RIVISTA MILITARE 1873 TOMO IV

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STUDIO

Noi cercheremo adunque solo di definire in genere quando un fuoco possa dirsi giustificato e quando no. Se noi osserviamo che il soldato porta con sé munizioni per otto o nove minuti al più di fuoco , e che il fucile gli lascia mezzo di ricorrervi a dislanze perfino di ,J,500 metri dall'oggelto da colpire, avremo con ciò solo dimostrato l'importanza di questo fattore. Se poi aggiungiamo che questo materiale di fuoco non può, colle riserve che porta seco l'esercito, essere in via ordinaria rimpiazzato che una sola volla non si hanno cioè munizioni che per circa 16 minuti di f~oc?, non occorreranno ulteriori parole per essere ~on:mti della_ necessità di stud iare questa importanussnna materia. Il pericolo di rimanere senza munizioni fu appunto sempre quello in vocato dagli oppositori del fucile a retrocarica. Che siJTauo pericolo convenga combatterlo c?n mezzi opposti a quelli accennali dai detti oppositori apparirà. manifesto ove unicamente si osservi che il solo esercito che avesse uomini con un anno di ser.vizio combatteva lo spreco coll'.ammettere come pr.incipio che il soldato deve poter sempre sparare quando occorra. Gli eserciti poi che contavano uomini di cinque, otto e perfino venti anni di servizio cr~devano di . impedire lo spreco addottando principio affatto opposto l !. .... ~la di questo parleremo in appresso. 2 1. Se noi prendiamo ad esaminare la guerra del 18'i0-7,1, unica in cui fossero di fron te armi a retrocarica, troviamo ,che in massi ma Io spreco delle munizioni .era dovuto alle seguenti cause: 1° Fuoco non moti·vato a · grande distanza; 2° Fuoco durante le mosse; 3° Fuoco individuale a volontà, in posizione; .i ,° Fuoco accele1·ato.

SULL'EFl!ICACH OE[. FUOCO DI FUCIJ.ERIA

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Una delle cause principali di spreco nasce dal fuoco non giustificato a grandi distunr.e. Prima di Yenire ad una conclusione su tal e causn ci conviene amitutco spiegare le parole non giustificalo. Vi ha adunque un fuoco giustificato a grandi distanze ossia a quelle superiori ai· 1,000 metri? Assumiam o queslo limite perché fino a questa distanza la teoria nostra ammette il fuoco contro masse, e quindi ne riconosce implicitamente l'utilità. Tutti sanno però che la portata del Vetterli, ed in genere di tutti i piccoli calibri recenti, si estende fino ai 2,ooom ed nnche ai 2,200 01 • Dovremo noi dunque senz'altro rinnegare questo mezzo offensivo. che l'arma ci presenta? Per rispondere ,a quesl.'obbicllo vuols i tener calcolo delle condizioni che limitano i casi in cui un si ffatt o fuoco sarebbe giustificato. Alle indica.te distanze non può certo esser~ questione di colpo mirato e neppure puntato, dovendosi inclinare l'arma dai 23° ai ,i.0° per ottenere tali massime giuate; e nemmeno è questione di limite nell'apprezzamento delle distanze. Non può infine essere questione di fuoco Jecisi yo. · Si dovrà tullavia di fron te a quesle circoslanzc assolutamente proscrivere il tiro a distanze superiori ai 1,ooom? Non è certo nostro desiderio il portal'Ci a paladini del moulin à café contro l'opinione del duca di Wi:irtlemberg. Ci perm etteremmo perb una sola. obbiezione riguardo al modo con cui quell'illustre generale ebbe a stigmatizzare questa specie di tiro. Desidereremmo ci oè çhiedere se quei 6,000 uomini, e secondo il !,11htar- Woclienblatt 8,500, perduti da.ila guardia _prussiana il 18 agosto 1870 al sud di Gravelotle nel suo primo tentativo di al tacco, che dovettea:rrestarsia 1,ioom,domanderemmo 1


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