STORIA DELLE DOTTRINE MILITARI

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nibilità di zone sempre· più ampie combinando azioni militari classiche con attività di guerriglia. Le armi principali sono la :)ropaganda- cu i è attribuito un ruolo fondamentale perché tocca di rettamente il popolo della cui benevolenza la rivoluzione ha estremo bisogno- il control lo assoluto di tu tti i membri dell'apparato rivoluzionario e dei simpatizzanti , l'eliminazione fisica degli oppositori, l~ndottri ­ namento sistematico che infonda una fede cieca nei singoli, l'infinita pazienza perché il tempo gioca sempre a favore della rivoluzione. L'imperativo fondamentale è quello dell'offensiva, necessaria per mantenere , attraverso l'iniziativa, la libertà d'azione. Per l'azione, il decalogo mao ista può essere invece sintetizzato come segue: «Colpire prima i gruppi nemici isolati e successivamente le forze concentrate e più potenti,. «Impadronirsi prima delle campagne e dei paesi e poi del le città». «Perseguire la distruzione delle forze nemiche e non la conquista territoriale». «Accettare il confronto con il nemico solo quando si ha la supremazia necessaria». «Non impegnarsi in combattimento se l'azione non è stata adeguatamente preparata o quando non sussistono ampie prospettive-di successo». «Condurre ogni azione con il massimo vigore e con la massima abnegazione>>. «Cercare di distruggere il nemico mentre è in crisi di movimento>>. "Togliere gradualmente al nemico i punti forti e le basi , iniziando da que lli difesi più debolme nte>>. «Vivere a spese del nemico sottraendogli armi , mezzi e risorse''· «Non dare tregua al l'avversario , limitando i periodi di riposo al lo stretto indispensabile>>.

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Il coordinamento tra operazioni di truppe regolari e operazioni di guerrig lia deve essere mi nuzioso, il che esige un piano ed una direzione strateg ica unitaria da cui discende la necessità di un alto comando accentrato . A livello periferico l'organizzazione si articola tuttavia in settori provinciali-.- ciascuno dei quali affidato alla responsabilità di un comandante mi litare coadiuvato da un comm issario po litico - che a lo ro

volta si articolano in sottosettori corrispondenti a circoscrizioni minori, anch'essi ulteriormente suddivisi in base all'ampiezza e alle necessità operative. Affinché però la guerriglia possa svilupparsi, è assolutamente indispensabile che i guerriglieri dispongano di sicure basi di appoggio che sono le retrovie della rivoluzione. Mao le classifica secondo la dislocazione in basi montane, di pianura, fluviali , lacustri e marine. Le più importanti sono quelle montane perché più sicure in quan to di più difficile accesso. Secondo la funzione le distingue invece in principali (segretissime), ausiliarie (coprono le principali), di riserva e finte. ta loro sicurezza deve scaturire soprattutto dalla simpatia della popolazione cui è affidato anche il sostegno logistico delle stesse. L'armamento dei guerriglieri è, almeno all'inzio, leggero perché non deve pregiudicare in alcun modo la mobilità, affidata soprattutto alle gambe dei singoli dato che i mezzi motorizzati sono facilmente individuabili. Per l'azione tattica il principio di base deve essere quello del la massa nel senso che occorre assicurarsi sempre una forte superiorità nel punto decisivo. In conclusione, anche nella strateg ia di Maoche in verità trascende i limiti della guerrigl ia intesa piuttosto come forma minore di azione mi litare (non si dimentichi la terza fase con la formazione di eserciti regolari per le operazioni deci~ive)- si ritrovano soddisfatte le esigenze perpetue della guerra: sicurezza, sorpresa, mobilità, rigorosa economia delle forze, elevato spirito morale. Dissuasione e difesa civile .

Già nel periodo tra le due guerre mondiali la chiara percezione del carattere totale dei conflitti moderni pone- sia pure ancora in termi ni disorganici- il problema della difesa civile intesa come com plesso delle misure da predisporre e delle attività da compiere in caso di emergenza per mantenere efficienti le strutture del lo Stato, assicurare il più possibile la sopravvivenza dei cittadi ni e garanti re la funzionalità del sistema econom ico (capacità produttiva e industriale) del paese . Si paventano soprattutto in questo periodo le incursioni aeree- i cui effetti si prevedono devastanti - ma non è trascurato neppure il pericolo di una guerra ch imica nei confronti della quale le po po lazioni appaiono particolarmente vulnerabi li in qualsiasi parte del territorio nazionale. Nascono così le prime organizzazioni speciticatamente preposte a questo scopo (in Italia, ad esem-


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