STORIA DELLE DOTTRINE MILITARI

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l GRANDI IMPERI ORI ENTALI Generalità.

Atteso che è l'Oriente (pianure irrigabili dell'India, della Mesopotamia, dell'Egitto e della Cina) ad offrire le cond izioni ambientali più favorevoli , lì si costituiscono , dal quinto millennio a. C. in poi , i primi grandi organ ismi pol itici con vaste estensioni territoriali e popolazion i numerose. Trattas i di veri imperi che sorgono quando una comun ità diven ta tanto forte, per numero di soldati, efficienza delle istituzioni e metod i di lotta, da sottomettere i popoli vicini. Questi imperi, a vo lte contemporanei e in lotta fra loro, a volte sostitutivi l'uno dell 'altro, hanno alcune caratteristiche com uni che merita porre subito in evidenza, per linearità di esposizione, salvo poi riesaminare più nel dettaglio quell e pecul iari di ciascuno di essi e le singole eccez ioni. Spicca in primo luogo la forma monarchica e in genere feudale o parafeudale del regime che comunque si basa sempre, soprattutto , sul senso d'onore di una potente casta mil itare: esiste cioè un re che si avvale di massima di governanti locali i quali hanno spesso ampia autonomia e sono, allo stesso tempo , magistrati e funzionari amministrativi . La società è rig idamente suddivisa in classi e vive sullo sfruttamento di un'innumerevole schiera di sch iavi , in genere prigion ieri di guerra. La schiavitù è, infatti, il destino più comune di chi è catturato vivo dal nemico e non è subito ucciso, anche se sono piuttosto frequenti le possibilità di riscatto da parte dei fami liari (in questo caso , il prezzo è espresso di norma in capi di bestiame) .. Si trovano dovunque strutture articolate che si reggono su ord inamenti precisi e sono sottoposte ad un controllo e ad una disciplina assai svi luppati. Si notano cioè i primi tentativi di creare una vera dottrina militare, intesa come codificazione , almeno consuetudinaria , di norme che possano servire per conseguire la vittoria . Ed è in definitiva questo ciò che più interessa a chi intende ricostru ire, trasfondendovi un interesse attuale , gli elementi essenziali dell'antica arte militare che appunto inizia come tale quando l'uomo comprende che la violenza collettiva diventa po tenza e produce effetti utili solo se opportunamente disciplinata e assoggettata a metodi i quali, mediante il sagg io coordinamento degli sforzi individuali, con -

sentono di convogliare tutte le energ ie sul persegui mento degli scopi fondamentali. Ma è ormai ora di cessare queste sia pur inte ressanti elucubrazioni, per assistere all'esaltante parata di alcuni di quegli eserciti leggendari che ci appaiono talvolta ancora offuscati dalle nebbie residue della preistoria da cui sono appèna usciti. l Sumeri.

l Su meri sono un popolo di provenienza ancora incerta che, stanziatosi nella Mesopotamia inferiore intorno al 3000 a. C. , ragg iunge ben presto un alto grado di civiltà, destinata a sopravvivere per oltre un millenn io. Sono organizzati in città-stato , sempre in lotta fra loro per la supremazia fino a quando l'intera regione viene conquistata , intorno al 2300 a. C. , da un re del nord (Sargon) che l'assoggetta iniz iando un periodo di predom inio sem itico .

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Nell'ultimo seco lo del terzo millennio a. C. però si ritrovano nuovame nte ind ipendenti sotto un unico re che estende la sua autorità su tutta la Mesopotamia (impero di Ur). È tuttavia un impero effimero perché poco dopo la regione subisce nuove e più durature invas ion i semitiche che finiscono per distruggere l'intera civiltà. Le notizie su questo popolo non sono molte, anche perché di esso si è ignorata addirittura l'esistenza finché gli scavi modern i non hanno riportato alla luce i resti della sua mirabile organizzazione pol itico-sociale. È comunque accertato che esso , a differenza dei popoli limitrofi, dispone di eserciti aventi precisi ordinamenti , armamento unificato, formazioni ben definite, procedimenti tattici differenziati e adeguati re golamenti. Si sa altresì essere costituito di gente re ligios issima che attribuisce ad ogni attività un significato trascendente e intende anche la guerra come un 'espressione della volontà divina; dal che deriva una società in cui occupano un posto di primo piano i sacerdoti i quali infatti sono anche i suprem i condottieri. Sembra che in tempo di pace non esista nei regni sumerici, contemporanei o success ivi, un esercito permanente , ma soltanto una guardia reale , piuttosto consistente (inquadra fino a cinquemila uomini), mantenuta a spese del sovrano. L'esercito vero si costituisce - si direbbe oggi- all'emergenza ed è formato di norma de i soli nobi li che ne restano comunque il nerbo e mi litano nella fanteria pesante. Non


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