Nel dicembre 1938, con l'ordinamento P ariani, l'Esercito subiva lllteriori evoluzioni. Veniva introdotta la divisione binaria per cui si passava a 20 Corpi d'Armata che inquadravano 63 Divisioni. I Coman-. di e i reparti del Genio a supporto di tali Grandi Unità risultavano: - 16 Comandi Genio di C.A.; - 16 reggimenti Genio di C.A.; - 17 battaglioni misti collegamenti per Corpo d'Armata normale; - 6 compagnie collegamenti, di cui 2 rispettivamente per il Corpo d'Armata corazzato, per quello celere e per quello alpino; - 63 compagnie miste (telegrafisti e radiotelegrafisti) per Divisioni di fanteria.
Contemporaneamente alla costitllzione del nuovo reggimento (3 bat taglioni: 1 zappatori-minatori, 1 telegrafisti, 1 teleferisti) fu pure ordinata la soppressione di due compagnie teleferisti, la costituzione di una compagnia zappatori-minatori e di una compagnia telegrafisti, la s-• ppressione della specialità teleferisti presso il 5° reggimento. In totale, si eb b ero quindi 12 b attaglioni zappatori-minatori con 41 compagnie, 12 battaglioni telegrafisti con 41 compagnie, 4 bat taglioni teleferisti con 8 compagnie. N el 1932 venneÌ o sciolti i 2 reggimenti radiotelegrafisti i cui effettivi vennero assorbiti dai battaglioni telegrafisti di C.A ., ch e presero il nome di «Battaglioni Ti:asmissioni di Corpo d'Arm ata», articolati su 2 compagnie telegrafoniche e una compagnia radiotelegrafonica. Mentre era in corso tale ordinamento, il precipitare della situazione politicomilitare i:11poneva l' attuazione di misure di emergenza (1939). In breve volgere di tempo, tutte le specialità d el genio attuavano le misure di mobilitazione per l'entrata in guerra.
La campagna di Etiopia (Africa Orientale)
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In seguito a ripetuti incidenti avvenuti ai confini fra i territori italìani dell'Eritrea e della Somalia e quelli dell' Etiopia, il 3 ottobre 1935 ebbero inizio le ostilità tra le due nazioni e le truppe italiane varcarono le frontiere penetrando in Etiopia, dal nord al comando del Gen. De Bono (sostituito poi dal generale Badoglio) e da sud al comando d el Gen. Graziani. Superato il primo periodo, caratterizzato da difficoltà dipendenti dalla combattivit/1 dell'avversario e soprattutto dalla natura del terri torio, la resistenza abissina venne rapidamente infranta sia sul fronte erit reo, dopo ben cinque battaglie sviluppate dal dicembre 1935 al febbraio 1936, sia sul fronte so malo con le vittorie del generale Graziani su Ras N asibù. Il generale Badoglio entrav a in Addis Abeba ai primi di m aggio dello stesso anno. La guerra era vinta. Migliaia di lavoratori che avevano segu ito l'esercito, organizzati e sostenuti dai comandi genio delle Grandi Unit/1 e operando in stretta connessione con le attività tecnich e dei reparti del genio, contribuirono alla riorganizzazione della v ita civile nelle regioni occup ate. Il genio fu presente in misura n otevole alle operazioni e ancora di più dopo per svolgere la non indifferente mole di lavoro nei campi dello studio del tenitorio, della progettazione e d ella costruzione di strutture dalle più semplici (strade, impianti vari, etc.) alle pii:.1 complesse (porti, ferrovie , ospedali, acquedotti, città intere, etc.). Realizzazioni che ancora oggi costituiscono testimonianza imponente dell'opera di civilizzazione italiana in terra d'Africa . O gni Corpo d'Armata e Div isione aveva, in proprio, un comando genio ed un numero variabile d i reparti del genio. In rapida successione di tempo vennero inviate anche numerose unità trasmissioni, che nel maggio 1936 assommavano a : - 4 battaglìoni trasmissioni di C.A.; - 12 comp agnie trasmissioni. Queste unità si trovarono davan ti al compito d i assicurare i collegamenti operativi in un'area di dimensioni inusitate, in un arnbiente completamente nuovo, sprovvisto di qualsiasi struttura di collegamenti. Inoltre, il Comando Superiore del Genio disponeva di organi tecnici e rep arti. Alle truppe del genio costituenti un complesso di oltre 30.000 uomini, si devono aggiungete: - 10.000 uomini dei raggruppamenti e centurie lavoratori; 103