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Divinazione bellica e astrologia militare nel mondo antico di Donato Tamblé
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Divinatio e praedictio divina nel mondo antico a storia dei tentativi dell’uomo di conoscere e anticipare il futuro con diverse arti e tecniche attraversa tutte le epoche e le civiltà in diverse forme e modi. Si va dalla divinazione e dalla presunta manipolazione del futuro mediante scongiuri e rituali magici dei popoli primitivi al profetismo del Vicino Oriente Antico, e dal profetismo biblico veterotestamentario al messianesimo e al millenarismo, cui si collega tutto il filone della previsione apocalittica fino ai nostri giorni, per giungere poi al superamento - illuministico prima e positivistico poi - delle forme magico religiose ed esoteriche di previsione, con l’avvento della moderna futurologia tecnica e scientifica1. In questo contesto molte sono sempre state le utilizzazioni politiche e militari delle diverse forme di previsione del futuro. Il tema della guerra futura e della sua prevedibilità, in particolare, ha dato origine ad un vasto corpus di scritti, suddivisibile in vari generi: religioso, storico, poetico, narrativo, filosofico, sociologico2. Nelle antiche civiltà del Mediterraneo la divinatio e la praedictio divina erano ampiamente diffuse e specie in caso di guerra si faceva largo uso di presagi. Secondo la mitologia sumera, il dio del sole, Samas, e quello della tempesta, Adad, comunicarono al re Enmeduranki l’arte della divinazione,
1 Il testo fondamentale di riferimento su questa problematica rimane quello di George
Minois, Histoire de l’avenir. Des prophètes à la prospective, Paris 1996, trad. it. Storia dell’avvenire. Dai profeti alla futurologia, Bari 2007. 2 Per una trattazione generale dell’aspetto letterario della guerra futura cfr. Donato Tamblé, «Pòlemos tra mitologia, utopia e ucronia. La guerra nella letteratura di fantasia», in Storia della guerra futura, Quaderno SISM 2006, pp.133-158.