L'ARMA DEL GENIO

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I serbatoi interrati di Pier Luigi Nervi L'impresa "Ingg. Nervi & Bartoli" di Roma stipula con la Marigenimil La Spezia un primo contratto (n. 13873 di repertorio in data 9 novembre 1938) per la costruzione di un deposito interrato di 3 .000 tonn di nalta in una località dell'isola d'Elba . In data 2 1 gennaio 19 39 viene stipulato un secondo contratto per <<lavori in terra, murature e calcestruzzi allo scoper to ed in galleria», sempre nella stessa località. In quegli anni (1937-42) Pier Luigi Nervi, che era stato ufficiale ci complemento del genio militare da richiamato durante la 1 a Guerra Mondiale, progetta e costruisce attraverso l'impresa costruzioni Ingg. Nervi & Bartoli (l'ing. G iovanni Bartoli è suo cugino) depositi interrati per nafta in d iverse località della Penisola. La singolarità strutturale di quei serbatoi interrati non risiede tanto nella loro geometri a (sono cilindri ad asse verticale), guanto nella forma dei pilastri interni di sostegno de!Ia copertura dei serbatoi stessi. La loro sezione non è costante, ma in corrispondenza del fondo e del solettane di copertura, viene modellata secondo i carichi e le sollecitazioni che li attraversano, o meglio, grazie a quella che il M aestro chiama «sensibilità static~». I carichi sono notevoli perché oltre alla terra di ricoprimento, la copertura del serbatoio deve resistere ad un colpo in pieno di bomba d'aereo. Le previsioni progettuali vengono appositamente variate: un Atto Aggiuntivo al contratto n. 13873 sostituisce il solettane di copertura del serbatoio dell' isola d'Elba - previsto in un unico spessore di 1, 75 m di e.a. - con una soletta inferiore dello spessore di 30 cm e con un altro solettane superiore spesso 90 cm e posto a distanza di 90 cm dalla prima. Viene così a realizzarsi una camera di scoppio, comunicante direttamente con l'esterno attraverso apposite finestrelle. Nel caso poi dei serbatoi realizzati in una località della Sicilia, è da mettere in gioco anche la loro altezza interna, che raggiunge anche i 25 metri. Allora i pilastri aumentano di numero (sono 32 all'interno di un serbatoio di 30 mdi diametro) e di sezione (il diametro è d i 1,50 m); vengono controventati tra loro in gruppi di 8, con elementi a sezione re ttangolare in corrispondenza della Jinea mediana dei pilastri stessi.

II fungo della caserma Predieri di Firenze Negli anni 1953-54 nella caserma Predieri di Rovezzano a Firenze viene costruita una rimessa che ricorda molto da vicino i primi progetti di Pier Luigi Nervi di aviorimesse circolari in cemento armato e acciaio (1930-32). Progettista e direttore dei lavori è l'ing. Enrico Palazzuoli Bevilacqua, che aveva svolto il servizio d i leva come S.Ten. di cpl. del genio ed è stato appositamente richiamato per realizzare quest'opera. Il diametro della pensilina misurato al bordo esterno è di 52 metri. Lo sbalzo misura 14,50 m ed è sostenuto da una trave circolare del diametro di 23 111, a sua volta impostata su 8 pilastri abbinati a due a due. La superficie coperta è di 2.120 mq, con un ingombro dovuto ai soli pilastri di appena 2,88 mq.

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Particolare della trave circolare.


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