A sinistra. Il sarcofago con i resti di Aless andro La Marmora portato a spalla d a quattro sottufficiali dei bersaglieri. fn basso. La fanfara dalle note squillanti, p iù alte della norma, è un altro elemento caratteristico del bersaglieri. Nefla pagina a fianco. in alto. La carabina di La Marmora con fiaschetta per la polvere, misurino, cordone verde e baionetta a lama bitagliente.
L'accettazione della Proposizione non fu tuttavia un termine, segnò invece l'inizio di una attività intensa e prolungata dalla quale La Marmora trasse la sua notorietà e la sua gloria. Per dodici anni egli si dedicò infatti intensamente alla formazione, all'addestramento. al perf ezionamento dei suoi reparti, con l'incari co di Comandante del 12
Corpo e nei gradi di magg iore, di tenente colonnello (1840) e di colonnello (1844). Infine, 1'8 aprile del 1848, ebbe la grande ventura di guidare le sue schiere piumate al battesimo del fuoco nel primo importante combattimento del Risorgimento, per il superamento del M incio al ponte di Goito. Preceduta dall a 2n compagnia di bersaglieri (Muscas), l'a-
vanguardia piemontese mosse s ull'abitato nel quale s'erano asserragliate le retroguardie austriache costituite dalla Brigata « Wo hlgemut ». Mentre una aliquota della compagnia (Lions) attaccava le barricate che sbarravano l'ingresso al paese, La Marmora, a cavallo, si portò verso il ponte con l'altra aliquota . Dalla sponda opposta del Mincio i Cacciator i tirolesi appostati all'Osteria della Giraffa aprirono un vivo fuoco di f uci leria. Una pallottola colpì La Marmora alla mascella inferiore ma egli, caduto da cavallo, ebbe tuttavia l'energia di abbattere a sciabolate un ufficiale austriaco che tentava di farlo prigioniero. Soccorso e trascinato verso la sponda del fiume poté vedere i suoi bersaglieri slanciarsi sul ponte che nel frattempo era parzialmente saltato in aria, superare aç;~ilmente il parapetto rimasto intatto e porre in fuga i Cacciatori tirolesi. La grave ferita che lo tenne immobi lizzato nell'ospedale d i Bozzolo presso Mantova non distolse La Marmora dal contin uare ad interessarsi dei suoi bersaglieri. Di ciò fanno fede le frequenti lettere al fratello Alfonso al qua le diede incarichi e consig li per l'i mpiego dei reparti. Il 18 g iugno, anni versa rio di fondazione del Cor po, egli si fece trasportare tra i bersaglieri della 3" compagnia (Cassinis) impegnata alla Corona, all'ala sinistra dello schieramento piemontese. per solennizzare con loro la ricorrenza ed elogiarli per il successo conseguito nei giorni precedenti . Il 12 lug lio La Marmora fu promosso maggior generale e. ancora sofferente, assunse il comando del Porto di Governolo da