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PROBLEMI E PROSPETTIVE
Gli effetti della rivo luzion e tecnol o gica. Quando nel 1982 Caspar Weinberger (Ministro della Difesa USA) dichiara - nel corso di una riunione di vertice della NATO - che per evitare il ri corso prematuro alle armi nucleari si deve opporre alla superiorità quantitativa delle forze convenzionali del Patto di Varsavia un analogo strumento di migliore qualità e quindi dotato di mezzi altamente sofisticati , gli ,6.mericani hanno già scelto la loro dottrina tatticooperativa del futuro e si apprestano ad esportarla. Sul piano pratico , si tratta, in particolare , di acquisire nel medio e lungo termine una trentina di nuovi sistemi d'arma (tra l'altro in gran parte già pronti o in produzione negli Stati Uniti) che, a suo dire, dovrebbero consentire- sfruttando le possibilità offerte dalle cosiddette tecnologie emergenti (ET)- di colpire le forze nemiche di seconda schiera (fino a 400 Km) prima ancora del loro ingresso nel campo di battaglia . Questa iniziativa trova la sua base filosofica nelle più recenti concezioni tattiche di ispirazione americana note come ''Ar Land Battle 2000 » e «dottrina Rogers » (Comandante Supremo delle Forze Alleate in Europa), le quali attribuiscono appunto importanza primaria all'interdizione lontana (azione di fuoco che tende ad impedire al nemico la sua attività di comando, di fuoco , di movimento e di alimentazione) epossono essere rese operanti solo con una vasta gamma di nuovi armamenti , specie missilistici, ad alto contenuto tecnologico.
pedire loro di sfruttare le inevitabili brecce prodotte nell a difesa dalle unità di prima sch iera. La dottrina Rogers invece- più conosciuta con la sigla FOFA (Follow-on Forces Attack) che la caratterizza- è una concezione operativa più ristretta che si limita ad esaltare il vecchia.principio dell'interdizione , ritenuta l'azione più efficace per bloccare le forze d' invasione con i soli mezzi convenz ionali. Entrambe tengono conto del potenziale avversario ed hanno soprattutto lo scopo di costituire punto di rife rime nto per i futuri programm i di ammodernamento. La loro essenza sta nel ricercare in avanti quello spazio di manovra che il teatro europeo non concede in profondità, al fine di separare le forze nemiche provenienti dalle retrovie da quelle di prima schiera impedendo loro di real izzare la massa. Nulla di rivolu zionario quindi perc~é già Napoleone è ricorso più volte a questo espediente ma non è detto che funzioni ancora allo stesso modo essendo alquanto cambiate le condizion i. Gli Europei sembrano comunque essere colti di sorpresa dalla proposta Weinberger, il che a sua volta sorprende perché da anni gli Americani stanno cercando di dire, sia pure per perifrasi , che non sono più disposti a correre il rischio di una guerra nucleare generale- che coinvolgerebbe il loro territorio metropo litano- per difendere l'Europa.
Non si tratta quindi di 'nuove strategie - anche se vengono definite tali - ma di semplici aggiornamenti dei tradizionali procedimenti d'impiego in base alle possibilità offerte dalle moderne tecnologie, campo nel quale l'Occidente conserv.a un deciso vantaggio.
Ritornano così d'attualità vecchi problemi latenti e si riaccendono antiche polemiche che rimettono in discussione tutta l'organizzazione dell'Alleanza Atlantica e che vedono coinvolti i nomi più prestigiosi del gotha strategico internazionale. Lo stesso Kissinger - l'ex Segretario di Stato americano , un tempo artefice della politica estera statunitense ed ora emarginato - interviene con proposte di riforma della NATO che però non hanno alcun seguito anche perché prive di effettJvo valore pratico .
L'Ar Land Battle 2000 non è che la proiezione nel futuro (anni 2000 appunto) di una normativa d'impiego appena adottata dall'esercito americano ed ispirata soprattutto ai principi dell'offensiva e della manovra. Essa presuppone infatti reazioni dina miche a tutti i livelli, massima iniziativa dei coman danti , spregiudicatezza e, soprattutto, attacchi in profondità nel dispositivo nemico, combinati con massicce az ioni di fuoco tendenti a logorare, rallentare e disorganizzare le forze in afflusso per im-
È vero che lo schieramento delle armi nucleari di teatro fuga almeno in parte il timore del disimpegno americano dall'Europa e restituisce fiducia alla teoria della risposta flessibile , ma permangono ugualmente forti motivi di perplessità perché se è credibile l'ipotesi di un conflitto nucleare localizzato, senza coinvolgi mento dei territori americano.e sovietico , lo è molto me no il passagg io successivo alla guerra nucleare generale. Tutti si re ndono ormai ben conto che d1 fronte alla prospettiva dell'apocalisse e all'aleatorietà