L'ARMA DEL GENIO

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Desideroso di partecipare attivamente agli eventi bellici, ottiene il comando del 55° Battaglione Zappatori dislocato sul basso Piave, dove merita una croce di guerra. Alla fine del conflitto è promosso Tenente Colonnello per meriti eccezionali ed aIIa riapertura della Scuola di Guerra, nel 1919, vi è comandato quale insegnante di "Comunicazioni e mezzi tecnici", rimanendovi anche dopo la promozione a Colonnello. In questo periodo, la sua attività non si limita all'insegnamento, di cui peraltro redige personalmente le sinossi, ma si occupa anche di trazione elettrica in campo militare, dirige le istruzioni di volo per ricognizioni fotografiche e quelle di mo• tociclismo e diventa, inoltre, insegnante presso il Corso Superiore Automobilistico, di cui diviene il Direttore nel 1927, allorché lascia la Scuola di Guerra. Viene allora contattato dal Senatore Agneili, conosciuto durante la prima guer· ra mondiale, che lo vuole alla FIAT quale coordinatore per la costruzione dei mo• tori d'aviazione; lasciando a malincuore l'Arma, viene collocato in aspettativa nel 1929, nominato Generale di Brigata nella riserva nel 19.35 e infine Generale di Divisione al momento del suo collocamento a riposo nel 19.37. Rimane presso la FIAT per oltre 16 anni, fino al 1945, distinguendosi per le sue doti di tecnico e organizzatore. Muore il 4 giugno 1954 a Lido di Camaiore.

Gen. Gaetano Arturo Croceo.

Gen. Gaetano Arturo Croceo e Ten. Ottavio Ricaldoni Il Generale del Genio aeronautico Gaet ano Arturo Croceo, Tenente del Genio nel 1905, costruisce nella Caserma Cavour di Roma la prima "galleda aerodina· mica" ed inizia la sperimentazione delle eliche. Insieme al Ten. Ottavio Ricaldoni, progetta il n.1, primo dirigibile militare italiano, che vola il .3 ottobre 1908 e dal quale deriva la numerosa famiglia dei semirigidi impiegati in Libia nel 1912 e du· rante la Prima Gllerra Mondiale. Pianifica gli impianti di ricerca sperimentale di Guidonia-Montecelio. Si dedica anche allo studio della propulsione a reaz:one, del volo ad alta quota e ad alta velocità ed imposta il problema del volo stratosferico. L'Accademia dei Lincei, della quale era membro, ne ha pubblicato l'Opera Omnia.

Gen. Maurizio Mario Moris e Ten. Dal Fabbro È il padre fondatore delle for~e aeree italiane e promotore del volo in Italia in tutte le sue forme. Generale di Corpo d 'Armata, senatore del Regno, presidente dell'Associazione pionieri dell'aeronautica. Capitano comandante della glor.iosa Com· pagnia Specialisti a Roma, nel 1894, costruisce a sue spese, insieme al Ten. Dal Fabbro, il primo pallone militare di progettazione italiana. Nel 190.3, promuove la fondazione della Società Aeronautica I taliana (SAI) e, nel 1909, del Club aviatori a Roma, del quale è il primo presidente. Organizza i reparti aerei che partecipano alla campagna di Libia nel 1911-12, attrezza i primi aeroporti militari italiani ed istituisce il primo osservatorio aerologico militare a Vigna di Valle. 182

Gen. Maurizio Mario hforis.


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