Appunti Prof Diliberto - Istituzioni Diritto Privato Romano

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Gaio diceva che il vectigalis è simile ad una locazione, obbiettivamente è difficile classificare questa forma a causa del canone che le distingue da un normale possesso. Possono essere classificate come locazioni ma il canone può anche essere visto come imposta fondiaria. ENFITEUSI(480 d.c.) Diritto reale di pieno godimento su cosa altrui trasmissibile sia inter vivos che mortis causa, se si vende bisogna dare la prelazione al proprietario, se questo non accetta comunque bisogna dargli il 2% del ricavato L’enfiteuta deve pagare un canone, se non lo fa per tre anni consecutivi l’enfiteusi decade. L’enfiteuta ha l’obbligo di non deteriorare la cosa Se si tratta di una terra incolta egli ha l’obbligo di dissodarla e coltivarla. USUFRUTTO: ius alieni rebus utendi fruendi salva rerum substantia Diritto su cose altrui di usare e di percepire i frutti salvo la sostanza delle cose, il diritto di usufrutto è inalienabile sia mortis causa che inter vivos è un diritto limitato nel tempo al massimo fino alla morte dell’usufruttuario, nel caso il titolare sia una persona giuridica il massimo è di cento anni. E’ un diritto a cui si può rinunciare, se si rinuncia il proprietario rientra nella pienezza della proprietà, l’oggetto dell’usufrutto deve essere un bene inconsumabile l’usufruttuario può usare liberamente il bene (utendi) ed anche gli eventulai frutti che ne nasceranno saranno i suoi (fruendi). Il partus ancillae di una schiava in usufrutto non è ritenuto un frutto perchè manca le periodicità caratteristica dei frutti, è invece considerato frutto del gregge il latte, la lana e sono considerati frutti anche gli agnellini purché siano stati sostituiti i capi premorti, il gregge deve mantenere sempre lo stesso numero in quanto l’usufruttuario non può ne modificare la cosa ne migliorarla. Il rapporto con il proprietario: il proprietario di una cosa in usufrutto è il nudus dominus (nudo proprietario). L’usufrutto si costituisce sia inter vivos che mortis causa, inter vivos con la in iure cessio (solita finzione con atteggiamento passivo) oppure si costituisce con una deductio cioè la sottrazione del diritto di usufrutto dalla proprietà, mortis causa l’usufrutto si costituisce con un legato per vindicatione.

DIRITTO DELLE OBBLIGAZIONI (19/03/2007) Le obbligazioni sono diritti relativi perché non sono opponibili erga omnes, ma solo ai soggetti coinvolti. Le obbligazioni sono composte da due momenti: 1. Obbligo di comportamento del debitore 2. Responsabilità nel caso di inadempimento Laddove il debitore sia inadempiente e quindi scatti la responsabilità il creditore avrà la possibilità di esercitare un’azione giudiziale in personam (a differenza di quelle dei diritti reali che sono in rem) Il diritto delle obbligazioni nasce da due possibili origini, probabilmente è dovuto ad entrambe ed ha quindi una pluralità di origini: 1) Atto illecito 2) Origine religiosa 1) L’atto illecito ha una sorta di evoluzione darwiniana, sin dalle origini si compivano atti illeciti ma non essendovi uno stato forte si ricorreva all’uso arbitrario della forza (violenza privata), il secondo stadio fu la legge del taglione che costituì un gigantesco passo avanti concettuale in quanto si determinava un pena prestabilita e la violenza non era più arbitraria, c’è un terzo che dice “talio esto (vi sia il taglione)”. Il terzo stadio fu la previsione, sempre nell’ambito del taglione, che i due si possano mettere d’accordo per evitarlo cioè una composizione volontaria delle parti, lo stadio finale è quando la legge predetermina la pena per le diverse ipotesi, non c’è più ne il taglione ne la libera scelta c’è solo la composizione legale, la legge dice quanto costa commettere un atto illecito.

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