PAOLO CACCIA DOMINIONI

Page 285

Per ricordare REN.ATO CHIODINI Guastatore d'Africa e Alpino (Milano 1914-1 983)

Il 20 gi ugno '42, dopo 15 mesi d'assedio sanguinoso, Romme l riconquist.a T obruk, ma la scontata priorità nibelunga è soffìata con mezz'ora d'anticipo a cura di un buon battaglione italiano, il 3 J o Guastatori d'Africa. L'esplosione lacerante del pr imo varco è opera della coppia Giovanni Leccis, sardo. e Renato Chiodini, milanese, illeso, mentre il compagno è ucciso poco dopo (medaglia d'oro alla memoria). La medaglia d'argento sul campo non è novità in Cà Chiodini: l'aveva già avuta il padre, caporale di fanteria sul Carso, quando il bi m bo era in fasce. La corsa al N ilo è bloccata ad Alamcin c il 31°, che si rimpenna in seconda linea, riceve molte visite: i corifei di retrovia, camuffati da m ilitari, sono curiosi di veder da vicino i guastatori di T obruk. Vien loro servito, sulla guant iera d'onore, il gruppetto dci più bravi, ma Chiod ini non si scompone: bel soldato, anche se t roppo intelligente per accettare sempre la prescritta «cieca» discip lina, è maestro di rispettosa spavalderia. Nei Cento Giorni di Alamein sarà semp re tra i p rimi: si entusiasma quando il 31 o è assegnato alla Folgore: «P erché hanno spctaa inscì tant' a metterei con quelli del calibro giusto?» Nell a battagli a tì nalc siamo vittoriosi a sud, dove sono i paracadutisti . Ma la catastrofe a nord, verso il mare, permette l'acce rchiamento, e qui il 31 o ottiene un nuovo primato: unico tra i 23 battaglioni del X corpo sfonda il carose llo dei blindati inglesi, e riprende, dimezzato, il suo posto. Giace Chiodini sull'impiantito dell'autocarro, con una pallottola nella pancia: sorride, dice che potrebbe star peggio c chiede da bere. N on c'è più acqua: gli danno un residuo di frutto candito, piovuto Iddio sa da do ve. Raggiunge, in qualche modo, una nave ospedale, rimpatria, avrà una lenta guarigione. Il 31 o scompare in Tun isia, ma nella primavera '43 risuscita come 31 o Guastatori del Genio Alpino, ad Asiago. Chiodini è tra i primi a raggiungerlo. Il n uovo 3 1o è superbo, forte di 11 54 uomini finalmente a rmat issimi , persino di cannoni anticarro. Ed eccoci all'armistizio dell'8 settembre c 'alla feroce reazione tedesca. La quale t rascura Asiago, sanno che l'osso sarebbe troppo duro e che il p resid io, chiuso e isolato sulJ'altipiano, senza ordini c mezzi di vita, cadrà per fame. Il 31 o si scioglie ordinatamente, e Chiodini ragiona a mente fredda: tre son te cose da fare, ricordare il giuramento, cacciare gli occupanti stranieri di oggi e domani, inibire gli italiani disposti alla schiavitù. Segue perciò, nella rivolta, ben 6 sopra i 7 ufficiali presenti reduci d 'Africa. Scorrono con nuovi rischi, nella desolazione, i 19 mesi più atroci della storia italiana da Attila in poi. Alla fine della ba raonda Chiodini ha l'eleganza di non chiedere la comoda sinecura e torna al suo lavoro di ottimo operaio meccanico, nella città natale. Si crea, tra i superstiti del 3 1°, una coesione superiore, senza badare a quanto si è fatto nel periodo odioso. Ma Chiodini non ha finito. A giugno '50, alla Cecchignola di Roma, v'è festa grande, con i più alti papaveri del momento; si appendono solennemente alla bandiera del 31 o le medaglie d'argento e di bronzo che lo pongono al p rimo posto t ra le u nità dell'Arm a . I cento reduci presenti affidan o la bandiera a Chiodini, per la sfilata. Questi, nell'occasione, chiede d'essere inviato ad

Alamein dove proprio qualcuno del 31°, solo, è incaricato di ricupera re i Caduti e creare la nostra Nccropoli. C hiodini v i reste rà 12 anni senza rivedere L'Italia; $arà il periodo grande della vita sua e della sua giovane famiglia. Rivelerà qualità d'eccezione nel mucchio dei comp iti difficili e variatissimi: identificazione, ricerca c trasporto, lavoro edile delle nuove opere e m eccanico ai veicoli, creazione di un museo e accoglienza ai visitatori, talvolta del massimo livello, d'ogni paese. La zona d'azione va da Suez a Tripoli. Il 31 marzo '51 viene, fe rito da esplosione in un campo minato: rischia di perdere un braccio ed è a molta di stanza - desertica - da qu alsiasi soccorso. Ricoverato c operato all'ospedale di Alessandr ia , dopo soli l O giorni ricompare a Q. 33 di Alamein. con una pesan te corazzatu ra dal collo alla mano: e non sarà b reve tormen to. Assai pi ù comodo il bracciale di cuoio che porterà il 29 giugno quand o la jeep dei due guastatori salterà sopra una mina proprio nelle antiche lince Folgore. Nessuna ferita seria, soltanto un po' di commozione cerebrale e 60 chilometri di sabb ia tenera e pietracce, sotto il sole sahar1ano estivo, prima d i raggiungere a piedi la litora nea, dove ogni tanto passa qualcuno. Chiodin i alza il braccio sano per indicare u n giro d 'orizzonte mortalmente vuoto anche se ricco di rottami guerrie ri: ed esuma l'antica frase tranviaria del bigliettario milanese oppresso: «Avanti avanti sciori, che gh 'è posb>. Dopo il '58 Chiodini è solo, la Nccropoli domina la zona e la mission e si chiude. Ma rimane alla primavera '62 per qualche residua ricerca e soprattutto per assicurare a Q. 33 lo stile di alta fierezza militare e italiana che ebbe fin dall'inizio: stile che fa tacere, in quel complesso imponente, qualsiasi ironia nazionale. o straniera. Dall' inizio sono 11 m ila le Salme d'ogni bandiera ricuperate o traslate, 355 le ricognizioni operative per un totale d i circa 370 mila chilometri: e Cruodini è disperato di andarsene, sa che in Italia sarà una cosa diversa. Non è più quello del tornio e della fresa: non porterà ma i il titolo di cavaliere, ma lo è; i tedeschi gli hanno confedto un 'alta decorazione, ha conosciuto personalità preminenti e folle conoscono lui: p arla diverse lingue, arabo compreso, e si è fatto una cultura. La M ontedison lo assume come imp iegato , passa rapido dalla terza all a prima categoria, ha l'incarico di capouffi cio e finalmente raggiunge la quiescenza, che non sarà adeguata, perché lo stato e i corifei gli rifiutano il lungo p eriodo di Alamein, quasi vi fosse andato per i bagni di mare. È sdegnoso di postulare, e ormai i figli volano con a li proprie. Purtroppo la salute cede: troppo generoso è stato l'impegno fisico. La vivacità baldanzosa, il dinamismo bri llante si attenuano, vanno spegnendosi. L'ultimo periodo, assai lungo, in clinica, è doloroso. Non ripete più, ridendo, la frase tranviaria, forse il suo sp irito è già andato avanti, come da un po' d'anni si dice tra alpini. E ora ha davvero raggiunto il papà carsico, l'amico sardo caduto al suo fianco e tanti altri che lo aspettavano da un pezzo.

Trentunesimo 1940/ 1983

281


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.