L’esigenza è stata particolarmente sentita a seguito degli eventi nei Balcani (uranio impoverito – Commissione Mandelli). Proprio in tale circostanza, è iniziato lo sviluppo del programma per la gestione dei dati sanitari, che poi si sarebbe evoluto nel Sottosistema «Sanità» del SIGE; costituire documento di riconoscimento, in sostituzione dell’attuale Modello AT; dotare tutti i componenti della Forza Armata di un certificato di firma digitale con la possibilità di accedere a molteplici servizi;

salvaguardare gli investimenti pregressi prevedendo una banda magnetica nella carta stessa. Le scelte tecniche più significative per la carta a microprocessore furono: una memoria di 32 Kbyte; la certificazione del processore e del Sistema operativo, secondo gli standard di sicurezza previsti in ambito europeo («ITSEC e 4-High») per le carte contenenti certificati di firma digitale; la presenza di sicurezze anche di tipo grafico, come il codice

identificativo univoco della carta riprodotto con tecnologia laser; l’ologramma di sicurezza inserito a caldo; scritte con tecnologia filatelica; rivestimento della carta con uno strato di «film olografico», per rendere evidente qualsiasi tentativo di abrasione. Circa due anni fa, lo Stato Maggiore della Difesa ha costituito un Gruppo di Progetto per l’elaborazione del requisito operativo della «Carta Multiservizi della Difesa (CMD)». Tale gruppo, avendo ritenuto valido quanto già previsto dall’Esercito, ne ha mutuato i requisiti aggiungendo che la CMD deve contenere le impronte digitali di 2 dita (una della mano destra e una della sinistra) e prevedere la completa interoperabilità con la Carta d’Identità Elettronica, la Carta Nazionale Servizi del Cittadino e il protocollo europeo previsto per i dati sanitari («netLink»). Successivamente, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annoverato la CMD tra le «Carte Valori» della Repubblica Italiana. Il progetto, su proposta del Ministro della Difesa, Onorevole Antonio Martino, è stato approvato il 18 agosto 2003 dal Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione presieduto dal

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