PAOLO CACCIA DOMINIONI

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gate Nere che lo ferma e lo accompagna al proprio comando, ove è interrogato e perquisito dal SottuHiciale comandante, il Maresciallo Paolo Violante. della G.N.R. Nel portafoglio gli trovano un santina, un'immagine di San Rocco che Sillavengo non ricordava nemmeno più di possedere. Una cosa innocente. avuta all'uscita di una messa: solo che, dietro. recava stampata la (<preghiera del partigiano••. È quanto basta perché il sottufficiale decida di inviare nprigioniero a Novara. alla sede della Federazione fascrsta repubblichina. «Sopra un autocarro, fuori. stavano caricando due partigiani giovanissimi: uno non poteva camminare. per una grave tenta di pallottola in una gamba ed il suo compagno era stato costretto a trasportar/o. C 'era un quarto arrestato, un fante in dwisa, pare sorpreso nelf'atto di disertare per andare con i ribelli. Violante disse ai quattro della scorta, tutti armati d1 mitra: ''se vemte attaccati durante 11 percorso, come prima cosa fate fuori i tre giovani: non l'ingegnere ''. Fece un cen· no d1 saluto e l'autocarro partì. A Novara attraccò lungo la scalea d'accesso al palazzo della Federazione neofascista. vicino ad un grande giardino pubblico. in centro. L ·attenzione si concentrò sui due g iovani partigiani e sullo sbarco del ferito, che soffriva molto. Il fante ne approfittò per scomparire tra gli alberi, ed il Maggiore cercò di imitarlo: bicicletta e sacco stavano appoggiati al muro, nella direzione giusta. Stava già balzando in sella quando gli si parò davanti uno della scorta, che era già dalla parte del giardino. Il brigatista era troppo vicino per sparare, e c 'era troppo pubblico intorno. ma agguantò l'arma per la canna e vibrò un gran fendente al ginocchio simstro del fuggitivo, che stramazzò contorcendosi per il dolore». L'archibugiata del sogno premonitore! •<FU portato nel palazzo, al primo piano, in uno stanzone dove erano in molti: al centro. sopra un tavolo. stava una mitragliatrice pesante che gli tu puntata addosso. Si avvicinò un ragazzo, vestito da paracadutista. e gli disse: "mio fratello. del Xli battaglione ''Nembo», è stato ucciso ad Anzio, e tu prendi questi!". Il ceffone risuonò come una fucilata nel suo orecchio sinistro e gli sembrò di venire accecato da un lampo negli occh1. Poi fu la volta degli altri: tutti i colpi erano diretti al cranio». La mazzata in testa del sogno manzoniano. Alla fine «lo portarono dal federale. Dongo. "Ecco, disse, costui è certamente un capo. data l'età. di quelli che ci massacrano i nostri ragazzi: ed ora, qui sui due piedi, lo faccio fuori con le mie man1, con un bel colpo di pistola alla nuca". Aveva già estratto la pistola. ma ci ripensò. "Ha una brutta faccia! E allora taccio di meglio. Lo metto in mano ai tedeschi. Portate/o via"- Il Maggiore riuscì a dire sottovoce "arrivederci a parti invertite", pur inebetito e dolorante: ma subito lo portarono al Castello, che fungeva da carcere». La sera del 121uglio Sillavengo viene interrogato, una prima volta. da un T e nente della Gendarmeria tedesca. Usandone la lingua, il Maggiore, con tono che si sforza di rendere il più sicuro possibile. confermala propria falsa identità e ripete il racconto da 1tempo preparato per sostenerla. Il giorno dopo, al secondo incontro. il Tenente lo gela: «Nessun Francesco Nicolò Silva è nato a Milano il 14 maggio 1896>'. Con rapida decisione Sillavengo abbandona il tentativo di copertura e rivela la propria identità. il proprio grado militare e la decorazione tedesca di cui è stato insignito in Africa Settentrionale. La risposta è: «Lo provi». Il brevetto è a Casavecchia, ove può essere recuperato. <<Non scherzi. la sua testa è in pericolo. Può dare un'alta referenza per provarfo?» <<Non è difficile. Gliene potrei dare a dozzine. l generali Ramcl<.:e e Westphal, i colonnelli Hellferich e Von der Heydte. ma preferisco dargliene una sola: il Feldmaresciallo Erwin Rommel. che mi decorò.•>. «Perché non si è presentato dopo 1'8 settembre?>> «Perché non sono vostro amicO>>. «Lei è un partigiano?),• "No. Ormai me ne infischio di tutti». L'ufficiale tedesco non demorde e insiste nel chiedere nomi di capr ribelli e notizie sull'organizzazione partigiana. La risposta è sempre la stessa: <•io non so niente». Alla fine il tedesco si stanca: ,.Signor Magoiore, io di lei ne ho abbastanza. Lei ormai è condannato a morte, lascio al più attrezzato Sicherheitsdienst il compito di concludere. e la spedisco a Torino•> . Il giorno dopo avviene il trasferimento. Sillavengo, sulla gamba ferita e gonfiata. che non è stata curata in alcun modo. cammina a fatica. Nella testa gli sembra funzioni un motore a scoppio. Il viaggio in ferrovia. sotto scorta di un graduato e due SS. si conclude con l'ingresso alle ••Carceri Nuove». settore tedesco.

J cella 8. l giorni trascorrono lentamente. nel caleidoscopio angoscioso e terrificante di una prigione per detenuti politici e comuni. ave convivono personaggi di ogni genere che hanno in comune. per la maggior parte. solo l'abbruttimento della vita carceraria. Il primo interrogatorio avviene il 3 agosto. Questa volta la controparte è un sottufficiale tedesco. il maresciallo Ziegler. che lo interroga inutilmente per mezz'ora. Alla fine «interrompe l'interrogatorio e dice: ho eseguito l'ordine di tentare senza ricorrere ai soliti mezzi. ma è inutile anche perché un altissimo nostro personaggio, interrogato sul Suo conto. ha deposto in modo tale che Le1 verrà messo in libertà prima che finisca il mese'''· \

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